Vivai F.lli Zanzi, azienda con sede nel ferrarese, crede nella ripresa della nocicoltura in Italia. Il nostro paese è stato leader europeo nella produzione fino al 1985, poi il declino. Negli ultimi tempi si assiste a un rinnovato interesse per il noce da frutto.

Secondo Nucis, associazione che raccoglie le principali aziende italiane che producono e commercializzano frutta secca, in Italia si consumano circa 50mila tonnellate annue ma la produzione soddisfa appena un quarto del fabbisogno. Attualmente l'Italia importa l'80% dei volumi. Le regioni particolarmente vocate alla coltivazione del noce sono Campania, Lazio, Veneto ed Emilia Romagna

Proprio in Emilia Romagna, a Ferrara, durante FuturPera, lo scorso novembre Vivai F.lli Zanzi ha promosso la coltivazione del noce da frutto.
"Le varietà più diffuse - ha raccontato Enrico Zanzi - sono Lara, Chandler e Tulare, per quanto riguarda invece l'impollinatore noi consigliamo Franquette. E' una coltivazione che offre alte redditività. Non produce come il melo, ma considerato il numero ridotto di trattamenti, i margini ci sono. L'ideale è iniziare con 5-7 ettari. I sesti d'impianto sono 7 per 5, quindi circa 250 piante a ettaro. Al quinto anno il noceto entra in produzione"

Fra i motivi di ritrovato interesse per il noce anche le riconosciute qualità nutrizionali: è ricco di Omega 3 e 6, ha funzione antiossidante e aiuta a combattere ansia e stress, contribuisce alla riduzione del colesterolo nel sangue.