Continua a essere sensibilmente inferiore il deficit relativo alla bilancia commerciale cerealicola nei primi cinque mesi del 2024, rispetto allo stesso periodo gennaio-maggio 2023. L'esborso in valuta è stato pari a 3.792,5 milioni di euro, contro i 4.250,30 dello stesso periodo 2023, mentre il fatturato da export è leggermente cresciuto, dai 2.512,3 milioni del 2023 ai 2.541 milioni del 2024. Il saldo valutario netto risulta quindi pari a -1.251,5 milioni, contro i -1.738 milioni di euro dei primi cinque mesi 2023.

 

Analizzando i dati dal punto di vista quantitativo, sul fronte delle importazioni, nonostante il valore minore, vi è stato un incremento di 1,2 milioni di tonnellate (+19,8%) per un controvalore in diminuzione di 282,6 milioni di euro (-13%). A trainare è il grano tenero (+694mila tonnellate, pari al +33,8%) e al mais (+529mila tonnellate, pari al 19,4%).

 

L'import di grano duro risulta in leggero calo di circa 20mila tonnellate (-1,6%), così come si riduce, anche se in maniera molto più marcata, il riso (-38.900 tonnellate, pari al -24%). Le quantità importate di farine proteiche e vegetali aumentano nelle quantità (+53mila tonnellate) ma con una forte riduzione in valore (-69,8 milioni di euro).

 

Lato vendite all'estero, Anacer registra un incremento di oltre 83mila tonnellate, pari a quasi il +10% per le paste alimentari (+32,7 milioni di fatturato), oltre alle farine di grano tenero (+16.400 tonnellate, per un valore aggiuntivo vicino di quasi 13 milioni di euro in più) e ai mangimi a base cereali (+10.500 tonnellate, +28,7 milioni di euro).

 

Buone performance anche per le vendite all'estero di prodotti trasformati (+114mila tonnellate) e dei cereali in granella (+13.400 tonnellate), ma in calo sotto il profilo valutario (rispettivamente -6,8% e 5,3%). Infine, segno positivo anche per l'export di riso (+37.100 tonnellate, pari al 12,3%), con quantitativi venduti in crescita per Belgio, Spagna e Germania, con cali per Francia e Austria.