Si mantiene costante anche nella parte conclusiva dell'anno il trend relativo alla bilancia commerciale del settore cereali in Italia, con un deficit strutturale che ha superato sì i 2,5 miliardi di euro al 30 novembre 2024, ma in forte calo rispetto al più pesante passivo di oltre 3,2 miliardi nello stesso periodo di riferimento del 2023.

 

A mantenere costante questo trend è il fatto che le importazioni, in crescita dal punto di vista quantitativo (+12%, +2,5 milioni di tonnellate), abbiano mantenuto un trend negativo sul fronte del valore (-7,8%, -683,2 milioni di euro). Segnali positivi dall'export sia sul fronte volumi (+383mila tonnellate, +9,1%) sia in valore (+29,6 milioni, +0,5%).

 

Analizzando i principali prodotti nell'interscambio a livello di importazioni sono grano tenero (+1,17 milioni di tonnellate) e mais (+1,05 milioni) a tirare la volata nelle quantità comprate dai mercati esteri. Scende invece di 420mila tonnellate l'import di grano duro. Crescono gli acquisti di riso (+16mila tonnellate), mentre per i semi oleosi l'incremento è di 167mila tonnellate, oltre che per mangimi a base cereali (+54mila tonnellate) e prodotti trasformati (+180mila tonnellate).

 

Focalizzando invece l'attenzione sull'export, aumentano le vendite all'estero di pasta (+186mila tonnellate, pari a oltre 109 milioni di euro di fatturato in più). Cresce l'export di riso (+9,2%), di farine di grano tenero (+40.200 tonnellate) e di prodotti trasformati (+167mila tonnellate), mentre si riducono i numeri sui cereali in granella. Si attende quindi l'ultima pubblicazione dell'anno da parte di Anacer per verificare i dati complessivi relativi al 2024.