Itab è l'ente che coordina sin dal 1982 la ricerca e la sperimentazione in agricoltura biologica in Francia, molto attivo nel settore delle sostanze di base; infatti, delle 20 sostanze di base ad oggi autorizzate, Itab è titolare di 16 dossier.
Un settore in crescita, soprattutto a seguito delle limitazioni per l'utilizzo dei prodotti non professionali, che però presenta alcuni limiti, soprattutto a livello regolatorio.
Gli interventi si sono concentrati in gran parte sul tema regolatorio: primi fra tutti l'approvazione di nuove sostanze di base. Come presentato da Patrice Marchand durante il suo intervento "Sostanze di base: molti candidati, pochi eletti!" dopo otto anni dall'entrata in vigore del Regolamento CE 540/2011 ci sono 20 sostanze di base, con una media di meno di 3 approvate all'anno.
Il tasso di successo (stimato) per l'approvazione di una nuova sostanza di base è in calo (sotto il 50 % a causa delle recenti restrizioni nelle valutazioni) così come i tempi di approvazione che nei casi peggiori raggiungono i 70 mesi. Infatti, i crescenti rigetti o le modifiche effettuate dalla Commissione europea, sentito il parere di EFSA (es: GAP table, modo d'uso, preparazione, ecc) scoraggiano le aziende a presentare nuove domande.
Molto interessante, un altro intervento di Marchand dal titolo "Normativa: organizzazione ed evoluzione delle parti operative", che mostra come la lista delle differenti sostanze elencate nel Regolamento (CE) n. 1107/2009 (Regolamento di esecuzione 540/2011) si sia evoluta negli anni: la parte A (sostanze autorizzate al momento dell'entrata in vigore del regolamento (Ue) n. 540 / 2011) è diminuita dal 2011 e alla fine scomparirà, mentre le parti B (Sostanze attive approvate a norma del regolamento (CE) n. 1107/2009), C (Sostanze di Base), D (sostanze attive a basso rischio) ed E (Sostanze candidate per la sostituzione) sono aumentate.
Anche il numero di estensioni è in aumento, soprattutto negli ultimi due anni. Il regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 ha subito cambiamenti significativi nelle sue varie regioni dalla sua attuazione, con una crescente distinzione tra diversi tipi sostanze attive. Sostanze meno dannose per l'ambiente prendono sempre maggiore importanza.
È stato fatto cenno inoltre all'attuale regolamentazione francese relativa ai prodotti per la bioprotezione e Sostanze di Base per l'uso in agricoltura, negli spazi verdi (JEVI) e nell'Home&Garden.
A livello di ricerca e sperimentazione sono stati presentati numerosi lavori su sostanze di base come: Talco E553b su vite (usato come insetticida e fungicida), Idrossido di calcio in arboricoltura (non applicato su foglie e frutti ma solo sulla parte legnosa della pianta), Polvere di mostarda, Olio essenziale di cipolla (insettifuga), ma anche altre sostanze non attualmente autorizzate come sostanze di base (Quassia amara, Olio di sesamo e Prodotti a base di tannini) o agrofarmaci (Maltodestrina).
Sono state poi presentate prove di applicazioni con infra-dosi di zuccheri semplici (saccarosio/fruttosio) per attivare l'induzione di resistenza da parte delle piante ad alcune patologie fungine ("Strategie di biocontrollo per stimolare l'immunità vegetale con applicazioni a basso tenore di zucchero", Arnault et al.). Infine, gli altri interventi si sono concentrati sul presentare studi sull'uso degli olii essenziali e di alcuni estratti vegetali.
Molti sono gli spunti di riflessione che ci siamo portati a casa.
Primo fra tutti il crescente interesse per sostanze sempre meno dannose per l'uomo e per l'ambiente, segnale di un cambiamento delle richieste del mercato e anche della società.
Diverse aziende, si stanno attivando o sono già attive per la la sperimentazione di sostanze naturali e alimentari ad uso fitosanitario, sopratutto dal punto di vista di valutazione dell' efficacia tramite prove di campo.
Per quanto riguarda i dossier presentati alla Commissione per sostanze candidate a diventare Sostanze di Base molti risultano ancora da integrare, anche con i risultati delle prove di campo.
Considerando tutto ciò, la continua evoluzione della normativa comunitaria e l'assenza di normativa o la difficoltà di interpretazione della stessa, in aggiunta a sempre più lunghe e difficili procedure per l'inserimento di una nuova sostanza di base, rendono fondamentale il ruolo dei consulenti a supporto delle aziende coinvolte.
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Fonte: PHYTO mastery divisione PPP