Le ultime decisioni in materia di residui di prodotti fitosanitari prese nella riunione del 23-24 giugno
Voci dall'Europa: le proposte in agenda sono state tutte approvate
Voci dall'Europa: le proposte in agenda sono state tutte approvate
FONTE DATI: Ismea Mercati
Varietà di asparago ibrido adatto per la produzione a bianco e a verde con ciclo di maturazione precoce e coltivabile sotto polietilene, film bianco/nero e minitunnel. I turrioni presentano calibro grosso, colore molto bianco, lisci, uniformi con la punta molto serrata.
Varietà di asparago ibrido a ciclo precoce, adatto alla coltivazione sotto minitunnel e pieno campo. Turrioni di calibro grosso, colorazione verde brillante con sfumatura antocianica e di ottimo sapore.
Varietà di asparago ibrido di origine USA. Le sue caratteristiche di consistenza e la predisposizione alla raccolta meccania lo rendono idoneo per la produzione a verde per mercato fresco e industria.
Varietà di asparago ibrido precoce con turrioni di diametro medio-grande e buona tolleranza alla sfioritura. Elevata produttività con alta percentuale di prodotto di prima qualità. Indicato per zone dove è possibile ottenere produzioni precoci.
Fungicida. Codici FRAC: 7 (Boscalid), 11 (Pyraclostrobin).
Fungicida ad ampio spettro per cereali ed orticole. Gruppo C3 Fungicida.
Promuove la resistenza delle colture agli stress termici (temperature elevate o troppo basse), idrici e salini. In particolare, anche in condizioni difficili, l’azione sinergica delle componenti preserva le funzioni cellulari, le attività enzimatiche della pianta e stimola la produzione di pigmenti fotosintetici.
Biostimolante creato per incrementare l’attività fotosintetica delle colture, favorendone un ottimale sviluppo vegetativo, migliorare l’assorbimento degli elementi nutritivi e promuovere le funzioni metaboliche più importanti per la pianta. Favorisce inoltre l’incremento delle rese e migliora le caratteristiche qualitative delle produzioni.
| Prodotto | Tipologia | Descrizione |
|---|
Asparagus officinalis
FONTE DATI: QdC® - Quaderno di Campagna®
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Se mettiamo a confronto un oliveto tradizionale, con sesto d'impianto ampio e alberi di elevate dimensioni, con un oliveto superintensivo con più di 1.200 piante ad ettaro disposte in filari, risulta che l'impronta idrica, a parità di olive prodotte, è più bassa nell'oliveto ad altissima densità
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