L'obiettivo è quello di semplificare la vita degli agricoltori e per raggiungerlo servono strumenti innovativi, efficaci e al tempo stesso semplici da utilizzare.

 

Il settore primario oggi infatti si trova davanti numerose sfide che vanno dai cambiamenti climatici alla carenza di manodopera, dalla richiesta sempre maggiore di produrre cibo per tutta la popolazione mondiale e di farlo in modo sostenibile, fino alle fluttuazioni dei mercati e alla digitalizzazione (anche) delle aree rurali.

 

Per affrontarle la tecnologia gioco un ruolo da protagonista, ma "serve anche una grande opera di racconto e divulgazione mettendo sotto uno stesso tetto cittadini, consumatori, imprenditori, scienziati e politici: bisogna imparare a parlare un linguaggio comune", afferma Francesco Manca, presidente di Confagricoltura Ferrara.

 

L'occasione è stato l'incontro Food&Science Festival Lab Ferrara 2024 dal titolo "Agricoltura, cibo, scienza: le sfide del cambiamento" dello scorso 19 ottobre; un momento di confronto, in avvicinamento al Food&Science Festival 2025 promosso da Confagricoltura Mantova, che ha posto l'attenzione su due temi particolarmente attuali: le Tecnologie di Evoluzione Assistita (Tea) e l'intelligenza artificiale.

 

Tea, obiettivo: riprovare!

Con le Tecnologie di Evoluzione Assistita si vanno a sfruttare dei meccanismi già presenti in natura ottenendo delle piante che potrebbero benissimo svilupparsi in maniera autonoma e che offrono agli agricoltori e ai ricercatori degli strumenti avanzati per migliorare la produttività, la sostenibilità e la resilienza del comparto agricolo.

 

Sono tecniche di miglioramento genetico che permettono infatti di sviluppare delle varietà vegetali con determinate caratteristiche, come per esempio la resistenza alle malattie, la maggiore resa, o l'adattabilità al clima che cambia.

 

Sulle Tea si è concentrata Vittoria Brambilla, docente presso il Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell'Università degli Studi di Milano, spiegando subito che ad oggi il quadro normativo che regola le piante ottenute tramite le Tecnologie di Evoluzione Assistita è ancora quello che riguarda gli Organismi Geneticamente Modificati (Ogm).

 

La docente ha raccontato punto per punto il percorso intrapreso per ottenere l'autorizzazione a mettere in campo una varietà di riso resistente al fungo che causa il cosiddetto brusone. "Un evento nuovo: mettere in campo delle piante che escono dal laboratorio", afferma; solo che a un mese dal trapianto ignoti si sono intrufolati nel campo sperimentale in provincia di Pavia e hanno tagliato le piante.

 

Esperimento compromesso dunque, ma "un mese dopo le piante avevano ricacciato e a settembre e ottobre scorsi sono andata a raccogliere i semi. Siamo riusciti - spiega la docente - a raccogliere abbastanza semi per fare l'anno prossimo un'altra sperimentazione, l'idea è di fare tre campi sperimentali".

 

Certo, ora è necessario rifare tutto il procedimento per ottenere una nuova autorizzazione, ma con "questa esperienza abbiamo capito prima di tutto che la cosa si può fare, seconda cosa abbiamo visto che gli agricoltori sono dalla nostra parte, ci hanno supportato e abbiamo visto grande interesse".

"Abbiamo anche aperto la strada perché dopo di noi è stata approvata la notifica per fare la sperimentazione di una vite resistente alla peronospora che è stata trapiantata dall'Università degli Studi di Verona; quindi - conclude Vittoria Brambilla - è partita la sperimentazione in campo di una pianta arborea pluriennale, un passo in più rispetto alla nostra pianta annuale".

 

Donne che coltivano il futuro al Food&Science Festival Lab Ferrara 2024

Donne che coltivano il futuro al Food&Science Festival Lab Ferrara 2024

(Fonte foto: Giulia Romualdi - AgroNotizie®)

 

Intelligenza artificiale: tecnologie alleate degli agricoltori

Un'altra grande opportunità per il settore primario oggi è rappresentata dall'intelligenza artificiale, la nuova alleata dell'agricoltore.

 

"Dobbiamo immaginare l'intelligenza artificiale come una sorta di libreria in cui riporre libri che poi legge, elabora e dopodiché ci restituisce un dato" sostiene Francesco Canetti, imprenditore e presidente di Anga Ferrara. "Dobbiamo gestire i dati che ci vengono forniti dal campo, dall'ambiente circostante, inserirli dentro questa sorta di biblioteca e poi saper interpretare questo dato".

 

Il vantaggio dunque è quello di avere delle previsioni in tempo reale di quello che potrebbe succedere, poter quindi intervenire tempestivamente, prevenire per esempio una malattia ancora prima che si verifichi. D'altra parte però c'è la sfida di "riuscire a trovare le persone qualificate che possano inserire questo dato - continua Canetti - ed estrapolare il risultato in maniera corretta per l'utilizzo che ne deve fare l'agricoltore".

 

Riagganciandosi proprio a questo esempio della libreria e al fatto che l'agricoltore deve inserire questi libri nella biblioteca, Giacomo Purromuto, Business Innovation lead di Syngenta Italia, ha presentato i nuovi strumenti dell'azienda in aiuto degli agricoltori. "Noi abbiamo fatto il passaggio per diminuire questa tempistica di inserimento del dato e poi raccolta del dato. Siamo partiti - spiega - da quella che è la risorsa suolo e abbiamo sviluppato un sistema già da ora disponibile: INTERRA®Scan". Una nuova tecnologia all'avanguardia per la mappatura e l'interpretazione dei dati dei terreni, in grado di fornire valutazioni di massima precisione, con oltre ottocento punti di analisi dei dati per ettaro, offrendo agli agricoltori dati precisi e raccomandazioni per migliorare la qualità dei raccolti, ottimizzare le risorse e proteggere l'ambiente.

 

"Con INTERRA®Scan - ci precisa Purromuto - riusciamo a fare un'analisi approfondita di quelle che sono le caratteristiche chimico-fisiche del suolo, potendo analizzare ventisette strati del terreno ad alta definizione". È un sistema che sfrutta uno scanner a raggi gamma passivo in grado di captare diversi livelli di elementi del terreno che vengono elaborati da algoritmi basati sull'intelligenza artificiale e costruite poi delle mappe in alta definizione, delle mappe 3D per ogni strato di suolo.

 

Gli agricoltori hanno a disposizione una tecnologia che fornisce loro informazioni dettagliate sulla struttura del suolo, sul pH, sui macro e micronutrienti e sul carbonio, nonché l'altitudine e l'acqua disponibile per le piante; "è come se facessimo una risonanza magnetica con liquido di contrasto al suolo: abbiamo la possibilità di fare una diagnosi e poi procedere con le azioni necessarie dal punto di vista agronomico per incrementare la produttività, la qualità e nello stesso tempo preservare il suolo e quindi ridurre gli input".

 

Per spiegare meglio il funzionamento di INTERRA®Scan è possibile fare un confronto con le seguenti foto. Nella prima immagine a sinistra si vede un campionamento zonale, dove si riesce a distinguere una sagoma ma non si capisce cosa possa essere; l'immagine centrale rappresenta un campionamento a griglia: c'è qualche elemento in più di dettaglio, ma ancora non si riesce a capire bene cosa abbiamo; infine la terza immagine mostra quello che è in grado di fare INTERRA®Scan.

 

A sinistra un campionamento zonale, al centro un campionamento a griglia e a destra quello che è in grado di fare INTERRA®Scan

A sinistra un campionamento zonale, al centro un campionamento a griglia e a destra quello che è in grado di fare INTERRA®Scan

(Fonte foto: Giulia Romualdi - AgroNotizie®)

 

Riguardando il tutto dal punto di vista agricolo, la prima immagine a sinistra mostra un campionamento zonale, al centro abbiamo un campionamento a griglia, mentre a destra abbiamo il livello di informazione dello strumento targato Syngenta.

 

Confronto delle risoluzioni dell'analisi del suolo

Confronto delle risoluzioni dell'analisi del suolo

(Fonte foto: Giulia Romualdi - AgroNotizie®)

 

Dai test fatti, evidenzia Giacomo Purromuto, "abbiamo calcolato che riusciamo a incrementare le rese fino al 7% delle colture intensive e abbiamo un risparmio delle risorse fino al 30%; questo si traduce in risultati economici tangibili".

 

A completamento di INTERRA®Scan c'è INTERRA®Bio, l'altra innovazione dell'azienda che vedremo nel 2025. INTERRA®Bio va ad analizzare la parte biologica del suolo, concentrandosi sulla mesofauna. "Estraiamo i campioni e in mezz'ora, grazie all'intelligenza artificiale, riusciamo a classificare non solo da un punto di vista quantitativo, ma proprio qualitativo la mesofauna presente nel suolo", ci spiega Purromuto. Avremo quindi un report in grado di dirci qual è la qualità del suolo e quali sono le azioni che andrebbero messe in campo per migliorarla.

 

"Questo - continua - negli anni passati avrebbe richiesto parecchi mesi, parecchi entomologi impegnati nella classificazione, oggi in mezz'ora riusciamo a classificare circa centocinquanta esemplari".

 

Infine, il terzo strumento è Cropwise AI, "attraverso il quale c'è l'ambizione, ma anche gli investimenti necessari, per arrivare con uno strumento di intelligenza artificiale che possa poi aiutare gli agricoltori a prendere le decisioni in campo", spiega il Business Innovation lead di Syngenta Italia. Uno strumento pensato come modello di dialogo: l'agricoltore può chiedere consigli a Cropwise AI in base alle caratteristiche della sua azienda agricola, ai dati che ha raccolto, alle caratteristiche del terreno, eccetera.

 

"L'agricoltore - conclude - in real time può ricevere dei suggerimenti su qual è la miglior varietà da seminare o da trapiantare, qual è il miglior consiglio irriguo, come gestire tutte le pratiche".

 

L'agricoltore sempre al centro

Ma il mondo agricolo è pronto a tutte queste innovazioni? C'è da dire che gli agricoltori sono molto interessati e aperti a tutte le nuove tecnologie che stanno arrivando sul mercato, ma è importante spiegare bene loro in che modo l'intelligenza artificiale li supporterà e soprattutto come verranno utilizzati i loro dati.

 

È quindi fondamentale essere il più possibile trasparenti e definire delle regole chiare e precise. A tal proposito Syngenta ha reso pubblico un Manifesto sull'intelligenza artificiale articolato in dieci punti: una dichiarazione di impegni sia dal punto di vista etico che da un punto di vista tecnologico.

 

"Il Manifesto - spiega Giacomo Purromuto - dettaglia come Syngenta si impegna a portare queste tecnologie in campo per aiutare gli agricoltori ad essere pronti ad affrontare le sfide del futuro, ma nello stesso tempo vuole dettagliare quello che è l'approccio etico all'intelligenza artificiale". La decisione finale spetterà sempre all'agricoltore, ma questo ultimo sarà supportato e affiancato da tutta una serie di strumenti che lo aiuteranno a prendere la decisione finale.

 

Chiarezza e trasparenza anche nella gestione dei dati raccolti dal campo e, da non dimenticare, la formazione prevista per i dipendenti della multinazionale affinché possano trasferire le giuste informazioni sull'utilizzo di questi strumenti innovativi.