Rexxar e Revolution: le novità per l'autunno
A base di clomazone, Rexxar è lo specialista dei diserbi autunnali di vigneti e frutteti, mentre Revolution ha ottenuto importanti deroghe su soia ed erba medica
A base di clomazone, Rexxar è lo specialista dei diserbi autunnali di vigneti e frutteti, mentre Revolution ha ottenuto importanti deroghe su soia ed erba medica
Varietà di pistacchio a ciclo medio precoce con epoca di fioritura tardiva. La pianta presenta media vigoria e buona capacità produttiva. Il frutto è di media grandezza con colorazione verde chiaro.
Varietà di pistacchio a ciclo medio precoce e fioritura intermedia. La pianta presenta elevata capacità produttiva con media vigoria. Frutto di media pezzatura, colorazione marrone verde.
Varietà di pistacchio conosciuta anche come Bianca, principalmente coltivata in Italia (regione Bronte). La pianta presenta un ciclo medio precoce, media vigoria e di elevata produttività. Pistacchio di grosso calibro, forma allungata con colorazione verde e viola.
Varietà di pistacchio con epoca di maturazione precoce. Il frutto presenta pezzatura media, forma mediamente cordata con cotiledone di colorazione verde a testa rossa. La pianta presenta buona vigoria con portamento espanso.
Insetticida. (MoA Gruppo 3 IRAC)
Insetticida a base di spinosad. CODICE IRAC: 5
Promuove la resistenza delle colture agli stress termici (temperature elevate o troppo basse), idrici e salini. In particolare, anche in condizioni difficili, l’azione sinergica delle componenti preserva le funzioni cellulari, le attività enzimatiche della pianta e stimola la produzione di pigmenti fotosintetici.
Biostimolante creato per incrementare l’attività fotosintetica delle colture, favorendone un ottimale sviluppo vegetativo, migliorare l’assorbimento degli elementi nutritivi e promuovere le funzioni metaboliche più importanti per la pianta. Favorisce inoltre l’incremento delle rese e migliora le caratteristiche qualitative delle produzioni.
| Prodotto | Tipologia | Descrizione |
|---|
Pistacia vera
FONTE DATI: QdC® - Quaderno di Campagna®
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Se mettiamo a confronto un oliveto tradizionale, con sesto d'impianto ampio e alberi di elevate dimensioni, con un oliveto superintensivo con più di 1.200 piante ad ettaro disposte in filari, risulta che l'impronta idrica, a parità di olive prodotte, è più bassa nell'oliveto ad altissima densità
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