Sarebbe bello imparare a nutrirsi bene fin da piccoli. Magari con i prodotti della propria terra (se possibile), magari in relazione con i propri territori e i propri agricoltori. Sarebbe bello.
I pasti erogati dalle mense scolastiche in Italia ogni anno sono oltre 400 milioni (dato Slow Food), su un totale della ristorazione collettiva di 787 milioni (dati 2023, Nomisma per Oricon).
Buona parte di questi sono forniti da aziende private in appalto. Il servizio, in passato, è stato frequentemente appaltato secondo la ferrea logica del massimo ribasso, e quindi, nel territorio nazionale, si sono selezionate grandi aziende che offrono servizi a prezzi competitivi: il 65% del fatturato del settore farebbe riferimento a 8 grandi aziende.
Negli ultimi anni, in molte regioni si sono avuti miglioramenti qualitativi del servizio e della materia prima, per una maggiore attenzione ai criteri qualitativi - a livello nazionale, dal 2020, i Cam (Criteri Minimi Ambientali) per gli appalti hanno fissato un insieme di regole per promuovere la sostenibilità ambientale e la salute dei giovani utenti.
Si sta quindi sempre più diffondendo, a livello nazionale, l'uso di prodotti biologici e soprattutto locali. E questo è già bello.
Noi da qualche tempo seguiamo con grande attenzione l'esperienza di Qualità e Servizi, un'azienda pubblica (primo dato interessante) che sta ottenendo un rilevante successo.
L'azienda, nata da un accordo fra alcuni piccoli comuni a Nord di Firenze, sta ora espandendo la propria attività e il proprio modello. Un modello basato sul rapporto stretto con gli agricoltori e gli artigiani locali. Piccoli agricoltori e piccoli artigiani (per esempio panificatori) che lavorano secondo patti di filiera - e con risultati straordinari in termini di gradimento dei pasti da parte dei piccoli utenti, oltre che di riduzione dello spreco.
Il fenomeno dei servizi mensa che tornano in house (ovvero pubblici) e che costruiscono forti relazioni con il sistema agricolo locale si sta anche diffondendo in altri Paesi: in Francia abbiamo recentemente verificato come, in città anche popolose come Angers, Brest, Montpellier e Strasburgo, il servizio mensa nelle scuole stia tornando in mano a società pubbliche locali che costruiscono relazioni strette con i piccoli agricoltori.
E questo è bellissimo.