Le assicurazioni agevolate sono in crescita tra gli imprenditori agricoli, l'interesse c'è e il comparto vitivinicolo è quello che più di ogni altro tende ad utilizzare questo strumento di gestione del rischio. Mentre si conferma la crescita dimensionale media delle imprese assicurate. È quanto emerso ieri, 8 aprile 2025, nello stand istituzionale del Ministero dell'Agricoltura a Vinitaly 2025, dove si è tenuto l'evento Ismea "Nuovi strumenti e prospettive per la prevenzione, difesa e gestione dei rischi nella filiera uva da vino", un momento di confronto sul ruolo delle assicurazioni agricole agevolate, sulle novità introdotte con la polizza smart e sulla crescente importanza dell'approccio multidisciplinare, alla base della prevenzione climatica.

 

All'incontro hanno preso parte il presidente e il direttore Ismea, Livio Proietti e Sergio Marchi, per il Masaf il capo Dipartimento Giuseppe Blasi e la dirigente generale Simona Angelini, per Agea il dirigente generale Christian Patti. Tra gli intervenuti alla tavola rotonda: il presidente di Confagricoltura e del Copa Cogeca, Massimiliano Giansanti, il direttore di Asnacodi, Andrea Berti, per Coordifesa, Lucio Fedrigo, il direttore Area Danni Agricoli di Assicurazioni Generali, Daniele Caceffo, il presidente del Consorzio di Coriassicurazione del Fondo Riassicurativo Ismea, Marco Pieri e, inoltre, Daniele Micciché dell'Università di Palermo e Giuseppe Netti della ditta Arrigoni Spa Tecnologie avanzate di difesa.

 

I numeri del 2024 delle polizze incentivate

Nel 2024 i valori assicurati delle colture vegetali hanno superato i 9,6 miliardi di euro, registrando un incremento del 5% rispetto alla media 2019-2021, antecedente allo shock inflazionistico del biennio 2022-2023, e confermando l'interesse in agricoltura verso strumenti di risk management. In parallelo, la dimensione media delle aziende assicurate è cresciuta del 19,8% rispetto all'inizio del decennio, segno di una gestione del rischio più strutturata e di una maggiore consapevolezza assicurativa da parte delle imprese.

 

Settore vino sugli scudi

Nel comparto vitivinicolo, che si conferma il più assicurato tra le colture, le polizze agevolate continuano a mostrare una forte concentrazione territoriale: il 77% dei valori è localizzato tuttora nel Nord Italia, con il Veneto in testa, sia per volumi sia per adesione agli strumenti assicurativi.

 

Tra le avversità maggiormente assicurate si conferma la prevalenza di eventi atmosferici ricorrenti, tecnicamente catalogati tra quelli di frequenza, come grandine, eccesso di pioggia e vento forte.

 

Un momento del convegno Ismea a Vinitaly sulla gestione del rischio

In foto un momento della presentazione Ismea di ieri, 8 aprile 2025, al Vinitaly

(Fonte foto: Ismea)

 

La polizza smart

Una delle principali novità presentate nel corso dei lavori è la polizza smart, introdotta nell'ambito del Piano di Gestione dei Rischi in Agricoltura (Pgra) 2025: una formula innovativa, semplificata e a basso costo, basata su valori indice in grado di remunerare il capitale di anticipazione e su perizie areali campionarie.

 

Questa soluzione consente un abbattimento dei costi assicurativi superiore al 50% rispetto alle formule tradizionali e introduce risarcimenti fino al 90% del danno accertato per gli agricoltori del Centro Sud (80% per il Nord).

 

È inoltre previsto un aumento del 20% del limite di indennizzo a carico del Fondo mutualistico nazionale AgriCat per chi sceglie di aderire alla nuova polizza.

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L'importanza della prevenzione attiva

Nel corso dell'incontro è stata ribadita la necessità di affiancare agli strumenti assicurativi interventi integrati di prevenzione attiva, come l'utilizzo di reti antigrandine, pale antibrina e soluzioni di smart agriculture, nonché strategie di adattamento tecnico agronomico, compresa l'introduzione di varietà più resistenti agli stress climatici.

 

Misurare la vulnerabilità dei territori

Tra gli strumenti a supporto della programmazione, è stato presentato in anteprima rispetto alla pubblicazione prevista entro la fine del 2025 anche il progetto Cevi, Catastrophic Events Vulnerability Index, sviluppato da Ismea per misurare a livello comunale la vulnerabilità dei territori italiani ai principali eventi climatici estremi (gelo, alluvione, siccità).

 

In particolare, l'indice "Cevi gelo" ha evidenziato aree critiche nei comuni sulla Strada del vino, territori ad alta vocazione vitivinicola, ma esposti ai microclimi del Lago di Garda e delle Dolomiti Bellunesi.

 

Le dichiarazioni

"La gestione del rischio nella viticoltura italiana si evolve verso un approccio sinergico tra pubblico e privato, in cui innovazione assicurativa, prevenzione attiva e pianificazione territoriale sono le chiavi per garantire resilienza e competitività a una delle filiere più strategiche del nostro sistema agroalimentare", ha dichiarato Sergio Marchi, direttore generale di Ismea. Ed ha aggiunto: "L'obiettivo è chiaro: costruire un sistema di prevenzione dei rischi sempre più inclusivo, efficace e accessibile, in grado di accompagnare la transizione del settore vitivinicolo verso modelli produttivi sostenibili e capaci di affrontare le sfide poste dalla crisi climatica".

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"La nuova vision presentata dal commissario Christophe Hansen attribuisce particolare importanza alle politiche di gestione del rischio per la fase di programmazione post 2027". Ha sottolineato Giuseppe Blasi capo Dipartimento Pac e Sviluppo Rurale del Masaf. "Anche se il quadro delle risorse non è ancora definito - ha aggiunto Blasi -, occorre avviare un approfondito confronto con tutti i portatori di interesse per delineare il nuovo pacchetto di strumenti che si intende attivare, partendo ovviamente dalle esperienze di successo di questi anni, con l'obiettivo di rendere il sistema produttivo italiano sempre più competitivo e resiliente".

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