Le opportunità e le sfide legate allo sviluppo e alla gestione delle foreste urbane, con un focus in particolare sul miglioramento della qualità della vita, sulla sostenibilità delle città e sulla lotta contro il cambiamento climatico sono state al centro del Convegno Nazionale dell'Associazione Pubblici Giardini (Aidtpg), dal titolo "Foresta Urbana: gestione nel presente e pianificazione del futuro". Inserito nell'ambito del sesto Congresso Aidtpg, l'evento si è svolto lo scorso 11 ottobre a Lecce nella prestigiosa cornice del Teatro Paisiello, che ha conferito una suggestiva atmosfera all'incontro tra esperti del settore, professionisti, istituzioni locali e aziende specializzate.

 

Il convegno, patrocinato dalla Regione Puglia e supportato da numerosi sponsor, ha esplorato come il verde urbano, in particolare le foreste urbane, possa diventare una vera e propria infrastruttura al servizio delle città. Con la crescente espansione delle aree urbane italiane, è sempre più cruciale integrare spazi verdi funzionali e sostenibili per fronteggiare l'inquinamento, la scarsità di risorse naturali e i cambiamenti climatici.

 

Il tema centrale del convegno è stato il cambiamento climatico e il ruolo delle foreste urbane come arma contro l'inquinamento atmosferico, la dispersione termica e il degrado ambientale. Le foreste urbane abbassano la temperatura delle città, fungendo da cooling island, e assorbono CO2, contrastando l'effetto isola di calore che sta diventando sempre più rilevante nelle metropoli italiane.

Leggi anche Alberi, quando giunge la fine

E sul tema, Riccardo Buccolieri, professore di Ecologia presso l'Università del Salento, ha sottolineato l'importanza della forestazione nelle città mediterranee, che necessitano di strategie specifiche per gestire il verde, in considerazione del clima caldo e secco. Le pratiche di forestazione, oltre a mitigare gli effetti del cambiamento climatico, favoriscono la biodiversità urbana creando corridoi ecologici che permettono a flora e fauna di prosperare in un contesto sempre più urbanizzato.

 

Un modello internazionale: le esperienze di Barcellona e altre città

Il congresso ha anche offerto uno spunto internazionale, con Franco Panzini, architetto paesaggista e docente, che ha illustrato esempi di successo nella forestazione urbana. In particolare, ha citato Barcellona, che ha investito fortemente nella creazione di spazi verdi e progetti di riforestazione per migliorare la qualità dell'aria e la salute dei cittadini.

Leggi anche2024: alluvione del secolo a Valencia

Il modello della green infrastructure di Barcellona è stato proposto come caso studio insieme ad altre esperienze. Panzini ha inoltre menzionato altre città come Parigi, Londra e New York, che hanno adottato politiche di forestazione urbana per aumentare la resilienza ai cambiamenti climatici e promuovere l'inclusione sociale e il benessere dei cittadini.

 

Politiche sostenibili e la collaborazione tra istituzioni e professionisti

In questa direzione, interessante è stato l'intervento curato da Barbara Negroni, agronoma e consigliera nazionale del Conaf, con esperienze di amministratrice pubblica. Una buona occasione per conoscere da vicino una visione concreta che guarda ad un prossimo futuro in maniera incisiva e pratica. Nel suo intervento ha più volte ribadito come la piantumazione di alberi e la creazione di spazi verdi non debbano essere considerati opzionali nelle politiche urbane, ma strumenti fondamentali per migliorare la qualità della vita e adattare le città ai cambiamenti climatici secondo una nuova concezione: quella delle infrastrutture verdi in ambito urbano secondo un nuovo approccio metodologico. Una sorta di linee guida per una città verde di qualità. E in questa direzione ha stigmatizzato l'importanza dell'infrastruttura verde lanciando quello che può diventare uno slogan nazionale: "La città col verde di genere". Quella città, appunto, che è sicura, ma allo stesso tempo equa, attenta ai bisogni, per tutti i generi, una città per le persone.

Leggi ancheLa Regola del 3: non chiamiamoli alberi ornamentali

Fabio Ippolito, agronomo, Phd responsabile tecnico scientifico della Fondazione per la Gestione dell'Orto Botanico Universitario di Lecce, nel suo intervento ha portato l'esperienza del capoluogo salentino per aver avviato e concluso il primo censimento delle aree verdi e delle alberature. Un primo strumento a disposizione dell'amministrazione leccese per potere avviare una nuova politica del verde basata su una programmazione concreta che guarda alle reali esigenze della nuova visione di città, attenta al ruolo di chi genera servizi ecosistemici e allo stesso tempo alle esigenze dei cittadini. Una sorta di sfida lanciata e accolta dall'amministrazione comunale di Lecce che è intervenuta con il vicesindaco Roberto Giordano Anguilla.


Il Convegno Nazionale dell'Associazione Pubblici Giardini di Lecce ha confermato l'importanza delle foreste urbane come strumento fondamentale per le città del futuro. Le riflessioni e le esperienze condivise durante l'evento pongono l'accento sulla necessità di un cambiamento radicale nelle politiche urbanistiche, affinché il verde diventi parte integrante della pianificazione delle città, contribuendo a renderle più sostenibili, vivibili e resilienti ai cambiamenti climatici.

 

A cura di Giovanni Nardelli, Associazione Pubblici Giardini, Delegazione Puglia

 

Appuntamento al primo mercoledì di ogni mese con gli articoli della rubrica "Uno sguardo sul verde urbano"


Footer Pubblici Giardini
Visita il sito - Scopri le Delegazioni regionali
Pagina Facebook - Gruppo Pubblici Giardini Facebook
info@pubblicigiardini.it

Questo articolo fa parte delle collezioni: