Continua il trend positivo della bilancia commerciale cerealicola che, nonostante il deficit tocchi quasi i 2 miliardi, registra un sensibile calo del passivo nei primi nove mesi dell'anno, considerando che al 30 settembre 2023 il rosso si attestava a oltre 2,7 miliardi di euro.
La gran parte di questa forte riduzione è da trovare nel calo a valore dell'import (-732 milioni di euro, -10,3%) rispetto al periodo gennaio-settembre 2024, mentre sotto il profilo quantitativo l'aumento è deciso (+1,7 milioni di tonnellate, +10,2%).
Continua la forte crescita dell'import di grano tenero (+904mila tonnellate) e di mais (+545.700 tonnellate), mentre scende il grano duro (-233mila tonnellate). Per l'orzo si constata un aumento quantitativo (+27mila tonnellate, a fronte di una discesa in valore di oltre 41 milioni, -27%). Import di riso in calo per 8.100 tonnellate (-3,4%). Per quanto concerne le farine proteiche vegetali, l'incremento delle quantità importate è pari al 4,9% (+90.700 tonnellate), mentre per frutti e semi oleosi la crescita è 129mila tonnellate (+6,1%).
Sul fronte dell'export, le quantità esportate di cereali in granella (-66mila tonnellate, pari a -30,4%) aumentano le esportazioni di tutti gli altri prodotti presi in esame, in particolare paste alimentari (+155mila tonnellate), farine di grano tenero (+33.500 tonnellate) e il riso (+56.200 tonnellate), oltre alla semola di grano duro (+2.200 tonnellate), prodotti trasformati/sostitutivi (+144mila tonnellate) e mangimi a base cereali (+10.400 tonnellate). Alla fine il computo totale vede l'export in crescita di poco più di 20 milioni di euro rispetto allo stesso periodo gennaio-settembre 2023.
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Fonte: Anacer - Associazione nazionale cerealisti
Autore: Lorenzo Pelliconi