Tutti coloro i quali pensano che lavorare alla Commissione Europea o all'EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) significhi stipendi principeschi, trasferte nei migliori alberghi e contatti ad alto livello saranno forse consolati dal fatto che talvolta questa invidiatissima attività ha dei risvolti spesso molto stressanti...

E' stato infatti appena pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea il regolamento 417/2008 dell'8 maggio 2008 (pubblicato sulla GU dell'Unione Europea L125 del 9 Maggio 2008) che, prendendo atto della sentenza della Corte Europea di Giustizia del 18 Luglio 2007 riguardante l'annullamento della decisione di non inclusione del Metalaxil nell'allegato 1 della direttiva 91/414, ha modificato il regolamento 3600/92 (di sedici anni fa!) prorogandone solo per questo prodotto i termini per la presentazione della documentazione (sino al 31 ottobre 2008).

Ma un'ulteriore serie di cause intentate alla Commissione e all'EFSA sta per entrare nella fase decisionale la quale, come vedremo più avanti, ha una buona probabilità che venga conclusa in modo sfavorevole all'autorità.

Le cause in arrivo (molte respinte dal Tribunale di primo grado, ma non dalla Corte Europea di Giustizia) riguardano sostanze della prima lista (ad esempio endosulfan, flusilazolo, azinfos metile, procimidone) e della seconda (carbofuran, carbosulfan, benfuracarb, methomyl, haloxyfop-R, 1,3-dicloropropene) e censurano a vario titolo e con varie argomentazioni la commissione non solo quando la procedura ha portato alla non iscrizione della sostanza in allegato 1, ma anche le modalità con cui è stata concessa l'iscrizione. Alcune cause riguardano addirittura il contenuto del rapporto di valutazione congiunta preparato dall'EFSA in quanto lesivo o non rispondente appieno alla documentazione prodotta dal notificante.

Ora, non tutte queste cause porteranno alla riammissione delle varie sostanze attive interessate, anche perchè in molti casi i notificanti hanno ripresentato il dossier aggiornato e potranno avvalersi della procedura accelerata di valutazione e quindi probabilmente la causa verrà ritirata, ma se il 50% di probabilità di successo sinora totalizzato in questo settore verrà mantenuto, quanto abbiamo visto sinora (riammissione metalaxil, revoca paraquat) ci sembrerà poca cosa. Infatti nella storia recente della revisione comunitaria, a partire dal 1996 si registrano 66 procedimenti (di cui alcuni appartenenti alla stessa causa) in cui è coinvolta la commissione, di cui 28 sono stati conclusi, con vittorie e sconfitte in perfetto equilibrio, 14 contro 14.

Facendo tesoro dei celebri adagi di Trilussa (il mezzo pollo) e di Sir Leonard Courtney1 (esistono le bugie, le grosse bugie e le statistiche), da questa elaborazione effettuata grazie al motore di ricerca del sito della Corte Europea di Giustizia (http://curia.europa.eu) risulterebbe che fare causa alla Commissione Europea in materia di prodotti fitosanitari abbia il 50% di probabilità di successo. Ovviamente il campione è troppo esiguo per poter trarre previsioni di qualsiasi genere e nulla di definitivo è disponibile sulle già citate quattro azioni intentate contro l'EFSA da vari notificanti, tutte volte a contestare nel merito il cosiddetto “Praper”, ovvero il documento con cui l'autorità riassume gli esiti della valutazione congiunta della monografia della sostanza in esame, preparata dallo stato membro relatore.

Proseguendo in questo genere di analisi, poiché al 15 aprile scorso le sostanze attive che hanno subito o stanno subendo un processo di valutazione erano 563, abbiamo oltre il 10% (11,7% per la precisione) dei procedimenti viziati da ricorsi di vario genere. Se effettuiamo lo stesso tipo di ricerca nell'ambito dei farmaci troviamo che i procedimenti in cui viene coinvolta la Commissione sono solo 27 (su di un totale di 117) e quelli coinvolgenti l'EMEA (l'agenzia europea per i farmaci) solo 1 e tra l'altro di carattere completamente diverso (vertenze sindacali), numero trascurabile se paragonato al numero molto maggiore delle sostanze ad attività farmacologica (dell'ordine delle migliaia) attualmente disponibili in Europa. Nello strategico settore delle telecomunicazioni registriamo a oggi 186 procedimenti in cui la commissione è coinvolta, di cui 80 si sono conclusi con una sentenza che in 55 casi (68,75%) è risultata favorevole alla commissione, in 14 (17,5%) sfavorevole e per il resto (11 casi, pari al 13,75%) senza un vero e proprio vincitore.

Il settore degli agrofarmaci in Europa è quindi caratterizzato da un elevato tasso di ricorsi alle vie legali (non sono frequenti settori di attività in cui il 10% di quello che viene svolto verrà prima o poi fatto oggetto di un reclamo o di una causa legale) e la commissione tende a non imparare dai suoi errori, in quanto l'attuazione del nuovo regolamento 396/2005, che ha variato i limiti massimi di residui sulle derrate vegetali e animali per quasi tutte le sostanze attive, sta avvenendo in modo precipitoso e poco rispettoso dei paesi membri e dei notificanti; basti pensare che questa volta per avere la conferma ufficiale e definitiva degli MRL che entreranno in vigore il 1° settembre 2008 occorrerà attendere Agosto, mese notoriamente dedicato, specialmente in Italia, all'esame approfondito dei provvedimenti comunitari (sotto l'ombrellone).

1Leonard Henry Courtney, 1° Barone Courtney di Penwith PC (6 Luglio 1832 – 11 Maggio 1918), politico e letterato britannico, presidente della “Royal Statistical Society” dal 1897 al 1899. Fonte: Wikipedia