Quando si prova a risolvere il cubo di Rubik non bisogna tentare di completare una sola faccia, sperando che le altre vadano a posto di conseguenza. Bisogna invece muovere i vari elementi in maniera sinergica, in modo che alla fine le facce si compongano con i differenti colori.

 

Si tratta di una metafora efficace per comprendere i problemi complessi e descrivere le difficoltà che oggi le aziende agricole devono affrontare. Da un lato a queste ultime viene chiesto di aumentare la produzione di cibo e di abbassare i costi di produzione. Dall'altro diminuiscono i mezzi tecnici a disposizione, aumentano le regole e la necessità di tutelare l'ambiente. Ci sono poi le richieste della filiera, il commercio internazionale (con Donald Trump che impone dazi), i gusti dei consumatori che cambiano e il mutamento del clima che incombe come una spada di Damocle. L'agricoltore è come se avesse in mano un cubo di Rubik a dodici facce, invece che solo di sei.

 

"L'unica strada davvero percorribile è quella dell'innovazione", ci spiega Massimo Scaglia, amministratore delegato di Syngenta Italia che incontriamo a Bruxelles a margine del Forum for the Future of Agriculture 2025, un evento che ogni anno tenta di fare il punto delle sfide che il settore primario ha davanti a sé.

 

Juan Pablo Llobet, responsabile di Syngenta in Europa

Juan Pablo Llobet, responsabile di Syngenta in Europa

(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)

 

"Oggi dobbiamo puntare sulla ricerca di nuove soluzioni, in modo da mettere gli agricoltori nelle condizioni di fare meglio il proprio lavoro, anche sul fronte della sostenibilità. Parliamo di agrofarmaci di sintesi e di origine biologica, di strumenti digitali e di nuove varietà ottenute anche grazie alle Tea, le Tecnologie di Evoluzione Assistita. L'importante è che i decisori politici qui a Bruxelles facciano la loro parte, facilitando lo sviluppo di queste soluzioni, sempre nel rispetto del consumatore e dell'ambiente".

 

Dai momenti di crisi nasce la spinta a migliorarsi

Nel suo intervento di apertura, Janez Potocnik, presidente del Forum for the Future of Agriculture, ha offerto una visione tanto lucida quanto provocatoria della condizione attuale dell'agricoltura europea. "Viviamo tempi strani", ha esordito, sottolineando quanto sia difficile oggi distinguere fra progresso e crisi. La trasformazione del sistema agroalimentare, secondo Potocnik, non può più essere rimandata, ma per affrontarla serve uno sforzo collettivo fondato su valori come equità, democrazia e sostenibilità.

 

Un momento di confronto durante il Forum for the Future of Agriculture

Un momento di confronto durante il Forum for the Future of Agriculture

(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)

 

Il Forum ha accolto con favore la recente pubblicazione della Vision for Agriculture and Food da parte della Commissione Europea, e sta lavorando a una propria roadmap per tradurre quella visione in azioni concrete. Al centro del dibattito ci sono il finanziamento della transizione ecologica, il rafforzamento delle politiche pubbliche e l'attivazione di incentivi privati per sostenere gli agricoltori nel percorso verso un'agricoltura più resiliente, sostenibile e orientata alla tutela della biodiversità.

 

Il Forum, ha concluso Potocnik, vuole rafforzare le collaborazioni internazionali e favorire un dialogo costruttivo su scala globale. L'auspicio è che l'Europa non perda la bussola della sostenibilità, ma anzi la riconosca come una leva competitiva, oltre che un dovere etico.

 

"Sono pessimista perché i tempi sono duri, ma proprio per questo sono ottimista. È nei momenti più difficili che il cambiamento diventa possibile", ha concluso Potocnik citando il filosofo Slavoj Žižek. Un messaggio chiaro per tutti i partecipanti: la trasformazione del sistema agricolo non è un'opzione, ma una necessità. E ognuno, dalle istituzioni agli agricoltori, dai cittadini alle imprese, è chiamato a fare la propria parte.

 

Syngenta per una intensificazione sostenibile dell'agricoltura

Syngenta, tra i sostenitori dell'evento, ha illustrato alcune delle innovazioni su cui sta lavorando per migliorare il lavoro degli agricoltori e rendere il settore primario più sostenibile.

In particolare sono stati presentati:

  • Il sistema EvoPac (in foto), che permette di preparare la miscela fitoiatrica senza la necessità di aprire manualmente il flacone di agrofarmaco, evitando quindi che l'agricoltore possa entrare accidentalmente in contatto con il prodotto.

 

Il sistema EvoPac™ proposto da Syngenta

Il sistema EvoPac proposto da Syngenta

(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)

 

  • È stato illustrato come l'intelligenza artificiale è utilizzata per ottimizzare i processi di ricerca e sviluppo di nuovi prodotti per la difesa, ma anche di varietà resistenti a patogeni e resilienti nei confronti dei cambiamenti climatici. In particolare, Syngenta sta lavorando anche all'impiego delle Tecnologie di Evoluzione Assistita per sviluppare nuove varietà delle principali commodities agricole.
  • Il Gruppo ha specifici obiettivi di sostenibilità e ha adottato un metodo di revisione interna che permette di valutare l'impatto di ogni prodotto sul territorio e sulla coltura su cui viene utilizzato. Syngenta ha poi un programma di revisione costante del proprio portafoglio per innalzare il livello di sostenibilità e di impatto su tutti gli stakeholder.
  • Infine, i ricercatori di Syngenta hanno illustrato l'impegno dell'azienda per preservare la fertilità del suolo, promuovendo, ad esempio, tecniche di coltivazione più rispettose del terreno e l'impiego di prodotti di origine biologica e biostimolanti in grado di tutelare la struttura e la vitalità dei suoli, che oggi non sono in buone condizioni.

 

Dal palco brussellese Juan Pablo Llobet, responsabile di Syngenta in Europa, ha ribadito l'importanza dell'innovazione come leva per coniugare competitività e sostenibilità nel settore agricolo europeo. Ha ricordato come le recenti proteste degli agricoltori siano la manifestazione concreta delle tensioni che attraversano il settore primario, alle prese con una transizione difficile verso pratiche più sostenibili.

 

Tuttavia, Llobet ha anche evidenziato che qualcosa sta cambiando: la nuova Commissione Europea sembra aver colto il messaggio, puntando sul rafforzamento della competitività degli agricoltori e mettendoli al centro delle politiche agricole, supportati da un "toolbox" innovativo che consenta loro di essere più resilienti, sostenibili e competitivi.