Negli ultimi anni si è riscontrata la necessità di inserire nella progettazione e manutenzione dei tappeti erbosi nuove specie in grado di adattarsi ai cambiamenti climatici in atto. Ricerche effettuate dal CeRTES e dalla Federazione Italiana Golf hanno individuato le macroterme come le specie più idonee all'area mediterranea.

 

I cambiamenti climatici in atto su scala globale stanno determinando anche in Italia l'aumento della temperatura media e la riduzione della piovosità, oltre ad una maggiore frequenza di fenomeni meteorologici estremi. In futuro, quindi, per la progettazione e la manutenzione delle superfici a tappeto erboso, si dovranno tenere in giusta considerazione le mutate condizioni ambientali, con l'inserimento di nuove specie in grado di adattarsi a questa situazione. (...).

Oltre 12 anni di ricerche effettuate dal CeRTES, in collaborazione con la Federazione Italiana Golf, hanno evidenziato come le specie più idonee all'area mediterranea e quindi in Italia siano le 'macroterme'. I risultati di tali ricerche iniziano ad essere applicati nella realizzazione di percorsi di golf, campi da calcio, tappeti erbosi ornamentali.

Le tecniche di impianto e di gestione delle specie macroterme sono così diverse da quelle delle microterme da rendere necessaria, per un loro corretto utilizzo, un'opera di informazione e sensibilizzazione dei realizzatori, dei gestori e degli utenti finali.

Le specie macroterme più adatte al clima mediterraneo sono le Gramigne ed i loro ibridi, le Zoysie ed il Paspalum vaginatum. Hanno una temperatura ottimale di crescita compresa tra 30° e 35°C, ma sopportano temperature superiori. Sono dotate di apparati radicali molto profondi (fino a 2 metri), che consentono alla pianta l'auto-approvvigionamento idrico. Presentano un'elevata attività di crescita laterale mediante stoloni e rizomi che conferiscono una tenacità molto elevata al tappeto erboso (si forma una rete tridimensionale dello spessore di circa 4 cm che può raggiungere uno sviluppo lineare di 4.000 km sulla superficie di un campo di calcio). 

Le macroterme possiedono un'elevata tolleranza alla salinità del suolo e delle acque irrigue (il Paspalum vaginatum tollera l'irrigazione con acqua di mare) e possono essere irrigate o sub-irrigate con acque reflue di depuratori o impiegate per la fitodepurazione nel periodo estivo. Possiedono un'elevata capacità di assorbimento di CO2: in un anno, un prato di gramigna di 333 mq fissa una quantità di CO2 pari a quella prodotta da un'auto Fiat Punto che percorre 20.000 km e produce la quantità di ossigeno necessaria alla respirazione di due adulti.

Dal punto di vista gestionale, le macroterme presentano alcuni vantaggi:

- esigenze idriche ridotte (con l'impiego di gramigna si può risparmiare fino al 50% dell'acqua irrigua);

- ridotta crescita verticale (minor numero di tagli annui);

- maggiore competitività vs. infestanti (minore impiego di diserbanti);

- minore suscettibilità alle malattie (nessun impiego di pesticidi).

Un esempio interessante è il campo da golf di Albisola (Savona), dove è stato necessario realizzare un tappeto erboso di gramigna per poter soddisfare il divieto assoluto di utilizzo di agrofarmaci in quanto l'area alimenta pozzi e acquedotto. Le migliori varietà di specie macroterme, nelle quali le qualità elencate sono ancora più esaltate, si propagano per via vegetativa e non per seme. Pertanto il loro insediamento è possibile soltanto mediante stoloni, porzioni di tappeto erboso, plantule preradicate o tappeti in rotoli.

Un punto a sfavore delle specie macroterme nei confronti delle microterme in ambiente mediterraneo è rappresentato dalla perdita del colore verde durante il periodo di dormienza invernale. A questo inconveniente è comunque possibile ovviare, laddove il colore verde dei tappeti erbosi sia irrinunciabile, come ad esempio in alcuni campi sportivi o nei campi da golf meta di turismo invernale, attraverso un programma di trasemina autunnale.

 

Qui di seguito esaminiamo in dettaglio le specie più interessanti.

 

Gramigne

La gramigna comune (Cynodon dactylon) forma un tappeto erboso piuttosto robusto, di bassa densità, con tendenza a spigare. E' adatta a tappeti erbosi di bassa qualità. Le varietà più recenti hanno una maggiore qualità. La gramigna africana (Cynodon transvaalensis) possiede la più fine tessitura e la più alta densità, però è poco diffusa perché necessita di accurata gestione. L'ibrido di gramigna (C. dactylon x transvaalensis) o 'Bermuda', presenta caratteristiche morfologiche intermedie tra le due, e forma un tappeto erboso di qualità molto elevata.Viene propagata soltanto per via vegetativa. E' dotata di ridotta finezza fogliare ed è utilizzata nei campi sportivi di elevato standard qualitativo, nei campi da golf (green, tee, fairway) e nei giardini di elevato standard qualitativo. E' abbastanza diffusa nel nostro Paese, con realizzazioni di prestigio quali: stadio Olimpico di Roma, stadi di Genova, Lecce, Reggio Calabria, Golf Club 'San Domenico' di Brindisi, Golf Club 'La Filanda' di Albisola (Savona).

 

Zoysie

Sono specie di origine orientale (Giappone, Cina,Korea, Filippine), a prevalente propagazione vegetativa.Possiedono un'eccezionale resistenza all'usura. Sono le più resistenti al freddo fra tutte le macroterme. Sono ancora poco diffuse in Italia, anche se alcune di loro consentono di realizzare tappeti erbosi di elevatissimo valore estetico, i più belli in assoluto fra tutte le specie da tappeto erboso. Abbiamo tre specie utilizzabili: Zoysia japonica, Zoysia matrella e Zoysia tenuifolia.

 

Paspalum vaginatum 

E' una nuova specie con grande potenziale di diffusione. E' originario delle zone costiere sabbiose dell'Africa e del Sud America. Possiede un'eccezionale resistenza alla salinità (tollera inondazioni di acqua di mare). Si adatta a pH 3.6-10.2. Presenta una tessitura ed una densità media. E' possibile utilizzarlo su campi sportivi di buon standard qualitativo, campi da golf: green, tee, fairway, semi rough e rough, giardini di buon livello qualitativo ed in generale su tutti i tappeti erbosi realizzati su suoli salini o irrigati con acqua salmastra.

 

L'articolo è un estratto da Mondo Macchina - on line, il PDF completo

Autore: Coni Servizi

 

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