Il mercato delle macchine agricole si trova in una fase di profonda recessione e incertezza, con il 2024 che si profila come un anno particolarmente complesso per il settore. I dati parlano chiaro: in Italia, le immatricolazioni di trattori sono crollate del 15,3%.
Una flessione drastica, che riflette un contesto di mercato segnato da problematiche strutturali, come la mancanza di incentivi stabili, le condizioni climatiche avverse e i prezzi delle commodity stagnanti. Anche a livello europeo, il panorama non è più roseo, con un calo generalizzato delle vendite e un'incertezza crescente legata alla Politica Agricola Comune e alle tensioni geopolitiche.
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In questo contesto complesso, Alessandro Maritano, chief commercial officer di Same Deutz-Fahr (SDF), incontrato in occasione di Eima International 2024, analizza le sfide e le opportunità per l'azienda e il settore, delineando una strategia che punta al consolidamento, all'innovazione tecnologica e ad una ripresa graduale nel 2025.
Alessandro Maritano, chief commercial officer di Same Deutz-Fahr, racconta il presente e il futuro del Gruppo SDF
(Fonte foto: AgroNotizie)
Mercato trattori, molte ombre e poche luci
Il mercato del macchine agricole nel 2024 chiude l'anno in difficoltà. Come si posiziona SDF in questo contesto?
"Il 2024 è sicuramente un anno in controtendenza per il settore rispetto agli ultimi tre, anche se in Italia il calo delle vendite era già iniziato nel 2023. Nel 2022 abbiamo chiuso l'anno con oltre 20mila trattori immatricolati sopra i 50 cavalli, nel 2024 la migliore stima che possiamo fare è di circa 13mila trattori. Nel frattempo, nel 2023 c'è stato un passaggio intermedio a 17-18 mila unità ma oggi parliamo di cali di mercato davvero significativi che vanno ben oltre i bassi livelli registrati nel 2019 e nel 2020.
Il mercato, non solo sta pagando il boom di vendite del 2021-2022, ma fatica a ritornare ai valori precedenti a causa di una serie di fattori, dalle condizioni climatiche avverse, ai prezzi delle commodity che restano non all'altezza delle aspettative, ma anche e soprattutto la mancanza di sussidi. Questo è il problema che oggi sta bloccando il mercato: c'è un'aspettativa da parte degli agricoltori di ricevere qualcosa, sulla scia di quanto ottenuto nel 2021-22".
La situazione a livello europeo è simile a quella italiana?
"In Europa la situazione è abbastanza simile. In Italia il meteo è stato poco clemente, ma in Europa è stato un autentico disastro. Più si va verso Nord, peggiori sono stati i raccolti di cereali e, tutto questo, ha un impatto anche sulle vendite di macchine agricole.
Anche i mercati del Nord Europa che negli ultimi anni non avevano avuto nè accelerazioni né cadute, ora faticano a mantenersi stabili. Abbiamo visto proteste agricole l'anno scorso e probabilmente ne vedremo altre anche il prossimo, probabilmente tra dicembre e gennaio. Questo perché poco è cambiato rispetto a un anno fa: continua a esserci poca chiarezza sulle leggi e sulla Politica Agricola Comune (PAC). Inoltre, continuano a esserci due guerre a ridosso dell'Europa che coinvolgono indirettamente tutti.
A livello numerico, il mercato europeo in termini di fatturato è calato del 25%. Tuttavia, i dati delle immatricolazioni mostrano un calo più contenuto, intorno al 10%. Questo perché tutti stanno spingendo molto sulla vendita diretta al cliente finale e hanno ridotto drasticamente la produzione (come accaduto a inizio dicembre negli stabilimenti SDF di Treviglio, dove la produzione si è arrestata fino al 13 gennaio ndr.) per evitare di sovraccaricare i magazzini e i concessionari“.
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E per il futuro? Il mercato continuerà a scendere?
"Per il 2025 prevediamo una stabilizzazione del mercato, perché è improbabile che i numeri possano scendere ulteriormente. C'è un livello al di sotto del quale non si può andare. Le aspettative sono di una ripresa graduale, concentrata soprattutto nella seconda parte dell'anno. La logica dice che, prima o poi, gli agricoltori dovranno rinnovare il loro parco macchine.
Ma la vera domanda è quando e come ci sarà un intervento governativo a sostegno del mercato. Si parla molto di fondi come Ismea Innovazione o di strumenti come il Credito 5.0, ma finora le domande di finanziamento sono poche o bloccate. Anche i PSR (Programmi di Sviluppo Rurale) non vengono liquidati. Questa incertezza mette in difficoltà i costruttori che non riescono a pianificare nemmeno a medio termine.
La discesa dei tassi di interesse, potrebbe aiutare a limitare i danni, ma è ancora troppo lenta. L'inflazione degli ultimi tre anni ha creato una situazione insostenibile per l'agricoltura europea. È necessario tornare a un equilibrio".
Same Virtus esposto allo stand Same Deutz-Fahr in occasione di Eima International 2024
(Fonte foto: AgroNotizie)
Usato e oriente: ulteriori sfide per i big europei
Come affrontare il mercato dell'usato, che continua a crescere? La revisione potrebbe essere una soluzione?
"Riguardo all'usato, la sua crescita è inevitabile. Tuttavia, senza incentivi adeguati, il mercato continuerà a essere dominato da macchine vecchie, che non rispettano gli standard moderni. È fondamentale supportare il ricambio tecnologico, anche per evitare che gli agricoltori continuino a lavorare con attrezzature non sicure.
Un piano di rottamazione strutturato potrebbe essere la soluzione a molti problemi. Occorre puntare su tecnologie che migliorino la produttività e la sicurezza, eliminando macchine vecchie, inquinanti e pericolose. Un trattore di 25 anni fa non garantisce alcuna sicurezza, mentre i modelli più recenti hanno ridotto significativamente gli incidenti mortali. La rottamazione consentirebbe di rinnovare il parco macchine e supportare gli agricoltori professionisti con strumenti moderni ed efficienti".
La crescente presenza sul mercato europeo dei produttori asiatici preoccupa un'azienda come SDF?
"L'Europa è sempre stata un mercato protetto, con regolamentazioni molto stringenti come lo Stage V e la Mother Regulation. Queste norme hanno imposto standard elevati ai produttori, che però stanno anche spingendo i prezzi verso l'alto, rendendo meno competitivo il prodotto europeo nei segmenti di mercato più sensibili al prezzo.
L'arrivo di produttori asiatici, come quelli indiani e cinesi, è una conseguenza di questa situazione. Per anni hanno trovato sbocchi in altri mercati, ma ora vedono l'Europa come un'opportunità. I produttori asiatici possono riempire nicchie di mercato lasciate scoperte, ma costruire una presenza solida richiede molto di più. Senza una rete di distribuzione e assistenza adeguata, difficilmente potranno competere.
L'esperienza ci insegna che non è sufficiente portare un prodotto economico, ma serve offrire un servizio completo e un prodotto che risponda alle reali esigenze degli agricoltori".
Novità tecnica ad Eima 2024, il Deutz-Fahr Smart Vineyard Tractor è il primo prototipo di trattore autonomo di SDF
(Fonte foto: AgroNotizie)
Il 2025 di Same e Deutz-Fahr
E quale sarà la vostra strategia per il 2025? Come vedete il futuro per i vostri brand?
"Per SDF il 2025 sarà un anno di consolidamento e di ripresa, ci aspettiamo di rafforzare ulteriormente la nostra posizione nei segmenti chiave, con una particolare attenzione ai trattori per frutteto e vigneto dove siamo storicamente forti. La nostra strategia sarà quella di continuare a investire in tecnologia e innovazione, offrendo prodotti che rispondano alle esigenze degli agricoltori in termini di produttività, sicurezza e sostenibilità.
Per quanto riguarda i brand, Same rimane il marchio di riferimento per l'Italia, ma la crescita di Deutz-Fahr sta aprendo nuove opportunità, specialmente in segmenti dove Same faceva più fatica a competere. La crescita di Deutz-Fahr che oggi rappresenta circa l'80% del nostro fatturato in Italia, non va a scapito di Same ma rappresenta un rafforzamento della nostra presenza complessiva sul mercato.
Siamo consapevoli che le condizioni di mercato resteranno difficili, ma puntiamo a cogliere le opportunità che si presenteranno. Continueremo a lavorare per mantenere la fiducia dei nostri clienti, investendo nei nostri brand e nella nostra rete di concessionari, che rimane un asset fondamentale per il successo a lungo termine".