Accanto all'innalzamento del valore del "de minimis", che la Commissione Ue propone di raddoppiare passando da 25mila a 50mila euro, nei giorni scorsi sono state presentate modifiche mirate all'attuale quadro giuridico stabilito nel regolamento che istituisce un'Organizzazione Comune del Mercato dei Prodotti Agricoli (Ocm) e un nuovo regolamento sull'applicazione transfrontaliera delle norme contro le pratiche commerciali sleali.
Si tratta, in particolare, di proposte che mirano a rafforzare la posizione degli agricoltori e a ripristinare la fiducia tra gli attori della filiera agroalimentare. Entrambe le proposte riflettono direttamente diverse raccomandazioni del Dialogo Strategico sul Futuro dell'Agricoltura nell'Ue e rispondono ad alcune delle sfide più urgenti che il settore agricolo deve affrontare.
Il commento della presidente Ursula von der Leyen
Migliorare la posizione degli agricoltori nella filiera agroalimentare e sostenere il loro reddito sono obiettivi importanti della Politica Agricola Comune.
"L'equità per gli agricoltori è una priorità fondamentale" ha commentato la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. "Reddito dignitoso, prezzi equi, posizione contrattuale più forte nella filiera alimentare e migliori protezioni. Ecco perché, come una delle prime misure di questo mandato, sono orgogliosa di annunciare proposte che rafforzeranno la loro posizione competitiva".
Le modifiche all'Organizzazione Comune del Mercato dei Prodotti Agricoli
Le modifiche puntano a rafforzare la posizione degli agricoltori nella filiera agroalimentare e a raggiungere un livello più elevato di fiducia tra gli attori, migliorando, in particolare, le regole per i contratti tra agricoltori e acquirenti, rendendo i contratti scritti un obbligo generale e migliorando il modo in cui i contratti a lungo termine tengono conto degli sviluppi del mercato e delle fluttuazioni dei costi e delle condizioni economiche; rendendo obbligatoria l'istituzione di meccanismi di mediazione tra agricoltori e acquirenti; potenziare le organizzazioni di produttori e le loro associazioni migliorandone il potere contrattuale, consentendo agli Stati membri di concedere loro un maggiore sostegno finanziario nell'ambito degli interventi settoriali della Pac e semplificando le norme sul loro riconoscimento giuridico; consentendo all'Ue di sostenere finanziariamente le organizzazioni di produttori che intraprenderebbero iniziative private per gestire le crisi; definendo quando termini facoltativi come "giusto", "equo" e "filiere corte" possono essere utilizzati per descrivere l'organizzazione della filiera quando si commercializzano prodotti agricoli.
Viene inoltre ampliata la possibilità per agricoltori e altri attori di concordare iniziative di sostenibilità con determinate dimensioni sociali, come il sostegno al ricambio generazionale, la salvaguardia della redditività delle piccole aziende agricole o il miglioramento delle condizioni di lavoro degli agricoltori e dei lavoratori agricoli.
L'applicazione transfrontaliera delle norme contro le pratiche commerciali sleali
Parallelamente, la Commissione propone nuove norme sull'applicazione transfrontaliera delle norme contro le pratiche commerciali sleali nella filiera agricola e alimentare vietate, alla luce del fatto che circa il 20% dei prodotti agricoli e alimentari consumati in uno Stato membro proviene da un altro Stato membro. È necessario, pertanto, secondo la Commissione Ue, "migliorare la cooperazione delle autorità nazionali di controllo, in particolare migliorando lo scambio di informazioni, le indagini e la riscossione delle sanzioni".
La proposta introduce norme procedurali sulle modalità di attuazione e di realizzazione di tale cooperazione nei casi transfrontalieri. Istituendo un meccanismo di assistenza reciproca, le autorità nazionali di contrasto avranno la possibilità di chiedere e scambiare informazioni e chiedere a un'altra autorità di contrasto di adottare misure di esecuzione per loro conto.
Questo approccio consente alle autorità di contrasto di concordare l'avvio di un'azione coordinata ogniqualvolta vi sia il ragionevole sospetto di diffuse pratiche commerciali sleali con una dimensione transfrontaliera. Queste indagini rafforzano la protezione a livello europeo degli agricoltori e dei fornitori di piccole e medie dimensioni contro le pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare.