Le previsioni stagionali fornite dal modello CFSv2, Climate Forecast System Version 2, del Noaa per i mesi invernali di dicembre, gennaio e febbraio offrono una panoramica dettagliata sull'andamento delle temperature e delle precipitazioni attese. Queste analisi rappresentano un importante strumento per anticipare tendenze climatiche a livello regionale e globale, fornendo indicazioni utili per settori come l'agricoltura, l'energia e la gestione delle risorse naturali.

 

Tendenza per dicembre 2024

L'ultimo mese dell'anno, il primo di questa nuova stagione invernale, si prospetta significativamente più caldo rispetto alla media storica in gran parte dell'Europa, con anomalie particolarmente marcate sulle aree scandinave e sull'Europa orientale. Contesto meteo quindi spesso dominato da particolari configurazioni bariche, come il predominio di flussi zonali o la variazione nella struttura del vortice polare. Le conseguenze di tali anomalie portano di sovente a profondi cambiamenti sia sotto l'aspetto precipitativo, con una riduzione delle nevicate, sia sotto l'aspetto termico, con temperature oltre le medie del periodo su larga scala.

 

Le precipitazioni risulteranno dunque mal distribuite, molto avare difatti nel Sud Europa e nel Mediterraneo orientale, mentre le regioni settentrionali ed orientali potrebbero ricevere quantità superiori alla norma, dinamiche legate ai possibili blocchi o anomalie nelle correnti a getto, che influenzano la distribuzione delle depressioni a livello continentale.

 

Il dettaglio sulle temperature

 

Il mese di dicembre si preannuncia particolarmente caldo su molte aree del continente europeo, con differenze significative tra le varie regioni.

 

Il Nord Europa e la Russia verranno maggiormente interessate da anomalie positive marcate. In alcune zone, come il Nord Ovest russo e le regioni baltiche, le anomalie termiche supereranno i 4 gradi, rendendo il mese straordinariamente mite. Anche sull'Europa centrale ed orientale si registreranno temperature superiori alla norma, confermando un dicembre sensibilmente più caldo rispetto alla media storica su gran parte della regione.

 

Il Mediterraneo, il Regno Unito e la Scandinavia occidentale registreranno condizioni più vicine alla norma, con temperature per lo più in linea con l'andamento tipico del periodo, discostamenti lievi e poco significativi.

 

Le uniche aree soggette ad anomalie negative isolate saranno quelle dell'Atlantico settentrionale, ove si potrebbero verificare discese di aria più fredda proveniente dalle regioni polari, le quali innescheranno un raffreddamento localizzato.

 

Il dettaglio sulle precipitazioni

 

Il mese di dicembre vedrà una distribuzione irregolare delle precipitazioni in Europa, con aree caratterizzate da un evidente deficit idrico e altre con piogge superiori alla media.

 

La penisola iberica, ma più in generale le regioni occidentali misureranno precipitazioni significativamente inferiori alla norma, evidenziando un dicembre particolarmente avaro. Simili condizioni si riscontrano anche in Turchia e nel Vicino Oriente, dove anomalie negative ben marcate stanno già determinato una notevole scarsità di piogge. Anche il Sud Italia e la Grecia registreranno precipitazioni al di sotto della media, pur con un deficit meno accentuato rispetto ad altre zone.

 

L'Europa settentrionale e orientale potrà risultare in netto contrasto con le precedenti aree. Regioni come la Scandinavia, l'area baltica e la Russia occidentale andranno a sperimentare un surplus di precipitazioni, fino a coinvolgere anche le aree alpine.

 

Precipitazioni nella norma invece sull'Europa centrale, in un quadro apparentemente più stabile. La maggior parte delle regioni sarà interessata dai fenomeni attesi per il periodo, senza variazioni significative rispetto alla norma.

 

Tendenza per gennaio 2025

Le anomalie termiche calde previste nel corso del mese di dicembre 2024 si estenderanno ulteriormente verso il Nord Est europeo, continuando a proporre condizioni climatiche insolitamente miti, anche nel cuore dell'inverno. Questo fenomeno è particolarmente evidente in Scandinavia, Russia ed Europa orientale, dove le temperature si attesteranno ben al di sopra della media stagionale.

 

Anche sul piano delle precipitazioni avremo un quadro climatico caratterizzato da differenze significative a livello regionale, in quanto condizioni più asciutte interesseranno il Sud, in particolare la penisola iberica e alcune aree del Mediterraneo centrale e orientale. Piogge e nevicate interesseranno invece le regioni settentrionali e centrali dell'Europa, le quali dovrebbero registrare un surplus di precipitazioni. Nelle aree più fredde, questo aumento potrebbe tradursi in nevicate significative.

 

Il dettaglio sulle temperature

 

Europa settentrionale e orientale: le temperature continueranno a registrare anomalie positive molto marcate, con incrementi superiori ai 4 gradi in alcune aree, in particolare in Russia e nelle regioni circostanti. Questi dati confermano un mese di gennaio notevolmente più caldo rispetto alla norma, caratterizzato da un inverno decisamente mite.

 

Europa centrale: la maggior parte delle aree centrali dell'Europa presenterà anomalie termiche positive comprese tra +1 e +3 gradi, andando a segnare un mese di gennaio più mite rispetto alla media storica, ma meno estremo rispetto alle regioni settentrionali.

 

Europa meridionale: nelle regioni meridionali, le anomalie risulteranno più moderate, con valori generalmente lievemente positivi. Questo suggerisce condizioni meno estreme rispetto al Nord, ma comunque più calde rispetto alla norma, delineando un inverno relativamente stabile.

 

Atlantico settentrionale e Islanda: in controtendenza, alcune zone dell'Atlantico settentrionale e dell'Islanda mostreranno anomalie negative isolate, attribuibili probabilmente a incursioni di aria fredda proveniente dalle regioni polari o a configurazioni atmosferiche locali che favoriranno condizioni più rigide.

 

Italia e Balcani: i valori termici su queste aree si presenteranno prevalentemente positivi, suggerendo un mese di gennaio relativamente mite. Il rischio di ondate di freddo significative appare ridotto, favorendo un inverno complessivamente meno rigido.

 

Il dettaglio sulle precipitazioni

Il mese di gennaio 2025 mostra un quadro climatico diversificato in termini di precipitazioni, con marcati contrasti tra le regioni meridionali, centrali e settentrionali del continente.

 

Sud Europa con precipitazioni inferiori alla media. Le anomalie negative sono particolarmente evidenti nel Sud e nell'Ovest di Spagna e Portogallo, con un deficit di precipitazioni che renderà gennaio più asciutto del normale. Anche sull'Italia meridionale e più in generale sul Mediterraneo si registrerà una riduzione delle piogge in base alle attese confermando una tendenza più secca già osservata a dicembre.

 

Le aree centrali e settentrionali dell'Europa registreranno precipitazioni superiori alla media mostrando, al contrario, un incremento delle piogge specie su Francia, Germania e le nazioni nordiche, ove insisteranno precipitazioni abbondanti rispetto alla media stagionale. Più verso Sud, anche Balcani e Grecia settentrionale osserveranno piogge generose, segnalando un andamento più umido rispetto alla media storica.

 

Gran parte dell'Europa orientale e della Russia occidentale presenterà invece anomalie poco significative, in quanto le condizioni climatiche non proporranno colpi di scena.

 

Febbraio: clima mite e anomalie persistenti, inverni sempre più caldi in Europa

Le proiezioni climatiche per febbraio confermano un andamento coerente con le tendenze già osservate nei mesi precedenti, caratterizzato da un clima insolitamente mite. Questo scenario rafforza l'ipotesi di un inverno complessivamente caldo in Europa, con temperature che si discostano significativamente dalla media stagionale. Le anomalie termiche più estreme, rispetto al passato, si stanno gradualmente spostando verso Est, concentrandosi in particolare sulla Russia europea. Questo trend, compatibile con i segnali del cambiamento climatico globale, alimenta preoccupazioni per il progressivo aumento delle temperature invernali in tutto il continente.

 

Precipitazioni: tra siccità e disomogeneità geografica

Dal punto di vista delle precipitazioni, febbraio non porterà sorprese significative: l'assenza di piogge e nevicate eccezionali continuerà a caratterizzare le regioni meridionali dell'Europa. La persistente siccità colpirà in particolare la penisola iberica, il Sud Italia e i Balcani. Questo fenomeno è strettamente legato alla presenza di una configurazione anticiclonica stabile nel Mediterraneo, che impedisce l'arrivo di perturbazioni atlantiche.

 

Diversa la situazione nelle aree settentrionali ed orientali del continente, dove si registreranno precipitazioni superiori alla norma. In queste zone, l'esposizione ai sistemi perturbati atlantici porterà piogge abbondanti e nevicate nelle regioni più fredde, contribuendo a un surplus idrico rispetto alla media stagionale.

 

Un quadro influenzato da dinamiche atmosferiche globali

Lo schema climatico osservato sembra essere influenzato da fattori atmosferici persistenti. La presenza di un anticiclone dominante sul Mediterraneo svolge un ruolo cruciale, bloccando il transito delle perturbazioni verso Sud e lasciando campo libero al passaggio di sistemi perturbati sul Nord Europa. Questa configurazione non solo aggrava la situazione di siccità nelle aree mediterranee, ma sottolinea le profonde disparità climatiche tra le diverse regioni europee.

 

In definitiva, febbraio 2025 si inserisce in una tendenza più ampia di inverni sempre più caldi e disomogenei in Europa, rappresentando un ulteriore segnale delle trasformazioni climatiche globali in corso.

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