La piena applicazione delle sempre più stringenti regole per l'approvazione e il rinnovo delle autorizzazioni dei prodotti fitosanitari in Europa sta continuando a limitare il numero di mezzi tecnici disposizione degli agricoltori per fronteggiare fitoparassiti esotici portati dalla globalizzazione che, avendo spesso lasciato i loro nemici naturali nelle loro patrie di origine, scorrazzano in lungo e in largo causando danni da milioni di euro.
Tuttavia non tutti si rassegnano ad abbandonare l'Europa e le sue regole spesso assurde (ma sarà proprio così? Lo vedremo in un prossimo articolo, stay tuned!) e investono il necessario per dimostrare che, con le dovute precauzioni, è possibile far coesistere trattamenti in campo e protezione degli impollinatori.
Restrizione al solo uso in serre permanenti
Quando a livello europeo viene comminata una restrizione di questo genere vuol dire che nella sezione Ecotox il notificante non è riuscito a dimostrare che la sostanza attiva in questione, attraverso gli studi effettuati con la formulazione rappresentativa, soddisfa, almeno in uno degli innumerevoli scenari considerati rappresentativi della realtà europea (ad esempio groundwater, surface water oltre alle colture), i requisiti di accettabilità del rischio previsti dal regolamento 546/2011, che delinea appunto i paletti da rispettare affinché un prodotto fitosanitario possa essere autorizzato in Europa.
La complessità del dossier e la quantità di regole da rispettare crea una notevole quantità di situazioni intermedie.
Quando la circostanza appare difficilmente rimediabile, come si è verificato negli ultimi rinnovi di insetticidi (un esempio per tutti: l'abamectina o lo stesso sulfoxaflor quando è stata comminata la restrizione agli usi in sole serre permanenti nel 2022) scatta la restrizione a livello europeo che può essere rimossa solo con un provvedimento europeo.
Quando invece emergono degli spiragli, oppure quando il mezzo tecnico è di notevole importanza per il settore, la commissione e gli stati membri si avvalgono della loro prerogativa di risk managers e consentono di rimandare la resa dei conti a livello di valutazione del dossier del formulato. Questo accade quando nel provvedimento europeo compaiono diciture del tipo "Gli Stati membri devono porre particolare attenzione al rischio per gli impollinatori, prescrivendo se del caso apposite misure di mitigazione" che consentono di non applicare immediatamente la restrizione come invece occorre fare quando essa è comminata a livello europeo.
Un esempio per tutti, anche se non dovrebbero essere mai presi ad esempio per la loro unicità, i rameici, per i quali inizialmente era stata proposta la restrizione alle sole serre permanenti, mai andata nemmeno in votazione (per fortuna, aggiungiamo noi).
La consultazione
In realtà la consultazione attualmente in corso riguarda l'elenco degli studi notificati all'Efsa come supporto della domanda di variazione delle condizioni di autorizzazione presentata ai sensi dell'articolo 7 del regolamento 1107/2009 e comprende alcuni studi cronici su adulti e larve di api da miele, cui sicuramente verranno affiancate sperimentazioni più approfondite per sperare di poter utilizzare il prodotto in campo.
Ma si può vincere?
In passato sono diversi i principi attivi per i quali era stata comminata la restrizione alle sole serre permanenti (un esempio per tutti: il penconazolo) che era stata rimossa in modo abbastanza agevole e anche rapidamente. Ultimamente i tentativi non sono riusciti, ma non è detto che questa volta non sia possibile.
Tempistiche
Attualmente il sulfoxaflor è in corso di rinnovo e sicuramente si tenterà di rimuovere la restrizione in occasione di questa procedura, ma nulla vieta che sia possibile anche prima, visti i precedenti.
Approfondimenti per studiosi, addetti ai lavori o semplicemente curiosi
- Sito della commissione Ue sulle riunioni dei comitati
- Consultazione pubblica sul sulfoxaflor
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Fonte: AgroNotizie®