Ancora molto problematico il contenimento della maculatura bruna del pero.

 

Questo quanto emerso nella sessione sulle "malattie delle piante" delle Giornate Fitopatologiche 2022 che si sono tenute a Bologna, presso Fico, tra il 21 e il 24 giugno scorso.

 

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In un quadro generale che ha registrato, anche per la difesa dalle malattie delle piante, una situazione complessivamente sotto controllo su tutte le colture, è stato il pero a presentare le maggiori problematiche. Infatti, oltre ai problemi derivanti dalle brinate e dall'Halyomorpha halys, per il terzo e il quarto anno consecutivo ancora una volta fuori controllo la situazione della maculatura bruna, nonostante il reiterato impegno del mondo della ricerca e la grande attenzione da parte dei tecnici e degli agricoltori. 

 

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Su questo importante tema le Giornate Fitopatologiche hanno dedicato una relazione specifica che è stata presentata da Marina Collina dell'Università degli Studi di Bologna che ha anche tenuto un'interessantissima relazione sui problemi delle resistenze delle malattie ai fungicidi.


Con un clima particolarmente preoccupante, è emerso un quadro complesso, ma, allo stesso tempo, abbastanza chiaro e definito:

  • la pressione della malattia è stata negli ultimi anni molto forte, favorita da un andamento stagionale che, come è stato evidenziato dai modelli previsionali, ha stimolato la diffusione dello Stemphylium vesicarium; per la verità gli ultimi anni hanno manifestato un leggero rallentamento della pressione infettiva, ma anche da questo punto di vista non si è ancora rientrati nella situazione che si aveva prima del 2017;
  • la responsabilità dei problemi alla coltura del pero deve continuare ad essere attribuita allo Stemphylium vesicarium, mentre, dalle numerose verifiche sperimentali condotte, è stato confermato che l'Alternaria, non ha la capacità di infettare frutti sani, ma agisce solo su frutti feriti;
  • sicuramente stanno fornendo risultati interessanti interventi sul cotico erboso, quali la rottura, spesso ripetuta, delle fasce inerbite, il pirodiserbo e i trattamenti con specifici prodotti fitosanitari (ad esempio Trichoderma spp.), tendenti a ridurre il carico di inoculo della malattia; da evidenziare che queste soluzioni devono essere applicate con grande professionalità e con la piena consapevolezza che:
    • non possono essere risolutive, ma devono essere accompagnate dalle tradizionali strategie di difesa;
    • non devono essere interventi episodici, ma si devono inserire in un piano di interventi che devono essere correttamente posizionati e che spesso devono essere ripetuti quando le situazioni contingenti lo richiedono.
  • non è emersa nessuna responsabilità nella diffusione della maculatura calicina da parte dei fitoregolatori.

 

Da evidenziare infine che dagli studi in corso sulle valutazioni sulle tossine prodotte dallo Stemphylium vesicarium non sono da escludere interessanti e preoccupanti novità. Da alcune prime osservazioni sembra infatti che Stemphylium vesicarium sembra essersi rapidamente adattata ai cambiamenti climatici, riuscendo, al contrario di quanto avveniva qualche anno fa, a provocare danni sui frutti anche a temperature superiori ai 35 °C.


Per quel che riguarda i prodotti fitosanitari:

  • sono emersi problemi particolari sull'attività di alcuni prodotti fitosanitari da tempo utilizzati, ma che ultimamente stanno manifestando sensibili cali di efficacia, come, con specifiche prove in vitro, è stato accertato su tebuconazolo e confermato su pyraclostrobin; ridotta, anche se in minor misura, l'efficacia del captano;
  • il mefentrifluconazole e il difenoconazolo non hanno per il momento manifestato una resistenza incrociata con il tebuconazolo;
  • numerosi sono i prodotti che sono tuttora attivi nei confronti di questa avversità, ma comunque nessuno è riuscito ad esercitare un'attività completa;
  • interessante, ma ancora una volta non completa, l'attività di alcuni fungicidi che non sono specificatamente registrati su pero o contro la maculatura, quali dithianon, dodina, folpet e bicarbonato di potassio; verificato un positivo effetto sinergico nell'attività combinata tra ossido di rame e olio essenziale di arancio dolce;
  • tra i prodotti di copertura il metiram e la dodina hanno manifestato un'attività superiore al captano e al dithianon, usati da soli e non combinati con altre sostanze; positivo l'apporto sull'efficacia, in integrazione ad altre sostanze, dei fosfonati; sempre utile ed importante utilizzare i prodotti di copertura con prodotti a diverso meccanismo d'azione;
  • buona l'attività degli Sdhi;
  • il fluazinam, dall'impiego versatile, continua a manifestare una buona efficacia.

 

Infine, sono risultati inefficaci nei confronti della maculatura, ma possono ridurne la severità, alcuni corroboranti e concimi che sono stati saggiati in vivo su astoni in vaso.


La relazione presentata è stata molto interessante e sicuramente contribuirà in maniera significativa ad integrare il patrimonio delle conoscenze su questa pericolosa avversità che sta seriamente compromettendo lo stesso futuro della coltura del pero, e dell'Abate in particolare, nei nostri ambienti.


Per chi non fosse stato presente alle Giornate Fitopatologiche 2022 è possibile ritrovare al seguente link tutte le presentazioni illustrate. Dalla metà di luglio sul canale YouTube delle Giornate Fitopatologiche, saranno pubblicate periodicamente, con una pausa nelle prime settimane di agosto, una serie di interviste e tutte le registrazioni degli interventi dei relatori.

 

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