Quello di One Health è un concetto che a molti appare ancora poco conosciuto e, in qualche caso, anche velleitario. Trattasi infatti di quello sguardo al futuro che mira ad allargare il concetto di salute facendolo diventare omnicomprensivo.
L'idea di One Health ha peraltro origini antiche, poiché nasce nella prima metà del XX secolo dall'acume di Sir Albert Howard, il quale già vedeva come unica e indivisibile la salute del suolo, delle piante, degli animali e dell'uomo.
One Health si incontra a Bari
Sul concetto di One Health è stata incentrata la 36ima edizione dei Forum di Medicina Vegetale, evento tenutosi il 12 dicembre 2024 e promosso dall'Associazione Regionale Pugliese dei Tecnici e Ricercatori in Agricoltura (Arptra). Alquanto ricco l'elenco delle molteplici associazioni e istituzioni che hanno coorganizzato i Forum, come l'Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Bari (Odaf), l'Università degli Studi di Bari, l'Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Antesia, il Collegio dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati della Puglia, il Collegio Interprovinciale Agrotecnici e Agrotecnici Laureati di Bari-Bat e la Libera Associazione Mediterranea Tecnici in Agricoltura.
I media partner dell'evento sono: L'Informatore Agrario, Terra e Vita, FoglieTv, Fruit Journal e Uvadatavola.com e AgroNotizie® che fa parte del network di Image Line®. Inoltre, lo staff del progetto AgriDataKPI, cofinanziato dall'Unione Europea tramite il Pnrr - NextGenerationEU (Centro Nazionale Agritech), ha presenziato al Forum con una postazione presidiata dai partner Image Line® e Sysman-Bluleaf.
Interventi di spessore, come tradizione
Dopo i saluti istituzionali, è iniziata la prima delle tre sessioni del convegno, dal titolo "Clima e territori: sfide e strategie per la protezione delle colture. Della salute del suolo e delle comunità” e moderata da Gianantonio Armentano, giornalista di Informatore Agrario.
Il primo contributo è stato condiviso da Antonella Pontrandolfi, del Crea Osservatorio di Agro-meteo-climatologia di Roma, che ha approfondito il tema dei rischi per l'agricoltura rappresentati dalle avversità metereologiche: "I fattori di rischio metereologico in agricoltura: un'analisi degli ultimi 20 anni in Italia”.
Gli estremi termici degli ultimi vent'anni hanno mostrato crescenti ondate di calore, cioè quegli eventi che durino almeno 6 giorni in cui la temperatura massima giornaliera supera il 90.imo percentile della distribuzione climatica. Soprattutto l'ultimo decennio ha mostrato un valore mai inferiore ai 13 giorni. I picchi termici che possono compromettere la funzionalità delle piante sono anch'essi aumentati, con il 2022 peggiore di tutti.
Amplificati anche gli scarti dalla media (minimi e massimi). Nell'annata agraria difficilmente si trovano valori entro la norma. Soprattutto al nord si sono riscontrate le maggiori anomalie, con inverni miti insufficienti per soddisfare il bisogno di freddo delle colture. Ciò causa anche una maggiore sensibilità delle piante verso le avversità biotiche e abiotiche. Le gelate tardive non mostrano però alcun trend nel tempo. Sono cioè un fenomeno imprevedibile ad alto rischio. Si registra infine anche un anticipo del ciclo delle colture nelle diverse fasi fenologiche.
Si dovrà quindi migliorare la stima del rischio meteorologico per periodi e per coltura, al fine di dare strumenti conoscitivi per comprendere cosa stia succedendo a questi fenomeni nel tempo e nello spazio.
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Anna Meldolesi, divulgatrice scientifica, ha presentato da remoto "Crispr oggi e domani: dalle prime sperimentazioni in campo alle sfide per il futuro”.
Le tecniche Crispr sono di fatto punta della lancia di Tea, le tecniche di evoluzione assistita e possono essere impiegate per una molteplicità di scopi. Per esempio in viticoltura è iniziata una sperimentazione a Verona su varietà di Chardonnay modificate per resistere alla peronospora.
Il trapianto di queste viti è stato benedetto anche da Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, sindacato agricolo che ha mostrato recenti aperture verso queste innovazioni.
Pochi mesi prima in provincia di Pavia era stato seminato un riso resistente al brusone, il cui appezzammento sperimentale ha subito l'attacco di alcuni vandali senza alcuna rivendicazione.
Le nuove tecniche possono aumentare la resilienza delle piante e la loro resistenza alle avversità biotiche. La sperimentazione sul pomodoro resistente a orobanche potrebbe essere la prossima in Italia.
Moltissimi gli usi e le applicazioni: per una maggiore produttività, conservabilità e palatabilità.
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Vittorio Rossi, dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, ha invece toccato il tema della sostenibilità delle pratiche fitosanitarie con l'intervento dal titolo "Innovazioni e prospettive per una difesa sempre più sostenibile”.
Ipm, acronimo di Integrated Pest Management, significa prevenire, monitorare e intervenire, possibilmente con alternative ai prodotti chimici di sintesi. In tal senso sono fondamentali manche gli strumenti di supporto alle decisioni (Dss).
Circa le biosoluzioni, queste agiscono sia sui patogeni, sia sulle colture aumentandone la resistenza indotta. Una maggiore biodiversità del suolo permettono di migliorare anche la resilienza delle piante.
In caso si applichino microrganismi l'ambiente e il meteo sono fondamentali, poiché sono organismi viventi e non devono essere danneggiati. Ottimo esempio in tal senso la botrite della vite: vi sono fasi diverse e ambienti diversi che necessitano microrganismi diversi.
C'è poi un aspetto legato alla composizione chimica delle superfici trattate, come per esempio il pH e i nutrienti. Inoltre, sulle superfici delle foglie ci sono altri microrganismi con i quali il prodotto utilizzato dovrà confrontarsi.
Un ruolo specifico lo possono poi mostrare gli induttori di resistenza (elicitori), rendendo le piante più reattive all'arrivo di un'aggressione. Importante però il tempo di mantenimento: se l'infezione arriva troppo tardi o troppo presto rispetto al trattamento la reazione è debole o nulla.
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A sua volta, Vincenzo Michele Sellitto, dell'Università di Agraria di Timisoara ha condiviso il tema della "Biodiversità del suolo: l'importanza del microbioma”. Il suolo è infatti una matrice "viva" suddivisa in orizzonti diversi. Evolutivamente, si parte da una roccia per poi andare incontro a successivi cambiamenti per arrivare infine un suolo ad alto grado di biodiversità, biologica e microbiologica.
Una prima distinzione va fatta fra i concetti di "microbiota" e di "microbioma". Il primo è l'insieme dei microrganismi presenti nel terreno, mentre il secondo include anche lipidi, proteine, polisaccaridi e altre sostanze.
Il microbioma del terreno condizionerà quello delle piante, il quale a sua volta condizionerà quello di chi si ne ciba. Quindi ciò che vive nel suolo influisce anche sulla salute di uomo e animali. Per tale ragione sui parla di "One Health" anche in tal senso.
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"Salute, ambiente, biodiversità, clima: una prospettiva One Health” è invece il titolo dell'intervento di Lucia Bisceglia, dell'AReSS Puglia, Area Epidemiologia e Care Intelligence.
Di estremo interesse l'osservazione di come il rischio di sviluppare alcune malattie tumorali o cardiovascolari cambi nelle popolazioni emigrate in altre nazioni. Le statistiche sanitarie si modificano infatti già a partire dalla prima generazione successiva al trasferimento, uniformandosi a quello dei luoghi di destinazione. Quindi è l'ambiente, inteso anche come abitudini e alimentazione, a influire sensibilmente sulle statistiche sanitarie.
Soprattutto l'ambiente influisce pesantemente sulla salute. Basti pensare che l'Oms stima che un decesso su quattro sia attribuibile all'esposizione a fattori di rischio ambientali che contribuiscono a un largo spettro di malattie e infermità. Ammonterebbero infatti a 13 milioni i decessi evitabili, ossia rimandabili, di cui 7 milioni attribuibili all'esposizione all'inquinamento atmosferico.
Inoltre, circa il 60% delle malattie infettive emergenti che sono state segnalate a livello globale proviene da animali, sia selvatici sia domestici (Covid-19 e aviaria sono due esempi, nda). Solo negli ultimi trentanni sono stati rilevati oltre 30 nuovi agenti patogeni per l'uomo, il 75% dei quali ha avuto origine negli animali.
L'espansione delle aree antropizzate ha di fatto diminuito la biodiversità di ampie zone del globo, andandone a diminuire anche la salubrità complessiva. Il tutto esasperato anche dai cambiamenti climatici, causa anche di modifiche nelle statistiche di mortalità e nei flussi migratori dalle aree più colpite.
Particolarmente grave è il fenomeno della resistenza agli antibiotici, considerata dall'Oms una delle principali minacce globali per la salute pubblica e lo sviluppo. Si stima infatti che tale fenomeno sia direttamente responsabile di 1,27 milioni di decessi a livello globale (anno 2019) e abbia contribuito a 4,95 milioni di decessi. Causa di ciò l'uso improprio ed eccessivo di antimicrobici nell'uomo, negli animali e nelle piante.
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(Fonte: AgroNotizie®)
Seconda sessione: le comunicazioni delle aziende partner
Come d'uso, la seconda sessione dei Forum è stata dedicata alle comunicazioni delle aziende partner dei Forum di Medicina Vegetale. Moderata da Vittoriana Lasorella, giornalista di AgroNotizie®, la sessione è stata aperta dall'intervento di Donatello Sandroni, giornalista e divulgatore scientifico, che ha condiviso con la platea le ultime novità relative al rinnovo di glifosate e alla revoca di alcune sostanze attive strategiche nella difesa fitosanitaria.
Scarica la presentazione di Donatello Sandroni
A seguire, l'elenco degli interventi dal quale sono scaricabili le singole presentazioni delle aziende partner dei Forum di medicina vegetale.
- Roberto Balestrazzi (Nufarm Italia): "Nuove opportunità e conferme per la difesa di vite e olivo”.
- Maria Di Martino (Certis Belchim): "Problad: una innovazione nel biocontrollo ad ampio spettro d'azione”.
- Giuseppe Depinto (Corteva Agriscience): "Eledura e LaDiva: le novità nel portfolio erbicidi Corteva”.
- Milena Crotti (Diachem): "Da Chimiberg e Diagro a Diachem: le novità 2025”.
- Emanuele Battel (Sumitomo Chemical): "Sumitrap: la nuova trappola per la mosca della frutta a base di esfenvalerate”.
- Luigi Amoruso (Manica SpA): "L'agricoltura del futuro secondo Manica”.
- Vincenzo Coscia (Fmc Agro Italia): ”Cyazypyr: difesa, innovazione e sostenibilità”.
- Vincenzo Losacco (Adama Italia): ”Adama per i cereali: valore e innovazione”.
- Matteo Bertoglio (Sipcam Italia): "Rexxar e Ripper: le nuove proposte Sipcam per il diserbo della vite e dei fruttiferi”.
- Mauro Piergiacomi (Cbc Europe – Biogard): "Nuove acquisizioni per il controllo dei fitofagi in vigneto”.
- Lucia Piccinini (Upl Italia): "Syllit Max alla base della difesa degli agrumi”.
- Marco Betti (Euro Tsa): "Euro Tsa: linea di protezione delle colture”.
- Michaela Sacchetti (Ascenza Italia): "Folpec 50 SC: una soluzione multisito per la protezione dall'Alternaria del pomodoro da industria".
- Luigi Evangelista (Gowan Italia): "Perimeter: nuovo ‘botanical' Gowan con un nuovo meccanismo d'azione fungicida”.
- Nunzio Principe (Syngenta): "Pergado Pack: nuova soluzione per il controllo di peronospora e botrite della vite”.
- Davide Mosconi (Serbios): "Surround WP Crop Protectant: nuovo insetticida a base di silicato d'alluminio registrato su arboree”.
- Enrico Mirandola (Koppert): "Recenti esperienze di biocontrollo contro Aleurocanthus spiniferus”.
- Mattia Miraglia (Basf Italia): "Enervin System e nuove acquisizioni sul meccanismo d'azione di ametoctradina (Initium®)”.
- Danilo Slanzi (Bayer): "Sivanto: ieri, oggi e domani”.
- Domenico Maraglino (De Sangosse Italia): "Salice ed Equiseto: soluzioni naturali per migliorare la gestione del vigneto in agricoltura biologica”.
Terza sessione: patogeni e fitofagi di recente introduzione nel territorio pugliese
A chiudere i lavori sono infine giunti quattro diversi contributi incentrati, il primo, sullo stato di avanzamento di Xylella fastidiosa nelle sue diverse subspecie, mentre i seguenti tre hanno posto l'attenzione su Jacobiasca lybica, cicalina africana che sta producendo diversi danni nella viticoltura di alcune aree viticole del Sud Italia e delle isole.
Circa la Xylella, tema trattato da Salvatore Infantino dell'Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia, il monitoraggio e gli interventi sono ormai stati allargati ad altre due subspecie oltre alla pauca responsabile del disseccamento degli ulivi. A destare preoccupazioni sono infatti anche le subspecie multiplex e fastidiosa. Quest'ultima responsabile della malattia di Pierce che ha devastato la viticoltura in California nei decenni passati.
Se l'avanzamento della pauca mostra rallentamenti nel tempo, la subspecie fastidiosa è stata rilevata nella zona di Triggiano (Ba) su mandorlo e uva da tavola, sebbene la sua capacità infettiva sembri al momento bassa, forse per una minore efficienza del rapporto patogeno/vettore.
Quanto alla subspecie multiplex, capace di colpire fra le diverse piante anche gli agrumi, si è rilevata una presenza a cavallo di Puglia e Basilicata, soprattutto su mandorlo.
Scarica la presentazione di Salvatore Infantino
Due i contributi su su Jacobiasca lybica, la cicalina africana, prodotti il primo da Arturo Cocco e Andrea Lentini dell'Università di Sassari, il secondo da Antonio Guario (Agrolab) e Luigi Tarricone (Crea).
Nel primo intervento è stata trattata la biologia e la dannosità della cicalina negli areali sardi. Nel secondo si è invece focalizzata l'attenzione sulle strategie di controllo, condividendo con la platea i risultati di alcune prove sperimentali.
Scarica la presentazione di Arturo Cocco e Andrea Lentini
Scarica la presentazione di Antonio Guario e Luigi Tarricone
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Fonte: AgroNotizie®