Come dovrà essere la Pac del futuro? Alla vigilia di negoziati che andranno a definire il settennato della Politica Agricola Comune a partire dal 2028, il primo punto sul quale insistere - in una fase in cui i dazi americani hanno aggiunto un nuovo sconquasso a uno scenario geopolitico già ampiamente incerto - è cosa non fare: non cadere nella trappola della deregolamentazione, "che equivale alla legge del più forte. Vogliamo una vera semplificazione contro il peso di una burocrazia troppo spesso asfissiante".
È partito da qui Dario Nardella, parlamentare europeo in Commissione Agricoltura a Bruxelles, nella prolusione che ha inaugurato lo scorso 4 aprile il 272esimo anno accademico dei Georgofili, l'istituzione scientifica più antica del mondo.
Ad aprire la mattinata nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio (Firenze), il presidente dell'Accademia dei Georgofili, Massimo Vincenzini, che ha riassunto la cronaca di un anno - il 2024 - sconvolto dai cambiamenti climatici, fra alluvioni e siccità. "Fenomeni alluvionali e periodi siccitosi hanno interessato vari territori della nostra penisola, infliggendo gravi danni alle persone e alle attività agricole" ha affermato. "Come ricordato dal nostro presidente Sergio Mattarella nel suo messaggio di fine d'anno, ormai anche in Italia 'abbiamo ripetute testimonianze del mutamento del clima, le alluvioni non possono più essere considerate fatti straordinari. Sono frequenti e vanno quindi prevenute con lungimiranza, rimuovendo le condizioni che provocano sciagure'".
Per contrastare il cambiamento climatico e dare risposte per un'agricoltura più prospera e resiliente non resta altro che proseguire sulla strada della ricerca. Un percorso accidentato e complesso, ostacolato incredibilmente in un'era dove l'innovazione - fra smartphone e chatbot vari - è teoricamente utilizzata da tutti, ma che ha registrato attacchi di sedicenti "ecoattivisti" che hanno distrutto i campi sperimentali di riso Ngt in Lomellina, i vigneti Ngt nel veronese, per concludersi con l'interruzione solo poche settimane fa di un convegno proprio nella sede dell'Accademia dei Georgofili da incivili, che il presidente Vincenzini definisce elegantemente "un piccolo gruppo di facinorosi urlanti frasi senza senso".
Nel corso dell'inaugurazione del 272esimo anno accademico dei Georgofili, il presidente dell'Accademia dei Georgofili, Massimo Vincenzini, ha riassunto la cronaca di un anno - il 2024 - sconvolto dai cambiamenti climatici, fra alluvioni e siccità
(Fonte foto: Accademia dei Georgofili)
Il futuro della Pac
Dario Nardella, nella prolusione dedicata al tema "La Politica Agricola Comune post 2027: status quo o cambiamento? Investimenti e sfide per il settore agricolo europeo del futuro", ha richiamato lo sforzo del legislatore europeo. "Le sfide odierne sono estremamente più complesse e difficili da abbracciare: il cambiamento climatico, la riduzione della redditività degli agricoltori, le nuove tecnologie, la concorrenza internazionale, per arrivare ai dazi americani applicati ai prodotti europei" ha riassunto Nardella. "È necessario che l'Unione Europea operi per rendere la politica agricola europea ancora più efficace, a vantaggio dell'agricoltura e degli agricoltori europei".
Condivisibili le preoccupazioni legate al tema economico. Le risorse comunitarie rischiano di assottigliarsi sotto il peso di nuove emergenze, non ultima la questione del riarmo e delle spese per la difesa. "Di fronte ad una riduzione delle risorse disponibili occorre utilizzare sempre meglio gli strumenti per sostenere gli agricoltori nelle filiere produttive e per aiutarli nel combattere le conseguenze e i rischi del cambiamento climatico", ha raccomandato Nardella.
Fondamentale insistere sulle nuove tecnologie, sull'innovazione, sulla condivisione delle informazioni e sulla formazione quale strumento di crescita. "Allo stesso tempo - ha detto l'europarlamentare, già sindaco di Firenze - coniugare l'innovazione con la lungimiranza per avere una politica agricola più giusta, più resiliente, più moderna, più aperta alle nuove generazioni".
La futura Pac, secondo Dario Nardella, "dovrà garantire produttività e reddito, senza creare disparità di trattamento, promuovendo filiere alimentari di qualità, innovative e sostenibili. I nostri agricoltori hanno bisogno di regole chiare e processi rapidi".
Grande attenzione dovrà essere assicurata ai giovani, per favorire un ricambio generazionale difficile, ostacolato da una redditività non sempre certa per gli shock di mercato e i cambiamenti climatici. "Serve un'agricoltura in cui i giovani e le donne siano protagonisti, con un accesso al credito e alla terra più semplice, soprattutto nelle aree rurali, e un'agricoltura senza sfruttamento dei lavoratori: la condizionalità sociale deve restare un elemento centrale della prossima Pac, con una piena applicazione".
La prolusione di Dario Nardella ha offerto numerosi spunti di riflessione che saranno riproposti nelle iniziative di "CAP4AgroInnovation - Agrifood Edition", il progetto di Image Line® cofinanziato dall'Unione Europea che punta i riflettori sulle opportunità che la Pac offre per garantire sicurezza alimentare e redditi equi per chi produce, con un'attenzione particolare per il ricambio generazionale.
Questi temi sono oggetto di approfondimento nelle tesi che saranno premiate nel contesto dell'AgroInnovation Award, il premio ideato grazie alla collaborazione fra Image Line® e Accademia dei Georgofili.
CAP4AgroInnovation - Agrifood Edition è il nuovo progetto di Image Line®, cofinanziato dall'Unione Europea, al fine di informare i cittadini sulla Politica Agricola Comune.
Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito