La Commissione Europea ha prorogato il blocco delle esportazioni apistiche dalla Calabria e dalla Sicilia per tutto il 2025 e il 2026 per cercare di ridurre il rischio di diffusione di Aethina tumida.

 

Le due regioni erano già chiuse a causa dei ritrovamenti del piccolo coleottero parassita degli alveari, ma il blocco sarebbe scaduto alla fine di quest'anno, come era stato previsto dalla Decisione di esecuzione (Ue) 2023/110 del 12 gennaio 2023.

 

Ora invece, anche alla luce dei nuovi ritrovamenti in Sicilia di ottobre, il blocco è stato esteso fino al 31 dicembre del 2026, come scritto nella nuova Decisione di esecuzione (Ue) 2024/3119 del 16 dicembre 2024.

 

Il blocco, oltre all'intero territorio regionale della Calabria e della Sicilia, riguarda anche l'isola francese de La Reunion, nell'Oceano Indiano, dove recentemente sono stati segnalati casi di infestazione di Aethina tumida.

 

Come si legge nel documento pubblicato dalla Commissione, il proseguimento del blocco è stato disposto a causa delle "continue difficoltà incontrate negli ultimi anni dagli Stati membri nell'eradicazione del piccolo coleottero dell’alveare negli Stati membri interessati".

 

Nel dettaglio il divieto di esportazione o di spostamento verso qualsiasi altra zona dell'Unione Europea riguarda:

  • le api da miele;
  • i bombi;
  • i sottoprodotti apistici non trasformati, cioè miele, polline, cera, propoli e pappa reale non destinati al consumo umano;
  • le attrezzature apistiche da apiario usate;
  • i prodotti in favo (miele e polline) anche confezionati e destinati al consumo umano.

Sarà invece ancora possibile vendere tutti i prodotti apistici come miele, polline, pappa reale e propoli destinati al consumo umano purché siano confezionati, eccezion fatta per quelli in favo.

 

Gli stessi divieti valgono anche per i territori del Regno Unito, che già a novembre - tramite una decisione del  Dipartimento dell'Ambiente, degli Alimenti e degli Affari rurali britannico - aveva bloccato le importazioni dalle zone infestate, con le stesse modalità previste dalla Commissione Europea.