Dopo una correzione al ribasso nella prima metà del 2023, i prezzi del latte crudo nell'Ue sono aumentati nel terzo trimestre del 2023 e si sono stabilizzati nei primi mesi del 2024. Le consegne di latte nell'Ue sono rimaste piuttosto stabili nel 2023, questo, combinato con il miglioramento del contenuto di grassi e proteine, ha assicurato una fornitura costante per l'industria lattiero casearia.

 

All'inizio del 2024, i prezzi del latte crudo nell'Ue sono aumentati e si sono stabilizzati su un livello (superiore a 46 centesimi/chilogrammo) ancora significativamente al di sopra dei riferimenti storici (+15% rispetto alla media quinquennale).

 

Parallelamente, i prezzi dell'energia e dei fertilizzanti sono diminuiti nel 2023 e si sono stabilizzati a un livello ben superiore alla media dei prezzi dell'ultimo decennio.

 

Fatta eccezione per le conseguenze negative delle forti piogge in alcuni Paesi dell'Ue (ad esempio, le condizioni dei pascoli sono diventate eccezionalmente difficili in Irlanda all'inizio del 2024), le condizioni meteorologiche per la produzione di mangimi e il pascolo sembrano al momento favorevoli, così come lo sono state nel 2023. Il trend ha contribuito a contenere i costi dei mangimi, sostenendo un aumento della resa lattiera dell'Ue (+1,8%) anche se la mandria da latte è diminuita ulteriormente (-1,7%).

 

Le consegne di latte nell'Ue sono rimaste stabili nel 2023 (+0,3% su base annua), nonostante i prezzi medi del latte crudo in calo, ma ancora relativamente elevati, nei primi tre trimestri dell'anno. Dietro questa stabilità, i cambiamenti nell'offerta di latte crudo sono rimasti molto eterogenei nel continente europeo. In alcuni Paesi (Irlanda, Francia, Italia), le consegne di latte crudo sono diminuite; in altri (Belgio, Germania, Polonia), le produzioni lattiere sono cresciute.

 

Nel 2023, la mandria Ue si è ridimensionata, con un calo medio del numero dei capi dell'1,7% e con Paesi come Germania e Francia, che sono i principali produttori europei, che si sono collocati al di sopra di questo calo medio.

 

Nel 2024, ipotizzando condizioni meteorologiche "normali" e prezzi del latte crudo ancora al di sopra dei livelli storici, si presume che la tendenza all'aumento della resa lattiera dell'Ue (+0,9%) controbilancerà il calo stimato di animali (-0,5%), portando a un lieve aumento dell'offerta di materia prima (+0,4%, compreso l'aumento dovuto al giorno bisestile in più).

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La vocazione dell'Ue per la produzione di formaggi

La produzione di formaggio dell'Ue è rimasta l'opzione preferita nella lavorazione del latte anche nel 2023 (+1,4%), grazie ad una disponibilità di grassi del latte leggermente superiore. Le esportazioni di formaggi sono cresciute notevolmente (+3,6% in volume), grazie a prezzi competitivi, rilanciando così il valore delle esportazioni di oltre 8,13 miliardi di euro (+5,3% tendenziale).

 

Allo stesso tempo, per effetto delle pressioni inflazionistiche, le importazioni di formaggi (soprattutto le tipologie premium di alto valore) hanno perso terreno (-6,9%), con un calo per i due principali partner dell'Ue, Regno Unito e Svizzera, rispettivamente del 5% e 4%.

 

Ipotizzando consegne stabili di latte a livello comunitario, la produzione di formaggio potrebbe aumentare ulteriormente (+0,7%) nel 2024, seguita da una crescita dell'export (+2,5%) e dei consumi interni (+0,4%), grazie a un allentamento della morsa inflattiva.

 

Cresce l'export di Latte Scremato in Polvere

Sebbene la produzione Ue di Latte Scremato in Polvere (Smp) sia diminuita notevolmente nel 2023 (-5,4%), le esportazioni si sono riprese dopo il calo degli anni precedenti e sono aumentate del 10%, trascinate in particolare dalla maggiore domanda in Algeria e in altri Paesi del Nord Africa, Asia e Medio Oriente.

 

Parallelamente, è diminuito l'uso domestico (-7,7%), compresa la lavorazione, delle polveri ricche di grassi. Le esportazioni di Polvere di Latte Intero (Wmp) hanno registrato una ripresa del +12% nel 2023, grazie principalmente a un aumento di quattro volte della rotta verso l'Algeria. È rimasta debole, invece, la domanda proveniente dalla Cina ed è aumentata la concorrenza con la Nuova Zelanda su altri mercati di esportazione.

 

Uno scenario che fa ipotizzare alla Commissione Europea un calo dell'1% dell'export nel 2024 per la Wmp, mentre le esportazioni di Smp potrebbero aumentare, ma a un ritmo molto più basso (+1%).

 

Burro: crescono produzioni ed esportazioni

La produzione europea di burro è aumentata nel 2023 di circa l'1,5%, grazie a prezzi più competitivi (anche rispetto ad altri grassi) e a una domanda di trasformazione che è rimasta forte (ad esempio nei prodotti da forno).

 

Di conseguenza, le esportazioni dell'Ue sono aumentate verso tutte le principali destinazioni di esportazione (+15%), proiettando alla cifra record di 1,61 miliardi di euro le vendite in valore. Nel 2024 si prevede che l'uso domestico di burro nell'Ue rimanga forte ma stabile (+0,1%) e che la crescita delle esportazioni di burro rimanga su un quadrante positivo, nell'ordine dell'1,5%.

 

Nel 2023 la produzione di latticini freschi è aumentata oltre le aspettative, soprattutto per la panna (+1,5%) e il latte alimentare (+0,3%). In flessione l'export (-5,5%), conseguenza di un rallentamento della domanda cinese, che per anni ha rappresentato una destinazione privilegiata per i produttori europei. L'incremento produttivo Ue si è, dunque, riversato sul consumo interno (+0,8%).

 

Nel 2024, i consumi comunitari potrebbero tornare su parametri ribassisti, così come la tendenza all'export, frenata da una domanda globale persistentemente debole. Per rispondere a tali fattori negativi della domanda, la produzione Ue di prodotti lattiero caseari freschi potrebbe diminuire a un livello paragonabile a quello del 2022 (-0,8%), mentre tra i latticini freschi, la produzione di panna e yogurt potrebbe ancora aumentare, sostenuta dalla forte domanda interna. Prevista in diminuzione, invece, la produzione di latte alimentare.