Continua a consolidarsi la riduzione in valore dell'import e la lieve crescita dell'export per la bilancia cerealicola. Secondo i dati di Anacer relativi al periodo gennaio-agosto 2024, il deficit valutario netto è stato pari a 1.811,90 milioni di euro, rispetto ai 2.469,40 milioni dello stesso periodo 2023.

 

L'effetto maggiore è dato in particolare dalla diminuzione nei valori dell'import per 637,40 milioni di euro (-10%), in controtendenza rispetto alle quantità importate (+11,9%, +1,7 milioni di tonnellate). Continua l'aumento tendenziale dell'import di grano tenero (+882mila tonnellate) e mais (+593mila tonnellate), mentre risultano in calo gli arrivi di grano duro (-100mila tonnellate) e di riso (-17.500 tonnellate). Cresce l'import di semi oleosi (+63mila tonnellate) e farine proteiche (+121mila tonnellate).

 

Sul fronte dell'export l'aumento delle vendite in volume è pari all'11% (+326mila tonnellate), mentre in valore si registra un +0,5%, (+20 milioni di euro). Ottimi dati per le vendite all'estero di pasta (+138mila tonnellate) e di prodotti trasformati (+141.500 tonnellate). Tutte le altre componenti sono in positivo, a partire dal riso (+56mila tonnellate), oltre alle farine di grano tenero (+30.100 tonnellate) e i mangimi a base cereali (+12mila tonnellate).