Quasi 700 milioni di euro in meno di deficit nel 2024 per la bilancia commerciale italiana del settore cerealicolo e derivati. L'effetto è derivante per la gran parte dal calo in valore dell'import, in aggiunta a una lieve crescita delle esportazioni.
Questo il dato conclusivo presentato da parte di Anacer nel report finale dell'intero anno 2024. Sulla base delle rilevazioni Istat, l'anno scorso le importazioni di cereali, semi oleosi e farine proteiche sono cresciute in volume di 2.735.000 tonnellate (+11,9%), ma con una diminuzione in valore di 652,6 milioni di euro (-6,9%). Sono stati confermati i dati mensili delle rilevazioni precedenti, con un aumento dell'import di cereali in granella per 1,87 milioni di tonnellate (+12%) ma con un controvalore in calo di oltre 504 milioni (-10%). Un brusco calo dovuto in particolare alla riduzione delle quotazioni delle materie prime.
L'incremento è dovuto soprattutto al grano tenero (+1,19 milioni di tonnellate, pari al +22%) e al mais (+905mila tonnellate, pari al 14%), anche se quest'ultimo evidenzia un calo in valore di 172 milioni di euro (-9,4%). Crescono in quantità anche orzo (+23.700 tonnellate in quantità, ma -44 milioni in valore), oltre ad avena (+17.500 tonnellate) e sorgo (+66mila tonnellate). Scendono invece gli arrivi di grano duro (-332mila tonnellate, in calo del 10,6%) e un controvalore del -25% (-315,8 milioni di euro).
Le importazioni di riso aumentano di 14mila tonnellate (+4,7%), oltre a prodotti trasformati/sostitutivi (+218mila tonnellate, pari al +18%), mangimi a base cereali (+60mila tonnellate, pari al +15%), oltre alla riduzione della crusca (-33mila tonnellate). Le farine proteiche e vegetali registrano una crescita in quantità di 385mila tonnellate, così come i semi e frutti oleosi (+218mila tonnellate).
Analizzando invece la situazione dell'export, il 2024 si chiude positivamente per la pasta, con complessive +194mila tonnellate (pari al +9,5%, per un controvalore in aumento di 116,9 milioni di euro, pari al +3,8%). Risultano in aumento le vendite all'estero di farine di grano tenero (+43.600 tonnellate, +27,7 milioni) e di riso (+59.500 tonnellate, +9%, anche se con valori in diminuzione di 3,5 tonnellate). Crescono i prodotti trasformati (+22% in quantità, -8% in valore), oltre a mangimi (+3,6%) e grano duro (+2%). Gli altri cereali in granella hanno subìto invece una contrazione (-85.500 tonnellate, -31,4 milioni di euro).
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Fonte: Anacer - Associazione nazionale cerealisti
Autore: Lorenzo Pelliconi