Marche, anche le associazioni potranno fare formazione in apicoltura
La regione modifica le regole permettendo anche alle associazioni apistiche di usufruire dei fondi regionali, nazionali e comunitari che prima erano riservati solo ai consorzi e alle cooperative

Apicoltura, anche le associazioni apistiche nelle Marche potranno accedere ai fondi
Fonte foto: Matteo Giusti - Agronotizie
Le Marche cambiano le regole e danno anche alle associazioni degli apicoltori la possibilità di fare attività di formazione, informazione e assistenza tecnica finanziate con fondi regionali, statali o comunitari.
Prima erano solo i consorzi apistici e le cooperative di apicoltori a poterne beneficiare, mentre ora, con la nuova decisione della Giunta regionale, i possibili beneficiari dei fondi destinati all'apicoltura si ampliano.
Come ha spiegato l'assessore regionale all'Agricoltura Anna Casini, "la scelta è stata compiuta per recepire le novità che stanno maturando nel comparto, con nuove forme di aggregazione sempre finalizzate a promuove la crescita dell’apicoltura marchigiana".
Con questa modifica, per accedere al riconoscimento e poter usufruire di fondi le associazioni apistiche devono: avere sede nel territorio regionale delle Marche, avere almeno cento apicoltori iscritti con almeno un alveare a testa regolarmente denunciato all'Anagrafe apistica nazionale.
Prima erano solo i consorzi apistici e le cooperative di apicoltori a poterne beneficiare, mentre ora, con la nuova decisione della Giunta regionale, i possibili beneficiari dei fondi destinati all'apicoltura si ampliano.
Come ha spiegato l'assessore regionale all'Agricoltura Anna Casini, "la scelta è stata compiuta per recepire le novità che stanno maturando nel comparto, con nuove forme di aggregazione sempre finalizzate a promuove la crescita dell’apicoltura marchigiana".
Con questa modifica, per accedere al riconoscimento e poter usufruire di fondi le associazioni apistiche devono: avere sede nel territorio regionale delle Marche, avere almeno cento apicoltori iscritti con almeno un alveare a testa regolarmente denunciato all'Anagrafe apistica nazionale.
Fonte: Regione Marche
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