Gli ultimi aggiornamenti dal più autorevole centro di elaborazione Europeo Ecmwf propendono per una tendenza sul lungo termine molto dinamica.

Il primo mese dell'anno, gennaio 2025, sarà così caratterizzato da possibili ondate di freddo intenso, soprattutto nel corso della prima parte, accompagnate da precipitazioni oltre le medie, seppur distribuite in modo irregolare sul nostro continente. Per la seconda parte avremo invece un probabile netto cambio di registro con la ritrovata presenza di una figura tanto conosciuta.

 

Situazione per la prima parte di gennaio in Europa

Gran parte dell'Europa centrale, occidentale e settentrionale (inclusa parte della Scandinavia) verrà caratterizzata da anomalie termiche negative, con temperature sotto la media stagionale, questo dovuto a una circolazione atmosferica fredda in discesa dalle latitudini nord orientali.

Anomalie positive caratterizzeranno invece l'Europa orientale, in particolare nelle regioni della Russia occidentale, dei Balcani orientali e di parte dell'area mediterranea, tutte aree soggette ad anticicloni spesso stabili con valori sopra la media causati da afflussi di aria mite proveniente dal sud.

Le regioni mediterranee verranno difatti meno influenzate dal freddo, in un contesto termico più vicino alla norma o con temperature lievemente superiori.

 

Per quanto riguarda le precipitazioni, gran parte del Regno Unito, della Francia occidentale e delle aree atlantiche mostrano anomalie positive, suggerendo un periodo più umido del normale. Questo potrebbe essere legato a flussi perturbati provenienti dall'Atlantico, con un aumento delle piogge anche nelle aree del Mediterraneo occidentale, comprese parti della Spagna e del Nord Africa.

Inferiori alla media invece su gran parte dell'Europa sudorientale, inclusi i Balcani e il Mediterraneo orientale. Su queste aree vi sarà un periodo più secco del normale, probabilmente legato alla presenza dell'alta pressione il quale andrà ad inibire fronti depressionari strutturati, come anche tra Russia occidentale e parte dell'Europa orientale.

Tutto sommato in media le aree restanti centrali e settentrionali dell'Europa, comprese Germania, Scandinavia e Polonia, con anomalie poco pronunciate ed un andamento fedele alle medie.

 

Focus Italia: freddo e dinamismo

L'Italia si troverà a cavallo tra le due zone, con il nord che rientrerà in un'area di anomalie negative, mentre il sud resterà più fedele all'andamento stagionale, quindi più vicino alla neutralità o con leggere anomalie negative.

I modelli concordano un inizio piuttosto freddo, quindi caratterizzato da irruzioni di aria artica provenienti dalla Russia, in discesa verso il bacino del Mediterraneo. Tali correnti interagendo con le più umide perturbazioni atlantiche potrebbero inoltre assicurare un assetto atmosferico particolarmente favorevole a fenomeni significativi, di stampo assolutamente invernale.

 

Se questa dinamica venisse confermata, si creerebbero le condizioni per il ritorno della neve a quote molto basse, specialmente sulle regioni settentrionali italiane con possibili episodi nevosi fino alle pianure. Al Centro e al Sud, invece, il mix tra le correnti fredde e quelle più miti ed umide in risalita dai quadranti meridionali assicurerà sempre fenomeni abbondanti, ma prevalentemente sotto forma di pioggia, specie nelle aree costiere, vallive e collinari.

 

Evoluzione nuovamente fuori stagione

Quello che accadrà dopo sarà alquanto anomalo: le proiezioni stagionali propendono per una seconda parte del mese a livello generale tutt'altro che gelida. A tal proposito i valori termici a gennaio dovrebbero mantenersi oltre la media addirittura di 3°C sulla Russia e su parte della Penisola Scandinava, ovvero proprio in quelle zone ove dovrebbe accumularsi il freddo, da cui generalmente prendono vita gli impulsi gelidi in grado di portare le ondate prettamente invernali e cariche neve anche per le latitudini più meridionali del continente europeo, fin sul nostro Paese.

 

Seconda parte del mese in Europa, tornano le anomalie termiche positive

Gran parte dell'Europa orientale, meridionale e occidentale verrà dominata da anomalie termiche positive, aree ove le temperature si disporranno sopra la media stagionale. Anomalie più lievi o neutre interesseranno alcune zone centrali e settentrionali dell'Europa, qui alle prese con valori più vicini alla neutralità quindi in linea con la media stagionale. Questo vale anche per alcune parti della Scandinavia meridionale e centrale.

L'unica area sul continente soggetta anomalie negative sarà una piccola porzione della Scandinavia, probabilmente vicino al Mare di Barents, ove registreremo anomalie termiche negative.

 

Spostando il focus sulle precipitazioni, la parte sudorientale europea, quindi Balcani, Grecia e gran parte del Mediterraneo orientale, mostrerà anomalie negative. Anche il Centro-Sud Italia risentirà di questa situazione, ritrovandosi in un'area caratterizzata da piogge inferiori alla media, aggravando così il deficit idrico che interessa quest'area del Paese.

Le zone più soggette ai fenomeni saranno invece quelle dell'Atlantico settentrionale, ove si concentreranno principalmente le piogge e le nevicate, specie su alcune parti della Scandinavia occidentale. Questo potrebbe essere legato alla persistenza di flussi zonali atlantici più attivi. Anche il sud della Spagna e l'Africa settentrionale presenteranno anomalie positive, seppur in forma più contenuta, suggerendo una maggiore attività delle perturbazioni in queste regioni.

Gran parte dell'Europa centrale (Francia, Germania, Polonia) all'opposto mostrerà fenomeni in media stagionale, quindi un periodo senza particolari deviazioni.

 

Focus Italia: anticiclone spesso presente, mite e avaro di precipitazioni

Un cambio radicale potrebbe diversamente caratterizzare la seconda metà del mese, in quanto il quadro meteorologico sull'Europa meridionale, e quindi il Mediterraneo, verrà dominato a più riprese dall'anticiclone il quale garantirà condizioni di stabilità atmosferica e temperature sopra la media stagionale.

Questo scenario porterà inevitabilmente ad un periodo più asciutto su gran parte delle regioni centro meridionali, già alle prese purtroppo con deficit idrici negativi; più ai margini invece il Nord in un contesto più vicino alla normalità, ove si andranno a verificare possibili episodi instabili, ma senza eccessi. Le precipitazioni risulterebbero comunque inferiori alla media su ampie zone del Mediterraneo orientale e dei Balcani.

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