Aethina tumida, il piccolo coleottero parassita degli alveari, è di nuovo in Sicilia.


Il 9 ottobre 2024 25 larve del coleottero sono state ritrovate in un nucleo sentinella - un piccolo alveare usato appositamente per il monitoraggio - nel centro della città di Messina.


Poi, pochi giorni fa, un nuovo ritrovamento sia di larve che di adulti in un altro nucleo sentinella nelle immediate vicinanze della città dello Stretto, a 10 chilometri a Nord dal centro urbano, come ci ha riferito il dottor Franco Mutinelli dell'Izs, l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, e direttore del centro di referenza nazionale per l'apicoltura, dopo il sopralluogo ufficiale sull'Isola.


Due segnalazioni che arrivano dopo oltre 4 anni di assenza del coleottero in Sicilia.


Nel giugno del 2019, infatti, il coleottero era stato ritrovato a Lentini, in provincia di Siracusa, dopo uno spostamento illegale di api dalla Calabria, dove il parassita è presente dal 2014.


Ancora prima, nel novembre 2014, un esemplare era stato individuato sempre in provincia di Siracusa, subito dopo la prima segnalazione in Calabria.


Difficile dire come il coleottero sia tornato sull'Isola. Teoricamente è ipotizzabile anche una diffusione naturale dalla Calabria, visto che lo specchio di mare dello Stretto nel suo punto più corto è di 3,14 chilometri, una distanza percorribile dalle api in volo e forse anche dal coleottero stesso.


Ma resta molto più probabile che anche questa volta il coleottero possa essere arrivato con uno spostamento illegale di api. Illegale perché dalla Calabria, compresa la zona di Reggio, non è possibile far uscire alveari, api regine e altro materiale biologico apistico, proprio per evitare la diffusione di Aethina tumida.


Intanto è stata rafforzata l'attività di monitoraggio ed è stata istituita una nuova zona di protezione di 20 chilometri attorno alle zone dei due ritrovamenti ed è stata intensificata la sorveglianza nel restante territorio della Sicilia, in particolare nelle province di Messina, Enna e Catania.


L'obiettivo principale è verificare se e quanto il problema sia esteso in modo da evitare la chiusura di tutta la Sicilia, come già avvenuto nel 2019, soprattutto ora che il settore apistico siciliano sta vivendo una crisi particolarmente grave a causa delle forti perdite di produzione.


L'infestazione da Aethina tumida infatti è fra le malattie elencate dell'Ue nei regolamenti 2016/429 e 2018/1629, per le quali è necessaria l'adozione di misure che ne prevengano l'introduzione nell'Unione e la diffusione fra gli stati membri (malattie di categoria D) oltre alla sorveglianza (malattie di categoria E). La Commissione Europea può stabilire di chiudere anche tutta l'Isola per proteggere il restante territorio dell'Unione, Italia compresa.


Aethina tumida è un piccolo coleottero di origine africana che entra negli alveari dove si nutre di miele e dove depone le uova, da cui nascono le larve che a loro volta si nutrono di miele, polline, uova, larve, scavando gallerie nei favi e causando la fermentazione del miele con le loro feci.


Attualmente Aethina tumida è presente sul territorio comunitario solo in Calabria e nel dipartimento francese d'oltremare de La Reunion, che però è una piccola isola nell'Oceano Indiano al largo del Madagascar.


Per questo la Calabria, e ora di nuovo anche la Sicilia, restano le sorvegliate speciali per evitare il rischio di diffusione del parassita nel vecchio continente.