La bioeconomia vale oltre 360 miliardi di euro in Italia. Questo il dato principale, in cui è racchiusa tutta l'importanza del settore, che emerge dal "Bioeconomy Day", la Giornata della Bioeconomia che si celebra il 25 maggio (a partire dal 2019) e che Confagricoltura e Cluster Spring hanno festeggiato a Roma con un convegno ad hoc dal titolo "La bioeconomia circolare: sfide e opportunità per l'agricoltura e l'agroalimentare".
"L'agricoltura a tutti gli effetti deve essere protagonista della transizione energetica e della transizione ecologica - afferma il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti - per la transizione energetica molto è stato fatto, c'è un modello agricolo sempre più forte soprattutto nella produzione di energie verdi e rinnovabili. Sul tema della transizione ecologica stiamo lavorando da anni sul tema del carbon farming, è evidente che la transizione che c'è oggi in Europa va rafforzata".
Il comparto della bioeconomia in Italia non solo vale oltre 360 miliardi di euro, ma offre lavoro a più di 2 milioni di persone. Inoltre - viene spiegato - grazie alla capacità rigenerativa della natura, alla ricerca e all'innovazione tecnologica, l'approccio proprio della bioeconomia può rappresentare un modo intelligente di utilizzare risorse rinnovabili di origine biologica in chiave circolare. Tra le esperienze concrete (di aziende agricole, imprese alimentari, multinazionali del settore chimico, industriale e utility) sono stati presentati i modelli vincenti dedicati all'utilizzo di sottoprodotti e biomasse, al riutilizzo di residui, fanghi e acque reflue depurate per sviluppare soluzioni innovative e sostenibili.
"La fascia climatica del Mediterraneo - rileva il direttore generale di Utilitalia Giordano Colarullo - è quella che ha un impatto più significativo, e due driver come il mondo delle utility e quello agricolo possono creare delle sinergie per aiutare a dare delle risposte. Lo si può fare attraverso il dialogo e dei percorsi comuni".
Secondo Giansanti "le sfide ormai sono evidenti, e ciò che sta accadendo in questi giorni in Emilia Romagna ne è la prova. Gli effetti dei cambiamenti climatici stanno generando aspetti dove necessariamente dovremmo fare delle correzioni. Visto che la nostra mission è quella di produrre generi alimentari in sicurezza e con standard qualitativi elevati, dobbiamo lavorare sempre di più in questa direzione".
"Confagricoltura da tempo - afferma il presidente della Federazione Nazionale Bioeconomia di Confagricoltura Alessandro Bettoni - crede e investe nella bioeconomia. Viviamo in un mondo di risorse limitate. Le sfide globali, come il cambiamento climatico e i suoi effetti, la degradazione della terra e degli ecosistemi, accompagnati a una crescente domanda di cibo e di energia, ci spingono a cercare nuovi modi di produrre e consumare. Un'economia sostenibile e circolare può essere strategica nel rispondere a queste nuove sfide".