Nei prossimi giorni l'Italia sarà interessata da una fase di forte maltempo, caratterizzata da venti intensi che potrebbero superare i 100 chilometri orari, ovvero raffiche equivalenti all'intensità di uragano.
La giornata più problematica sarà quella di venerdì 20 dicembre quando un nocciolo d'aria fredda affonderà verso Sud dal Nord Europa, il quale favorirà la formazione di un ciclone sul Mar Tirreno ove si prevedono fenomeni diffusi, soprattutto sulle regioni centromeridionali.
Strascichi instabili caratterizzeranno anche la prima parte della settimana di Natale, quando non si escludono bianche sorprese su alcune regioni, ma si tratterà solo dei residui effetti del maltempo prima di una nuova fase di alta pressione che porterà stabilità sul finire dell'anno.
Analisi e previsione
Come anticipato, l'Italia è in attesa di una forte ondata di maltempo la quale porterà anche flussi d'aria piuttosto freddi di origine polare, in discesa dai settori centrosettentrionali del continente. Tali correnti instabili innescheranno instabilità diffusa con effetti significativi nella seconda parte della settimana soprattutto sul Mediterraneo e sull'Italia.
Già da oggi difatti noteremo i primi segnali del peggioramento, con nubi che riempiranno rapidamente i cieli delle regioni settentrionali e delle zone tirreniche, diventando molto nuvolosi o coperti con piogge in graduale intensificazione al Nord ed in successiva estensione in serata a Toscana, Lazio e Campania. Sull'arco alpino sono previste nevicate, in progressivo abbassamento fino ai 1.000 metri di quota.
A completare il quadro sarà un sensibile rinforzo dei venti, con Scirocco e Maestrale. L'ulteriore afflusso di aria fredda e instabile attraverserà la Porta del Rodano, nel Sud Est della Francia, favorendo la successiva formazione di un vortice depressionario secondario sui nostri mari.
Il ciclone innescherà un netto peggioramento delle condizioni meteo, specie nella giornata di venerdì 20 dicembre, quando a causa di una marcata differenza di pressione tra l'area anticiclonica sull'Europa centroccidentale e la bassa pressione sul basso Tirreno, l'Italia verrà spazzata da una intensa ventilazione.
Forti venti spazzeranno l'Italia
Nella fase clou del peggioramento registreremo raffiche di Maestrale ad oltre 120-130 chilometri orari, le quali comparate con i valori su scala Beaufort rientrano a tutti gli effetti nelle intensità di uragano; colpiranno le coste occidentali di Sardegna e Sicilia, generando mareggiate significative con onde alte fino a 5-6 metri.
Una sostenuta ventilazione colpirà più in generale anche buona parte del Centro Sud dove la burrasca si farà comunque sentire lungo le coste maggiormente esposte con onde fino a 4 metri.
Sul medio e alto Adriatico soffieranno invece venti di Bora e Grecale, anche su queste aree con raffiche burrascose fino a 100 chilometri orari, specie su Romagna e Marche.
La Tramontana spazzerà infine le coste della Liguria provocando una netta flessione delle temperature.
Andrà un po' meglio altrove, con al più un po' di Fohn alpino su Piemonte e Lombardia, ed una ventilazione di Libeccio sui restanti settori ionici di Sicilia, Calabria e Puglia.
Calo termico sensibile
La forte ventilazione fredda dai quadranti settentrionali, come accennato, innescherà una sensibile diminuzione dei valori termici, riportando la neve a quote basse sull'Appennino centrosettentrionale, ovvero dall'alta collina. In alcune zone qualche fiocco scenderà anche più in basso, specie sulle aree più esposte dei settori adriatici tra Romagna, Marche, Abruzzo e Molise.
Al Sud, la neve imbiancherà invece le montagne, dai 1.000 metri di quota, interessando soprattutto Campania, Basilicata, Puglia e Calabria.
Weekend, nuova irruzione fredda verso l'Italia
L'aria molto fredda in discesa dal Nord Europa affonderà verso l'Italia, dando origine ad un'intensa fase di maltempo con precipitazioni e nevicate diffuse fino a quote molto basse. Gli effetti della tempesta interesseranno anche la giornata di sabato 21 dicembre, giorno del solstizio d'inverno.
Un temporaneo e veloce miglioramento caratterizzerà però la prima parte di domenica 22 dicembre, quando un fugace aumento dei valori barici favorirà una tregua regalando maggiori spazi sereni su gran parte del Paese, anche se le temperature rimarranno contenute e al di sotto delle medie stagionali.
Non tarderà però ad arrivare una seconda incursione di aria gelida, alimentata da contributi polari in discesa dalla Norvegia. Nevicate anche abbondanti interesseranno le Alpi occidentali, soprattutto Val d'Aosta e Piemonte. Con il passare delle ore il fronte freddo si estenderà verso i settori orientali portando neve fino in pianura su Lombardia orientale, basso Veneto ed Emilia Romagna.
Settimana natalizia dinamica, inizia con il maltempo
Lo sbilanciamento dell'alta pressione sulla penisola iberica tra domenica 22 e lunedì 23 dicembre favorirà una nuova irruzione di aria molto fredda sulla nostra penisola. Questa incursione di correnti gelide porterà un brusco calo termico, accompagnato da precipitazioni che localmente potranno assumere carattere temporalesco, soprattutto al Centro Sud e sulle due isole maggiori.
Tra gli effetti più interessanti e suggestivi di questa configurazione meteorologica c'è il possibile verificarsi del cosiddetto Adriatic Snow Effect, un fenomeno che prende vita quando l'aria gelida scorre da Nord Est verso Sud Ovest sopra le acque più miti del basso Adriatico e dello Ionio. Tale contrasto innesca la rapida formazione di nubi cumuliformi, le quali vengono spinte verso le coste adriatiche causando improvvise bufere di neve anche di forte intensità, tanto da spingere i fiocchi fino a quote bassissime, talvolta in pianura.
Per questo motivo le coste adriatiche e le aree interne centromeridionali potrebbero essere interessate da nevicate improvvise e localmente abbondanti nel corso delle giornate di lunedì 23, martedì 24 e mercoledì 25 dicembre, localmente in aree di pianura e lungo le coste, specie tra Marche, Abruzzo e Molise. Le precipitazioni nevose potrebbero estendersi anche verso le zone interne di Basilicata, Campania e Calabria, portando un bianco Natale in alcune aree.
L'evoluzione per il finale di dicembre
A partire da giovedì 26 dicembre, giorno di Santo Stefano, un vasto campo di alta pressione si espanderà in modo più deciso anche su parte del Mediterraneo. Questo garantirà un quadro meteorologico più stabile accompagnando gli ultimi giorni dell'anno con ampi spazi sereni, clima mite e le classiche nebbie sulle pianure del Nord.