Si arricchisce di un nuovo capitolo l'interminabile vicenda delle quote latte con il loro corredo di multe, in molti casi anche a sei zero.
Colpa (o merito, dipende dai punti di vista) di un passaggio della legge di bilancio per il 2025 che negli ultimi giorni di dicembre ha avuto dalle aule del Parlamento il via libera definitivo.
Al comma 553 dell'ex-articolo 83, dedicato alle disposizioni in tema di ricerca in agricoltura e zootecnia, si legge della nascita di un "organismo collegiale" che avrà il compito di risolvere i contenziosi ancora aperti fra allevatori ed enti di riscossione.
Due gli obiettivi, riscuotere quando possibile le multe ancora in sospeso ed evitare procedure di infrazione da parte dell'Unione Europea.
Una storia fatta di errori
Per meglio comprendere gli effetti pratici di questo ulteriore passaggio normativo è necessario un piccolo passo indietro, all'estate del 2023, quando Bruxelles dopo aver constato gli innumerevoli errori commessi in passato ha imposto all'Italia un ricalcolo delle multe.
Compito assolto intimando gli addebiti ricalcolati e aprendo alla possibilità di rateizzare il dovuto.
Concessione che non ha risolto del tutto il problema dei contenziosi ancora aperti, che ora si vorrebbero chiudere con quest'ultimo atto legislativo. Vediamo alcuni dettagli.
Organismo collegiale
Le campagne lattiero casearie interessate dalla normativa sono quelle comprese fra il 1995/1996 e il 2008/2009, dunque per complessivi 13 anni.
I contenziosi ancora aperti che riguardano questo periodo potranno essere presi in esame da questo nuovo organismo di conciliazione.
A farne parte sarà un magistrato della Corte dei conti, un avvocato dello Stato e un dirigente di Agea (l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura).
Il loro lavoro non sarà automatico, ma inizierà solo a seguito di un'istanza presentata dall'interessato alla multa.
L'obiettivo sarà trovare un punto di incontro fra le parti per giungere a una transazione.
Un po' di sconti
Per invogliare ad abbandonare le aule dei tribunali e cercare una transazione tramite questo "organismo collegiale" c'è la promessa di uno "sconto" sul dovuto.
Per ogni anno successivo alla campagna di riferimento sarà concessa una riduzione dello 0,3% annuo, che potrà aumentare sino allo 0,5% per i produttori ancora in attività.
Più consistente lo sconto per gli interessi maturati che potranno essere abbattuti sino a un massimo del 50%.
Stop ai contenziosi
I produttori interessati al provvedimento sono elencati nel "Registro nazionale dei debiti" e dovrà partire da loro l'istanza che sarà presa in carico, se ammissibile, dal nuovo organismo di conciliazione, che entro 90 giorni dovrà darne risposta all'interessato.
Quest'ultimo avrà a sua volta 30 giorni di tempo per aderire o meno alla proposta di transazione che gli verrà formulata.
Però con una clausola vincolante: la rinuncia a tutti i contenziosi inerenti al debito pendenti in ogni grado di giudizio e di fronte a qualunque autorità giurisdizionale.
I casi particolari
La regola del "prendere o lasciare", lascia tuttavia spazio a qualche correzione per alcuni casi particolari.
I produttori potranno chiedere di essere ascoltati per dimostrare un'eventuale riduzione della produzione dovuta a motivi esterni all'allevamento.
Ne potrebbe scaturire una nuova proposta di transazione, che tuttavia potrà prevedere una riduzione massima del 10% rispetto a quella precedente.
Dopo aver accettato la proposta e aver firmato il relativo verbale, l'interessato avrà 120 giorni di tempo per saldare il debito.
Di rateizzazioni non se ne parla e sorge il dubbio che di quote latte e multe se ne discuterà ancora.