Maculatura bruna e cimice asiatica da un lato, dall'altro le gelate primaverili: la pericoltura è sotto assedio e dopo diverse stagioni durante le quali ha dovuto affrontare condizioni difficilissime, anche di mercato, sta cercando il rilancio. Fra le sfide ripetute e da mettere in conto, ormai ogni anno, a inizio stagione, ci sono le gelate primaverili che intervengono quando le piante, grazie alle temperature in risalita, fuori stagione, sono già ripartite.


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Anche di questo si è parlato, con un focus, durante il World Pear Forum che si è tenuto a Ferrara in occasione dell'edizione 2021 di FuturPera.

Il 2021 ha visto irrompere più gelate tardive: secondo i dati Arpae Emilia Romagna, fra il 15 e il 25 marzo scorsi si è andati diverse volte sottozero: -6,6°C a Zibello (Pr), -6,3°C a Cortile di Carpi (Mo), -3,9°C a Granarolo Fiorentino e poi ancora dal 4 al 9 aprile scorsi si sono avuti -4,6°C a Copparo (Fe), -3,9°C a Zibello (Pr), -4,2°C a Cortile di Carpi (Mo). Il tutto mentre i frutteti, pereti compresi, stavano attraversando le fasi più sensibili ai ritorni di freddo.

Che fare contro le gelate? Durante l'intervento "L'acqua che protegge - Antibrina e climatizzazione per la pericoltura", Gioele Chiari, divulgatore scientifico del Cer, il Canale Emiliano Romagnolo, ha spiegato come utilizzare gli impianti antibrina. D'altra parte, si è appena chiuso un bando nell'ambito del Psr della Regione Emilia Romagna che puntava proprio alla prevenzione dei danni al potenziale produttivo frutticolo da gelate e non è escluso che altri fondi possano arrivare l'anno prossimo, considerata la frequenza con la quale le gelate fuori stagione si presentano.


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Chiari ha fatto un focus sull'uso di impianti ad aspersione soprachioma e sull'impiego di tecnologia microsprinkler sottochioma. Il Cer ha a disposizione sul suo sito le linee guida per l'utilizzo corretto di questi tipi d'impianto.

"La tempestività è fondamentale - ha avvertito subito Chiari - ciò contraddistingue tutte le tecniche che cercano di difendere gli impianti dai cambiamenti climatici. Si tratta di far partire gli impianti a circa 1 grado sopra la soglia critica per la coltura e per la fase fenologica, con alcune attenzioni. L'automazione e le tecnologie applicate in campo aiutano ad essere tempestivi".

"Abbiamo soprattutto gelate per irraggiamento o per avvezione" ha continuato. "Per irraggiamento si verifica quando abbiamo bassa umidità, calma di vento e si genera inversione termica. È questa quella da cui è più facile difendersi. Per avvezione è invece quando ci sono movimenti di masse di aria fredda, la si distingue leggendo l'anemometro. Se si alza il vento e la temperatura è bassa ci sono le condizioni. Concentrandoci sugli impianti d'irrigazione antibrina che usano l'acqua per scambiare calore: il soprachioma bagna parte della pianta e in alcuni casi l'interfila. L'irrigazione va fatta dall'inizio del rischio fino a fine rischio e quindi con l'irrigazione continua c'è il rischio di destrutturare il terreno e asfissiare la pianta. Ci vuole molta attenzione alle quantità. Con il sottochioma, riscaldiamo invece l'aria del frutteto e non parte della pianta. Usiamo sprinkler sottochioma. Dobbiamo avere l'interfila inerbita e agiamo con irrigazione turnata. Lo svantaggio del sottochioma è che l'efficacia è limitata a circa un metro e mezzo d'altezza. Dopodiché è l'inversione termica che deve lavorare".