Deciso miglioramento della bilancia commerciale cerealicola nel primo quadrimestre 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023. Secondo i dati dell'associazione Anacer, gli effetti combinati di un forte calo in valore dell'import e un lieve incremento dell'export hanno portato il saldo valutario netto della bilancia cerealicola italiana a un deficit strutturale ma molto meno pesante rispetto all'anno scorso. Il passivo si è attestato sui 956,8 milioni di euro rispetto ai circa 1,4 miliardi di euro dello stesso periodo dello scorso anno.

 

Analizzando i dati nello specifico, si evince come l'import sia calato in valore di 414,4 milioni di euro, nonostante oltre 1 milione di tonnellate in più acquistate. Il motivo è la brusca frenata dei prezzi delle commodity. Crescono in quantità le importazioni complessive di cereali in granella (+848mila tonnellate, -286,2 milioni di euro), di cui in particolare mais (-163 milioni) e grano duro (-87 milioni). Crescono gli arrivi di grano tenero (+550mila tonnellate), così come i prodotti trasformati (+88mila tonnellate) e i mangimi a base cereali (+17.100 tonnellate), mentre scende il riso.

 

L'export registra segnali positivi sia nelle quantità (+216mila tonnellate, +14,6%) sia in valore (+38,8 milioni di euro, +1,9%). Cresce l'export di prodotti trasformati (+86.300 tonnellate), pasta alimentare (+82.200 tonnellate) e il riso (+12%), così come le farine di grano tenero (+16,8%) e i mangimi (+7%). Unica flessione per la semola di grano duro (-3,8%).