Una grandinata intensa e prolungata si è abbattuta in provincia di Lecce il 31 marzo 2025, provocando danni ingentissimi nelle campagne soprattutto alle colture ortive: infatti ne è caduta talmente tanta da formare uno strato di ghiaccio al suolo alto in alcuni casi anche 10 centimetri. "Al momento - secondo Coldiretti Puglia - si stima che il 50% delle patate varietà Sieglinde e Annabella sia andato perso anche per il gelo e l'abbassamento repentino della temperatura che sta compromettendo gravemente piante e prodotti in campo".
L'organizzazione agricola ha effettuato delle verifiche in campo sugli effetti della grandinata a Martano, a Salve in località Torre Pali, dopo le gelate a Gallipoli riscontrando gravi danni sulla produzione di patate, ma anche su rape, cicorie, finocchi, insalata, zucchine, fave, piselli e cavolfiori.
In particolare sono pesanti i danni sui campi di patate, con le piante irrimediabilmente bruciate dalla grandine e il rischio che vada persa anche la produzione più tardiva, ma si registrano anche gravi effetti sui carciofi.
"Siamo di fronte - sottolinea Coldiretti Puglia - agli effetti di un mix micidiale, perché se i cambiamenti climatici hanno moltiplicato di eventi estremi che si abbattono sul territorio, quest'ultimo è reso più fragile dall'abbandono forzato e dalla cementificazione".
"Nelle campagne nell'ultimo decennio - continua Coldiretti Puglia - gli eventi estremi hanno provocato danni per oltre 6 miliardi di euro, tra perdite della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti".
A questa situazione - secondo l'organizzazione agricola - non è certamente estraneo il fatto che il territorio è stato reso più fragile dalla cementificazione e dall'abbandono che negli ultimi 25 anni ha fatto sparire oltre un quarto della terra coltivata (-28%).
"Disastrosi gli effetti sui campi del clima pazzo - continua il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l'aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante. Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a caldo fuori stagione. In questo contesto è fondamentale riconoscere agli imprenditori agricoli un ruolo incisivo nella gestione del territorio, dell'ambiente e delle aree rurali". Un elemento fondamentale, considerato che il rischio idrogeologico con differente pericolosità idraulica e geomorfologica - conclude Coldiretti Puglia - riguarda l'81% dei comuni leccesi.