La tecnologia dilaga nelle macchine agricole. Negli ultimi anni la rivoluzione digitale ha interessato anche i trattori e chi di recente è salito a bordo di un nuovo modello, deve averlo notato. In cabina i display e le plance di comando si sono evolute, ingrandite e digitalizzate. Ma non solo.
Con l'aiuto di esperti del settore diamo uno sguardo alle cabine e a tutti i componenti che hanno portato in auge l'agricoltura di precisione e digitale: dall'hardware al software che hanno rivoluzionato il modo di fare agricoltura.
Il trattore è sempre più smart
"Il trattore con la sua primaria funzione di centrale mobile di potenza sta cambiando grazie all'introduzione di numerose componenti elettroniche automatiche o semi automatiche. La più grande sfida è però rendere facilmente utilizzabili queste innovazioni ingegneristiche" ci spiega Mario Mendini, Product manager di Claas Italia.
Dettaglio della cabina dei trattori Claas con sistemi di controllo avanzato (display touch, joystick, plancia di comando digitale)
(Fonte foto: Claas)
A una maggior complessità tecnica dei trattori, necessaria per raggiungere performance e prestazioni ancora più elevate, corrisponde la necessità di dotarsi di strumenti in grado di semplificare l'operatività di bordo.
"L'evoluzione dei trattori segue tre grandi filoni: la riduzione delle emissioni, la digitalizzazione e connettività dei mezzi con la creazione di piattaforme e servizi connessi, e l'aumento del comfort a bordo. Proprio in quest'ultimo, si collocano i sistemi di aiuto alla guida" aggiunge Giovanni Esposito, Innovation director di Argo Tractors.
Tecnologia per tutti
Tra le soluzioni messe in campo dai costruttori per semplificare la gestione dei nuovi trattori, troviamo sicuramente i sistemi di assistenza alla guida o di guida automatica che nell'ultimo decennio stanno vivendo una rapida evoluzione.
"In questi ultimi anni, dal 2020 in avanti, sono stati fatti passi da gigante nei sistemi di gestione dei mezzi agricoli, anche a livello di guida assistita e di guida automatica" premette Stefano Pariani, Sales engineer di Fendt. "In Fendt siamo arrivati al massimo sviluppo grazie alle soluzioni esclusive che abbiamo implementato all'interno sui nostri trattori".
Esempio di gestione automatica della guida in campo su un trattore Landini grazie al Precision Steering Management
(Fonte foto: Landini)
Notevole lo sforzo in ricerca e sviluppo richiesto alle case costruttrici per fornire i mezzi delle migliori tecnologie ricorrendo a soluzioni esterne - specialmente nel caso dei costruttori più piccoli - o integrando in vario modo lo sviluppo di questi nuovi servizi nel proprio processo produttivo.
"In CNH con l'acquisizione nel 2021dell’azienda americana Raven, esperta in tecnologie e agricoltura di precisione, abbiamo deciso di sviluppare internamente la tecnologia e integrarla sempre più nei nostri mezzi, con il vantaggio di poterla fornire anche in kit aftermarket" commenta Guido Fastellini, responsabile mercato Italia Precision Technology di CNH Industrial.
"L'obiettivo è riuscire a sviluppare sistemi di guida da installare su tutte le nostre macchine e non solo su quelle di fascia più alta che, in genere, li montano di fabbrica. La tecnologia passa quindi da essere strumento di lusso a 'commodity' di bordo" commenta Esposito.
Esempi di automazione e di assistenza alla guida
Negli ultimi anni, un vero e proprio boom tecnologico ha portato alla trasformazione dei sistemi di controllo avanzati da strumenti complessi e molto costosi, a sistemi facilmente accessibili e in grado di semplificare e facilitare la gestione quotidiana del lavoro in campo.
Il monitor IntelliView 12 di New Holland mostra l'interfaccia per il controllo delle funzione automatizzate del Brand
(Fonte foto: New Holland)
"Nei mezzi CNH sono numerose le funzioni disponibili sui display di bordo. Tra queste, la funzione HTS II (per i modelli New Holland) o HMC (per i trattori Case IH) consente di memorizzare e automatizzare una serie di operazioni, solitamente svolte ad inizio e fine passata, per ridurre lo stress dell’operatore e velocizzare la lavorazione" racconta Fastellini.
"Fiore all'occhiello delle tecnologie Fendt è l'Implement Slope Compensation, una nuova funzione che compensa la deriva di attrezzi trainati su pendenze" spiega Pariani. "Il trattore con il nostro sistema, corregge da solo la sua posizione in base alla pendenza rilevata, nel caso in cui un attrezzo per gravità si dovesse spostare dalla traiettoria ideale data dalla guida automatica".
"Tra le molte dotazioni tecnologiche dei nostri trattori - aggiunge Mendini - abbiamo Claas Elettronic Machine Optimization System o Cemos, basato su un sistema di intelligenza artificiale assiste l’operatore a partire dal collegamento dell’attrezzo. Cemos consiglia prima il corretto zavorramento e la pressione dei pneumatici e, in campo, le funzioni da attivare o le regolazioni da effettuare".
"In Argo Tractors, fresco del recente riconoscimento di novità tecnica a Eima 2024, presentiamo il McCormick Hyper Safety View, un sistema progettato per migliorare la sicurezza dei trattori. Unendo computer vision, intelligenza artificiale e hardware dedicato, rileva la presenza di persone e previene le collisioni tramite avvisi audiovisivi" prosegue Esposito.
La potenza è nulla senza il controllo
Tutti i sistemi smart a bordo dei trattori, per funzionare necessitano di componenti hardware che - come ci spiega Esposito - "se una volta erano complessi e molto costosi oggi, grazie all’ampliamento dell'offerta sul mercato non più esclusiva dei grandi Marchi, sono diventati molto più semplici, compatti e dal costo più contenuto".
La combinazione tra hardware, con sensori e componenti elettronici, e software permette funzioni avanzate su i trattori McCormick
(Fonte foto: McCormick)
Ai precedenti si affiancano software avanzati che possono monitorare e gestire una vasta gamma di operazioni. Questi svolgono anche l'importante ruolo di interfaccia uomo macchina, ovvero si occupano di far interagire l'operatore a bordo con i sistemi hardware, semplificandone controllo e gestione.
"Rendere semplici le cose complesse è evidentemente un grande vantaggio in campo" commenta Mendini. "Cemos è un sistema che 'non si vede'. Grazie a interfacce grafiche appositamente studiate, funzioni che richiedevano un'ora di progettazione e un software dedicato, ora richiedono pochi minuti di lavoro direttamente a bordo del trattore. Ad esempio, il settaggio della macchina ora più semplice e guidato".
Perché l'interfaccia uomo macchina sia efficiente e funzionale, il software di bordo deve rispettare alcuni fondamenti che gli esperti delle case costruttrici hanno individuato:
- essere sviluppato pensando agli utilizzatori;
- essere facilmente utilizzabile ed altamente personalizzabile;
- essere aggiornato e fornire sempre il massimo supporto.
"In Argo Tractors abbiamo deciso di sviluppare internamente i sistemi di interfaccia uomo macchina. La loro continua evoluzione richiede frequenti integrazioni di nuove funzioni e, per evitare il moltiplicarsi di schermi e periferiche aggiuntive, abbiamo scelto di sviluppare noi i software per i nostri trattori" premette Esposito.
"Il software di bordo è davvero fondamentale, tanto che si sta integrando in tutti i display la funzione OTA per l'aggiornamento da remoto in modo da avere sempre il software aggiornato all’ultima versione" aggiunge Fastellini. "Il segreto sta nell'integrazione in un'unica interfaccia chiara e semplice delle tante informazioni provenienti dalla componente di guida, dall’attrezzo e dalla gestione del mezzo".
La personalizzazione dell'interfaccia non è solo estetica
La componente grafica dei sistemi di bordo è sempre più curata e, spesso, la si progetta ancor prima di definire le funzionalità del software. Gli smartphone e i tablet fanno scuola su questo aspetto e le aziende ne hanno adottato la "politica grafica".
"In passato - racconta Pariani - l'interfaccia grafica aveva una logica familiare all'utilizzatore dell'epoca. Era come un'agenda cartacea: sullo schermo c'erano delle icone e ognuna apriva un diverso menu. Oggi l'interfaccia è simile a quella di tablet e cellulari: le icone possono essere trascinare ovunque e lo schermo è suddivisibile in riquadri personalizzabili con diverse applicazioni".
Esempio di display touch di un trattore Fendt con sei finestre personalizzabili
(Fonte foto: Fendt)
"Nell’interfaccia la libertà é per l’operatore una caratteristica fondamentale. L'utente può impostare la grafica principale del display a piacimento, cambiare la finestra dell’attrezzo Isobus con un click, seguire una procedura guidata che in pochi passaggi permette di impostare il lavoro scegliendo graficamente l’attrezzo desiderato, e molto altro ancora" aggiunge Fastellini.
"Per la gestione del trattore, l'utilizzo di monitor da 12 pollici sui quali è visualizzabile la sagoma della macchina cliccabile in primo piano, facilita l’operatore a raggiungere le funzioni principali e ad orientarsi tra le schermate" precisa Mendini.
La tecnologia a bordo è per tutti?
La crescente complessità tecnica dei trattori richiede maggiore attenzione e competenze di gestione. Molti operatori non hanno però una formazione specifica sulle nuove tecnologie. Per questo, le aziende offrono strumenti di formazione semplici e intuitivi.
"È importante fare una prima distinzione - premette Esposito. I trattori di fascia alta, nonché i più forniti di sistemi di assistenza, di solito sono destinati a terzisti e grandi agricoltori che hanno già competenze in materia. In ogni modo, tendiamo a offrire trattori pronti all'uso: l'operatore sale a bordo, mette in moto e parte a lavorare".
"Se un operatore vuole accedere alle più complete funzioni di guida assistita, deve impostare correttamente la macchina" spiega Pariani. "Si deve partire dalle funzioni di base come l'automatismo di fine campo, e poi si passa al settaggio dei parametri di guida come linee guida e confini. Infine, vanno gestite le impostazioni dell'attrezzo per arrivare a far lavorare il trattore praticamente da solo".
Si tratta di un processo progressivo e gli utenti a bordo possono essere guidati in modi differenti. Anche in questo caso, la tecnologia e la digitalizzazione svolgono un ruolo importante per la formazione dei driver.
L'utente può formarsi autonomamente tramite i manuali forniti d'obbligo dai costruttori e sempre molto completi e dettagliati. "Purtroppo però, siamo consapevoli che i manuali faticano a essere consultati - commenta Pariani - e quindi le scelte degli agricoltori ricadono su video tutorial, che noi di Fendt mettiamo a disposizione online, oppure la strada preferita dai clienti è chiamare e chiedere supporto al concessionario di fiducia".
Un operatore consulta un manuale digitale su un tablet prima di configurare il proprio trattore
(Fonte foto: Fendt)
"Un aiuto tecnologico arriva anche dalla funzione di supporto remoto che permette di collegarsi a distanza e operare direttamente sul display cambiando le configurazioni e aiutando l’operatore in difficoltà" aggiunge Fastellini.
Uno sguardo al futuro
Il settore agricolo si muove verso una sempre maggiore automazione e interconnessione dei mezzi agricoli.
"Le funzioni integrate fino ad ora ci portano molto vicini alla piena automazione" commenta Pariani. "Un trattore Fendt in cui siano state abilitate e regolate tutte le funzioni, dopo pochi passaggi in campo, è già in grado di procedere nel lavoro praticamente da solo, sempre con un operatore presente".
La piena autonomia e l'intelligenza artificiale sono le prossime frontiere da raggiungere. Non sono pochi i costruttori che hanno presentato soluzioni prototipali in questa direzione, sia per pieno campo sia per colture specializzate come vigneti e frutteti.
Prototipo di trattore autonomo Case IH Magnum 340 con kit Raven in campo, senza operatore a bordo
(Fonte foto: Case IH)
"Sono esperienze importanti perché introducono nel trattore tecnologie sempre più automatizzate per raggiungere una maggiore sicurezza, aumentare l’efficienza e l'operatività" spiega Fastellini.
"Se Claas volesse portare in campo domani un trattore autonomo, non avrebbe alcun impedimento tecnico" spiega Mendini. "Oggi, la sfida è totalmente incentrata sul software che dovrà consentire agli agricoltori di controllare il proprio parco macchine in modo semplice e omogeneo, senza rischi per le persone".
"Anche se la direzione è questa, il processo deve essere graduale così da progredire parallelamente nei campi hardware e software. Rimane cruciale il nodo della supervisione: dopo la sfida delle funzionalità autonome ora dobbiamo affrontare quella sulla sicurezza" conclude Esposito.