I prezzi stabiliti sui mercati internazionali del grano duro fino nell'ultima settimana restituiscono indicazioni più chiare: i valori espressi in eurovaluta dei prezzi Fob del Cwad canadese tendono ad aumentare mediamente di poco più di un euro alla tonnellata, mentre le negoziazioni in dollari Usa - che sia sul mercato canadese che su quello Usa del Northern Durum sono rimaste a prezzi invariati - hanno risentito della svalutazione della divisa a stelle e strisce su euro legata alla vicenda dazi Usa, che però ieri sembra essere giunta ad una parziale svolta, con la sospensione dei nuovi dazi Usa verso tutti i Paesi e su tutte le merci, con l'esclusione della Cina e di merci quali automobili e acciaio provenienti da ogni parte del mondo.
Tale nuova condizione dovrebbe quindi ridare slancio alla moneta Usa nei prossimi giorni. Anche se, vale la pena ricordarlo, la moratoria di 90 giorni concessa dall'amministrazione Usa potrebbe riaccendere sui mercati dei beni la spia dell'incertezza, legata all'esito non scontato della trattativa che si aprirà in questi giorni anche con l'Unione Europea, con la conseguenza di una maggiore volatilità dei prezzi.
Nonostante questo quadro internazionale non certo ottimale, ma neanche da tempesta perfetta, le borse merci italiane danno tutte segnali molto negativi non solo per il grano duro fino di produzione nazionale, con Foggia che ieri ha perso altri 7 euro alla tonnellata in una sola seduta, ma anche per i frumenti esteri comunitari (-3 a Milano e -13 per il frumento spagnolo a Bari, valori rilevati l'8 aprile) e non comunitari: -3 a Milano rilevato sempre l'8 aprile 2025. I prezzi all'origine rilevati da Ismea consolidano ulteriormente i segni di cedimento, con 11 piazze in calo su 13 rilevate.
A spingere sino a ieri mattina l'onda ribassista italiana sul mercato dei frumenti duri pastificabili, sembra essere il timore delle possibili conseguenze sul mercato della pasta negli Usa a causa dei dazi, pure ora sospesi, oltre all'avvicinarsi dei nuovi raccolti e ai segnali di abbondanza provenienti dal Canada. Infatti, il fatturato all'esportazione della pasta italiana sul mercato Usa nel 2024 è stato di circa un miliardo di euro (secondo stime di Cia - Agricoltori Italiani) di euro, in deciso aumento sul 2023. Inoltre, l'aumento delle importazioni dal Canada, pure osservate ormai da molti mesi, non sembra aver inciso in maniera diretta sulle quotazioni del grano duro fino italiano, anche se, vale la pena ricordare che le quotazioni del frumento duro canadese di alta qualità mancano nelle borse merci di Altamura e Bari ormai da molti mesi.
Noli in calo per i dazi Usa
L'Indice Baltic Dry, che misura il costo delle spedizioni di merci in tutto il mondo ed è punto di riferimento per il mercato dei noli marittimi, l'8 aprile è sceso a 1.342 punti, estendendo il suo calo all'undicesima sessione consecutiva a causa delle forti tensioni commerciali, perdendo il 4,2% in una sola seduta e tornando così ai minimi dal 6 marzo scorso. Rispetto ai 1.587 punti del 1° aprile scorso la perdita è di ben 245 punti (-15,44%) mentre rispetto al valore raggiunto 19 marzo, pari a 1.637 punti, la perdita è ora ben più marcata e pari a 295 (-18%).
E rispetto al 15 gennaio scorso, quando l'indice era attestato a 1.063 punti, si registra un aumento pari a 279 punti (+26,25%). Un aumento di maggiore entità - pari a 376 punti - si registra anche sul valore di 966 punti espresso l'8 gennaio scorso (+38,92%), quando l'Indice Baltic era calato ai minimi da fine luglio 2023. L'indice - all'8 aprile 2025 - su base annuale perde il 14,52%, mentre la scorsa settimana perdeva il 7,41%.
L'indice Panamax, che è parte del Baltic Dry, e che tiene traccia delle navi che trasportano 60mila-70mila tonnellate di carbone o grano, ha esteso le perdite per il sesto giorno consecutivo, calando di circa il 5,8% a 1.278 punti, perdendone 178 sui 1.456 punti punti del 26 marzo scorso (-12,22%), quando aveva raggiunto il suo massimo da inizio 2025.
Inoltre, una nota di Trading Economics diramata l'8 aprile 2025, afferma: "Baltic Dry è aumentato di 345 punti o del 34,60% dall'inizio del 2025, secondo le negoziazioni su un contratto per differenza (Cfd) che traccia il mercato di riferimento per questa commodity". E ancora, secondo la medesima fonte, "Si prevede che Baltic Exchange Dry Index verrà scambiato a 1.431,38 punti entro la fine di questo trimestre, secondo i modelli macro globali di Trading Economics e le aspettative degli analisti. Guardando al futuro, stimiamo che verrà scambiato a 1.271,61 tra 12 mesi". Ovvero previsioni al ribasso sul lungo periodo rispetto alla scorsa settimana e al rialzo sul trimestre appena iniziato.
Chicago, Future Durum Wheat Index -0,74%
Il Future Durum Wheat Index $Cdwi (ex Dwyoo) alla Borsa di Chicago sui contratti da regolare a pronti l'8 aprile scorso scende a 661,09 punti, poco più di 6,61 dollari Usa per bushel, in calo di 4,95 rispetto al primo aprile scorso (-0,74%). Il valore raggiunto martedì scorso è più basso di 2,77 rispetto ai 663,86 punti del 25 marzo, ultima di quattro settimane di ribassi. E rispetto ai 678,00 raggiunti il 28 febbraio scorso accusa un calo di 16,91 (-2,49%).
Nonostante questo, il Future Durum Wheat Index dal primo ottobre 2024, quando quotava 624,48 punti base (poco più di 6,24 dollari Usa per bushel), ha comunque recuperato 36,31 punti (+5,86%). Rispetto al più recente punto minimo, i 607,57 punti toccati il 15 agosto 2024 - un arretramento inferiore ai valori registrati nel lontano novembre 2021- l'indice l'8 aprile assesta il recupero a 53,52 punti (+8,81%).
Nel mentre appaiono sempre decisamente lontani i traguardi pure recenti di questo indice, come i 904,50 punti del 19 dicembre 2023 o il picco di 1.087,63 punti (quasi 10,88 dollari Usa per bushel) raggiunto il 9 agosto 2023.
Inoltre, la quotazione dell'8 aprile scorso, valorizzata al cambio di ieri, 9 aprile 2025, è pari a 219,84 euro alla tonnellata, in flessione di 5,62 euro sulla quotazione del 1° aprile valorizzata al cambio del 2 aprile 2025 pari a 225,46 euro alla tonnellata. La diminuzione del valore in euro è dovuta all'effetto congiunto della flessione dell'indice in dollari Usa e della svalutazione della divisa americana, passata dagli 0,92 euro per un dollaro della scorsa settimana agli 0,91 euro per dollaro di ieri.
Prezzi Fob in Canada in aumento di 1 euro
Secondo il rapporto della Commissione Ue sul mercato internazionale dei cereali, aggiornato al 2 aprile 2025, il prezzo Fob canadese rilevato per il Cwad di prima qualità al St. Lawrence Market di Toronto è stato di 330 dollari Usa alla tonnellata per i contratti stipulati sul biglietto verde e di 305 euro alla tonnellata per i contratti in eurovaluta, registrandosi così sul 26 marzo scorso stabilità per i contratti stipulati in dollari Usa e un calo di un euro per quelli stabiliti in eurovaluta. In questa ultima data si era riscontrata stabilità per i contratti i dollari ed un aumento di 3 euro per quelli stipulati nella divisa europea.
In ogni caso, dal 5 dicembre 2023, quando il cereale pastificabile era quotato a 425 dollari alla tonnellata, al 2 aprile 2025 il prezzo Fob del Cwad sulla piazza di Toronto ha perso 95 dollari. Dal 5 dicembre 2023, quando i contratti in euro a prezzo Fob dello stesso cereale erano quotati 393 euro alla tonnellata, al 2 aprile 2025 perdono 88 euro alla tonnellata.
Il rapporto della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan del 7 aprile 2025 riporta il prezzo Fob del grano Cwad di prima qualità e al 13% di proteine in partenza dai porti nella regione dei grandi laghi canadesi, fissato in 467,99 dollari canadesi alla tonnellata, in aumento di 4,38 dollari canadesi sul valore espresso il 31 marzo scorso, pari a 463,61 dollari. In questa ultima data si era registrato un aumento di 3,33 dollari canadesi sul 24 marzo 2025.
In ogni caso, la valutazione del 7 aprile, rispetto al prezzo del 2 dicembre 2024 di 449,45 dollari canadesi alla tonnellata, ultima quotazione prima dell'avvento dei ghiacci, segnala un apprezzamento di 18,54 dollari canadesi (+4,13%).
La quotazione del prezzo Fob del Cwad di prima qualità raggiunta il 7 aprile scorso nella regione dei grandi laghi canadesi è pari a 299,43 euro alla tonnellata al cambio del 9 aprile 2025, in aumento di 1,01 euro alla tonnellata sui 298,42 euro alla tonnellata della quotazione del 31 marzo valorizzata al cambio del 2 aprile 2025. In pratica, nonostante una lieve svalutazione della moneta canadese, comunque rimasta intorno agli 0,64 euro per un dollaro canadese tra la scorsa settimana e ieri, l'aumento delle quotazioni del prezzo Fob del Cwad di prima qualità in dollari canadesi ha avuto l'effetto di tradursi anche in un aumento in euro.
Prezzo Fob Usa scende sotto i 293 euro
Secondo il rapporto settimanale dei prezzi Fob compilato dalla Us Wheat Associates del 4 aprile 2025, il prezzo Fob del Northern Durum in partenza dalla regione dei grandi laghi con consegna aprile 2025 è di 323 dollari Usa alla tonnellata, stabile dal 31 gennaio scorso in avanti, quando si era manifestato un calo di 4 dollari sui 327 dollari Usa alla tonnellata raggiunti il 24 gennaio 2025 a seguito di un aumento di 20 dollari sulle precedenti quotazioni di 307 che si erano tenute stabili tra il 6 dicembre 2024 ed il 17 gennaio 2025.
La quotazione del 4 aprile 2025, valorizzata al cambio del 9 aprile 2025, è pari a 292,69 euro alla tonnellata, in diminuzione di 4,90 euro alla tonnellata sulla quotazione di pari valore in dollari Usa del 28 marzo, ma valorizzata al cambio del 2 aprile 2025. Posta l'invarianza del valore in dollari Usa, la diminuzione del valore in euro del prezzo Fob del Northern Durum trova spiegazione diretta nel mutato tasso di cambio, lì dove il dollaro Usa si è leggermente svalutato rispetto alla scorsa settimana, passando da 0,92 euro per dollaro a 0,91 euro per dollaro.
Canada, prezzo all'ingrosso in aumento
Il rapporto della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan del 7 aprile 2025 ha rilevato il prezzo di acquisto all'ingrosso del Cwad numero 1 al 13% di proteine in 339,88 dollari canadesi alla tonnellata, in aumento di 9,18 dollari canadesi sulla precedente quotazione di 330,70 dollari canadesi alla tonnellata del 31 marzo scorso, quando invece il valore si era tenuto stabile sul 24 marzo 2025. In tale ultima data si era verificata una perdita di 9,18 dollari canadesi sulla quotazione del 17 marzo scorso, pari a 339,88 dollari canadesi alla tonnellata, valore al quale si torna il 7 aprile 2025. Dal 24 febbraio scorso, quando sulla piazza di Rosetown - dove si trova l'ascensore di riferimento del mercato all'esportazione - tale valore era stato di 349,07 dollari canadesi alla tonnellata, si registra un calo del prezzo di vendita all'ingrosso di 9,19 dollari. Una tendenza al calo che è ancor più pesante se raffrontata al valore raggiunto il 3 febbraio (367,44 dollari canadesi alla tonnellata) e pari a 27,56 dollari (-7,5%).
In ogni caso, il prezzo all'ingrosso del Cwad dal 1° ottobre scorso, quando stazionava a 294,32 dollari canadesi alla tonnellata, ha guadagnato comunque fino al 7 aprile 2025 ben 45,56 dollari canadesi alla tonnellata (+15,48%).
Il 7 aprile scorso, sono stati calcolati i corrispettivi export basis in 128,10 dollari canadesi alla tonnellata, in diminuzione di 4,82 dollari canadesi sui 132,92 dollari fissati il 31 marzo 2025, quando si era invece determinato un aumento di 3,34 dollari canadesi sulla settimana ancor precedente. Pertanto, l'aumento del prezzo Fob di 4,38 dollari canadesi alla tonnellata, è dato dall'aumento del prezzo all'ingrosso all'esportazione di 9,18 dollari canadesi diminuito del calo degli export basis pari a 4,82 dollari.
Canada, prezzi all'origine in netto calo
Il 7 aprile 2025 la Commissione ha rilevato il prezzo medio spot del Cwad di prima qualità offerto dagli agricoltori nel Saskatchewan in 319,92 dollari canadesi alla tonnellata, in calo di 13,97 sui 333,89 dollari canadesi alla tonnellata registrati il 31 marzo scorso, quando invece si era verificato un aumento di 1,35 dollari canadesi rispetto all'ultimo valore utile risalente al 17 marzo scorso e pari a 332,54 dollari canadesi alla tonnellata.
Con il valore del 7 aprile scorso, sui 289,08 dollari canadesi registrati il 26 agosto 2024, si continua a registrare una tendenza di ripresa dei prezzi, pari a 30,84 dollari (+10,67%). È da tenere presente che il 3 settembre 2024, per la prima volta dal maggio 2024, si era interrotta la caduta del prezzo medio spot nel Saskatchewan. E rispetto ai 387,00 dollari del primo aprile 2024 il prezzo medio spot offerto si è ridotto così di 67,08 dollari (-17,34%).
Il 7 aprile 2025 la Commissione ha rilevato anche il prezzo medio offerto dagli agricoltori del Saskatchewan per le consegne differite a giugno 2025 in 315,26 dollari canadesi alla tonnellata, in calo di 19,84 sui 335,10 dollari canadesi alla tonnellata registrati il 31 marzo scorso, quando invece si era registrato un aumento di 1,59 dollari canadesi sui 333,51 del 17 marzo 2025.
Tra il 18 febbraio 2025, quando il valore era attestato a 327,15 dollari, ed il 7 aprile, il prezzo medio per le consegne differite offerto dagli agricoltori è diminuito di 11,89 dollari canadesi alla tonnellata. Rispetto al prezzo medio offerto del Cwad di prima qualità di 289,63 dollari canadesi alla tonnellata, registratosi il 26 agosto 2024 all'indomani dei crolli dei valori di quel mese, si continua a registrare una tendenza, fino al 7 aprile 2025, di ripresa dei prezzi pari a 25,63 dollari (+8,85%).
Grano duro canadese, l'incertezza sui dazi non giova
Secondo la Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan del 7 aprile scorso "le esportazioni canadesi di grano duro a febbraio 2025 sono state pari a 291mila e 800 tonnellate, in netto calo rispetto alle 692mila e 800 tonnellate esportate a gennaio, ma simili al volume spedito a febbraio 2024. Gli Stati Uniti sono stati il principale acquirente, ma hanno importato solo 48mila e 700 tonnellate a febbraio, rispetto alle 149mila e 400 tonnellate importate a gennaio, poiché gli Stati Uniti hanno 'fatto scorta' prima dei potenziali dazi doganali in vigore all'epoca".
Secondo gli analisti "Gli Stati Uniti hanno importato un totale di 467.100 tonnellate di grano duro da agosto a febbraio, in aumento del 37% rispetto allo scorso anno. L'Usda stima che le importazioni di grano duro dagli Stati Uniti saranno superiori dell'11% su base annua. Se così fosse, gli Stati Uniti dovrebbero importare solo circa 175mila tonnellate per il resto della stagione, circa 35mila tonnellate al mese".
Nonostante il ritmo sostenuto delle importazioni fino ad oggi, "le scorte di grano duro statunitense al 1° marzo 2025 erano stimate a 38,7 milioni di bushel, in aumento di appena il 6% rispetto all'anno scorso" affermano gli analisti della Commissione.
L'intero aumento ha riguardato le scorte agricole, che sono aumentate del 15% rispetto all'anno scorso. Le scorte extra agricole sono diminuite del 3%. Il forte aumento della domanda statunitense di grano duro - secondo la Commissione - è stata alimentata dal rischio dazi, che ora si è realizzato, anche se ieri sera il presidente Usa, Donald Trump ha annunciato una sospensione di 90 giorni delle nuove tariffe doganali verso tutto il mondo, esclusa la Cina. Nelle previsioni della Commissione, i prezzi ora dovrebbero lievemente aumentare, ma la sospensione dei dazi potrebbe alimentare altra incertezza. Ad ogni buon conto la domanda Usa è attesa rimanere debole fino a fine campagna commerciale, visto che gli americani hanno già importato il 75% di quanto previsto.
Grano duro canadese, esportazioni in crescita del 62%
Le esportazioni canadesi di grano duro nella trentaquattresima settimana di campagna commerciale 2024-2025 sono state di 70mila e 100 tonnellate. Il totale stagionale è ora di 3,6 milioni di tonnellate, in aumento del 62% rispetto all'anno scorso. "Le scorte a Thunder Bay si sono ridotte a 70mila e 800 tonnellate" scrivono gli analisti della Commissione, che sottolineano: "Non ci sono state esportazioni, ma la scorsa settimana si è registrato un certo spostamento (fisico o sulla carta) da Thunder Bay verso gli utenti finali nazionali e i terminal portuali".
Borsa Merci Foggia
La Borsa Merci di Foggia ieri - 9 aprile 2025 - ha quotato il grano duro fino nazionale mietitura 2024, peso specifico minimo 79,5-80 chilogrammi ogni 100 litri, proteine minime comprese tra il 12 ed il 12,50% a 315 euro alla tonnellata sui minimi ed a 320 euro sui massimi, in calo di 7 euro sulla precedente seduta del 2 aprile scorso, quando si era verificato un altro calo di 8 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 26 marzo 2025. Dal 12 marzo scorso il cereale pastificabile sulla piazza di Foggia ha perso ben 22 euro alla tonnellata e al momento si ritrova ad un valore inferiore di 2 euro a quello conseguito l'8 gennaio scorso, quando era quotato su una forchetta pari a 317-322 euro alla tonnellata.
Dal 18 settembre 2024, quando le quotazioni di questo cereale a Foggia stazionavano su valori di 310-315 euro, al 2 aprile 2025 si rileva un recupero complessivo delle quotazioni pari ad appena 5 euro alla tonnellata.
Inoltre, le quotazioni di ieri del frumento duro fino a Foggia sono inferiori di 22 euro a quelle del 19 giugno 2024, data di esordio delle quotazioni della mietitura 2024, attestate sui valori di 337-342 euro alla tonnellata. Mentre si colloca a 35 euro alla tonnellata il deficit di valore sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 29 maggio 2024, quando il grano duro fino nazionale era stato fissato a 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi. Dal 2 agosto 2023, quando il frumento duro mietitura 2023 aveva raggiunto quotazioni di 455-460 euro alla tonnellata, si sono registrate sulla piazza dauna al 26 marzo 2025 perdite per 140 euro alla tonnellata.
Borsa Merci Roma
Borsa Merci di Roma ieri - 9 aprile 2025 - ha quotato il grano duro fino nazionale, mietitura 2024, alle condizioni di franco partenza, provenienza Lazio, qualificato con peso specifico minimo 80 chilogrammi ogni 100 litri e proteine minime al 12%, a 282 euro alla tonnellata sui minimi e 287 euro sui massimi, in calo di 4 euro sulla precedente seduta del 2 aprile, quando si era verificato un altro calo di pari importo sulla ancor precedente seduta del 26 marzo scorso. Dal 19 marzo, il cereale pastificabile ha perso sulla piazza di Roma 11 euro alla tonnellata, mentre dall'8 gennaio al 9 aprile 2025, il frumento duro fino sulla piazza di Roma è aumentato così di soli 2 euro alla tonnellata.
Tra il 3 luglio 2024 e il 9 aprile 2025, il frumento duro fino nazionale ha comunque lasciato sul terreno 13 euro alla tonnellata di valore, passando dalle quotazioni di esordio di campagna commerciale di 295-300 euro alla tonnellata alla forchetta di 282-287 euro. Mentre sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate nella seduta del 5 giugno 2024, si riscontra un ancor più pesante calo di 30 euro alla tonnellata sui minimi e di 35 euro sui massimi. Questi i prezzi che furono assegnati il 5 giugno scorso: 312 euro alla tonnellata sui minimi e 322 euro sui massimi.
Dal 2 agosto 2023, quando il frumento duro sulla piazza capitolina aveva raggiunto quotazioni di 405-415 euro alla tonnellata, si registrano al 9 aprile 2025 perdite pari a 123 euro alla tonnellata sui minimi e a 128 euro sui massimi.
Associazione Granaria Meridionale di Napoli
Alla Borsa Merci Napoli la Commissione Prezzi nella giornata di martedì 1° aprile 2025 ha quotato il grano duro fino nazionale mietitura 2024, alle condizioni di franco arrivo, qualificato con proteine minime 13%, peso specifico 80-82 chilogrammi per 100 litri e umidità al 13% a 335 euro alla tonnellata sui minimi e 345 euro sui massimi, in calo di 5 euro solo sui minimi sulla precedente seduta del 1° aprile, quando aveva invece perso 5 euro sul 25 marzo sia sui minimi che sui massimi, quando si era verificato un altro calo di 5 euro sulla ancor precedente seduta del 18 marzo 2025.
A seguito dei recenti cali, il l'8 aprile 2025 sulla piazza di Napoli il frumento duro fino è tornato a valori inferiori a quelli del 17 dicembre 2024 per 5 euro sui minimi. La quotazione di 335-345 euro del 1° aprile è inferiore di 20 euro sui massimi e di 25 euro sui minimi a quella del 18 giugno 2024, data di esordio della campagna commerciale 2024-2025 del grano duro fino nazionale sulla piazza di Napoli.
Rispetto all'ultima quotazione del grano duro fino nazionale - mietitura 2023 - dell'11 giugno 2024 si rilevano prezzi più bassi di 10 euro sui massimi e di 15 euro sui minimi, dato che i valori assegnati nella seduta dell'11 giugno furono di 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi. Dal 1° agosto 2023, quando il frumento duro sulla piazza partenopea aveva raggiunto quotazioni di 465-480 euro alla tonnellata, si registrano all'8 aprile 2025 perdite pari a 130 euro sui minimi e 135 euro sui massimi.
Borsa Merci Bari
Alla Borsa Merci di Bari l'8 aprile 2025 si è riunita la Commissione Cereali, che ha rilevato le quotazioni del grano duro fino nazionale. Il cereale pastificabile nazionale, provenienza province di Bari e Barletta Andria Trani e zona Lucania, con proteine minime 12,50%, peso specifico 79 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni di franco partenza arrivo e Iva esclusa, è stato fissato a 315 euro alla tonnellata sui minimi ed a 320 euro sui massimi, in calo di 9 euro sulla precedente seduta del 1° aprile scorso, quando si era verificato un altro calo di 6 euro sulla precedente seduta del 25 marzo scorso, quando si era rilevata una diminuzione di 2 euro sulla ancor precedente seduta del 18 marzo 2025. All'8 aprile, complessivamente, il frumento duro fino su Bari ha perso ben 17 euro rispetto all'11 marzo 2025.
Il frumento duro fino sulla piazza di Bari tra il 7 gennaio e l'8 aprile 2025 ha visto una perdita di valore pari a 3 euro alla tonnellata. Al 7 di aprile l'incremento complessivo delle quotazioni è di 5 euro alla tonnellata rispetto ai valori di 310-315 euro, che si erano mantenuti stabili dal 30 luglio al 17 settembre 2024. Dalla seduta di esordio del 25 giugno - con quotazioni di 345-350 euro alla tonnellata - all'8 aprile 2025 sono stati invece bruciati 30 euro alla tonnellata di valore.
E sull'ultima quotazione della mietitura 2023 - quella del 28 maggio 2024 - quando furono assegnati valori di 349 euro alla tonnellata sui minimi e 354 euro sui massimi, si registra una riduzione di prezzo pari a 34 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando il frumento duro su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 445-450 euro alla tonnellata, si registrano all'8 aprile 2025 perdite pari a 130 euro.
Il frumento duro canadese 1 al 15% di proteine l'8 aprile non è stato quotato. L'ultima valutazione - risalente alla seduta del 12 novembre 2024 - è di 346 euro alla tonnellata sui minimi e 351 euro sui massimi. Complessivamente i prezzi di questo frumento sulle quotazioni del 1° agosto 2023 - che erano pari a 515-520 euro alla tonnellata - erano in perdita di 169 euro alla tonnellata.
Il grano duro spagnolo al 12% di proteine, l'8 aprile 2025 è tornato in quotazione con i valori di 315 euro sui minimi e 325 sui massimi, in diminuzione di 13 euro sull'ultima quotazione del 28 gennaio scorso, quando questo frumento era stato fissato a 328 euro alla tonnellata sui minimi e 338 euro sui massimi.
Associazione Granaria di Milano
L'Associazione Granaria di Milano l'8 aprile 2025 ha quotato il grano duro fino nazionale, alle condizioni escluso imballaggio e Iva, resa franco Milano pronta consegna e pagamento, suddiviso per provenienze e qualificazioni:
- Nord Italia, peso specifico non determinato, proteine 13,5%, 322 euro alla tonnellata sui minimi e 332 euro sui massimi, in calo di 3 euro sulla precedente seduta del 1° aprile 2025. Dall'11 marzo questo frumento sulla piazza di Milano ha perso 11 euro alla tonnellata. Dal 7 gennaio all'8 aprile 2025 le quotazioni di questo cereale hanno comunque guadagnato 2 euro alla tonnellata, rispetto ai valori di 320-330 euro rimasti stabili dalla seduta dell'8 ottobre 2024 al 7 gennaio 2025. Ciò nonostante, i prezzi dell'8 aprile 2025 risultano in calo di 23 euro sull'ultima quotazione della mietitura 2023, esitata il 4 giugno 2024 a 345-355 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando questo frumento su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 415-425 euro alla tonnellata, si registrano all'8 aprile 2025 perdite pari a 93 euro alla tonnellata.
- Centro Italia, peso specifico non determinato, proteine minime 12%, 334 euro alla tonnellata sui minimi e 344 euro sui massimi, in calo di 3 euro sulla precedente seduta del 1° aprile 2025. Pur sopportando un calo di 11 euro tra l'11 marzo ed l'8 aprile, dal 7 gennaio all'8 aprile 2025 le quotazioni di questo cereale hanno guadagnato 9 euro alla tonnellata rispetto ai valori di 325 euro alla tonnellata sui minimi e 335 euro sui massimi rimasti stabili dalla seduta dell'8 ottobre 2024 al 7 gennaio 2025. Ciò nonostante, i prezzi dell'8 aprile 2025 risultano in calo di 28 euro sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 4 giugno 2024 a 362-372 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando questo frumento su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 430-440 euro alla tonnellata, si registrano perdite all'8 aprile 2025 pari a 96 euro alla tonnellata.
L'8 aprile scorso sono stati quotati a Milano i frumenti duri esteri comunitari. Questi frumenti sono stati così fissati a 323 euro alla tonnellata sui minimi e 332 euro sui massimi, in calo di 3 euro sulla precedente seduta del 1° aprile 2025, quando era risultato stabile sulle precedenti sedute dal 4 febbraio scorso in avanti. Dal 7 gennaio scorso, questi frumenti risultano aumentati di 3 euro sui minimi e di 2 euro sui massimi. Dal 1° agosto 2023, quando i frumenti esteri comunitari a Milano avevano raggiunto quotazioni di 400-420 euro alla tonnellata, si registrano perdite ad oggi pari a 77 euro alla tonnellata sui minimi e 88 euro sui massimi.
I frumenti duri esteri non comunitari sulla piazza di Milano - quotati l'8 aprile a 367 euro alla tonnellata sui minimi e 382 euro sui massimi - risultano in calo di 3 euro sulla precedente seduta del 1° aprile scorso, fino a quando si erano tenuti stabili sulle precedenti sedute dal 17 settembre 2024 in avanti, quando invece si era verificato un calo di 15 euro sulla ancor precedente seduta del 10 settembre 2024. Dal 1° agosto 2023, quando i frumenti esteri non comunitari a Milano avevano raggiunto quotazioni di 497-512 euro alla tonnellata, si registrano perdite ad oggi pari a 130 euro alla tonnellata.
Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura
Venerdì 4 aprile 2025 è stato compilato l'ultimo listino a cura dall'Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura, quando è stato quotato il frumento duro fino di produzione nazionale mietitura 2024. Qualificato con proteine minime del 12,50% e peso specifico di 79 chilogrammi ogni 100 litri il cereale pastificabile nazionale è stato quotato a 320 euro alla tonnellata sui minimi e a 325 euro sui massimi, in calo di 8 euro sulla precedente seduta del 28 marzo, quando si era manifestato un altro calo di 7 euro sulla ancor precedente seduta del 21 marzo 2025.
Dal 10 gennaio scorso, quando il frumento duro fino ad Altamura era quotato 321-326 euro alla tonnellata, si registra - a causa dei recenti cali - una diminuzione complessiva al 4 aprile 2025 pari a 1 euro alla tonnellata. Dal 13 settembre 2024, quando il frumento duro fino quotava 315-320 euro alla tonnellata, al 4 aprile 2025 si registra un aumento complessivo di 5 euro alla tonnellata. Dal 21 giugno 2024, data di inizio campagna commerciale 2024-2025, quando il frumento duro fino nazionale era stato quotato a 347 euro alla tonnellata sui minimi e 352 euro sui massimi, il valore del grano duro sulla piazza di Altamura è comunque calato di 27 euro alla tonnellata.
E si registra un deprezzamento di 30 euro alla tonnellata rispetto all'ultima quotazione della mietitura 2023, fissata il 31 maggio scorso in 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi. Infine, dal 28 luglio 2023, quando questo frumento aveva raggiunto quotazioni di 455-460 euro alla tonnellata, si registrano perdite al 4 aprile 2025 pari a 135 euro alla tonnellata.
Il 4 aprile 2025 il grano duro canadese di prima qualità risulta per la ventunesima seduta consecutiva non quotato. L'ultima quotazione risale alla seduta del 18 ottobre 2024, quando invece era stato fissato a 407 euro alla tonnellata sui minimi ed a 410 euro sui massimi. Su questa piazza dal 28 luglio 2023, quando il frumento duro canadese di prima qualità quotava 524-527 euro alla tonnellata, al 18 ottobre 2024 si erano registrate perdite per 117 euro alla tonnellata.
Borsa Merci Bologna
La Borsa Merci della Camera di Commercio di Bologna ha compilato l'ultimo listino il 3 aprile 2025 quando ha quotato il grano duro fino nazionale - provenienza Nord - qualificato con proteine minime al 13,5% e un peso specifico di 79-80 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni di franco partenza Bologna e Iva esclusa.
Questi i prezzi assegnati: 313 euro alla tonnellata sui minimi e 318 sui massimi, in calo di 4 euro sulla precedente seduta del 27 marzo scorso, quando si era verificato un altro calo di 3 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 20 marzo 2025. Tra il 9 gennaio ed il 3 aprile il frumento duro fino sulla piazza di Bologna ha così perso 2 euro alla tonnellata.
I valori del 3 aprile 2025 risultano in calo di 22 euro sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 13 giugno 2024 e pari a 335 euro alla tonnellata sui minimi e 340 euro sui massimi. Dal 3 agosto 2023, quando questo frumento a Bologna aveva raggiunto quotazioni di 420-425 euro alla tonnellata, si registrano perdite al 3 aprile 2025 pari a 107 euro alla tonnellata.
Prezzi all'origine Ismea rilevati da AgroNotizie® il 9 aprile 2025
I prezzi medi all'origine del frumento duro fino nazionale più recenti rilevati da Ismea tra il 31 marzo ed il 7 aprile 2025 e monitorati da AgroNotizie® ieri, 9 aprile 2025, danno 11 piazze in calo e 2 stabili su 13 rilevate. Lo scorso 2 aprile erano state rilevate invece 9 piazze in calo e 4 stabili su 13 rilevate. Le ultime cinque settimane consolidano la tendenza in atto di segno ribassista.
I cali sono diffusi in tutta la penisola, dalle piazze siciliane di Palermo e Catania fino a Milano, passando per Bologna, Foggia e Bari, mentre si fa notare il tonfo di Macerata che segna un -3,2% e trascinando con sé anche le altre piazze umbro marchigiane. Resistono alla caduta dei prezzi solo le piazze di Ferrara e Matera rilevate rispettivamente il 31 marzo ed il 7 aprile, entrambe attestate su valori relativamente alti di prezzo medio all'origine, con il prezzo medio al produttore della piazza estense attestato a 318,50 il 31 marzo ed i 345 euro alla tonnellata di Matera, rilevato il 7 aprile.
(Fonte: Ismea)
Per quanto riguarda il mercato del territorio amministrativo della Regione Marche, l'ultimo listino del Gruppo di Lavoro per il Mercato Marchigiano dell'Associazione Granaria per l'Emilia Romagna è quello pubblicato ieri, 9 aprile 2025, con la quotazione del frumento duro fino nazionale con proteine minime al 13%, alle condizioni franco camion partenza magazzino della mietitura 2024. Prezzi: 305 euro alla tonnellata sui minimi e 310 euro sui massimi, in calo di 2 euro alla tonnellata sulle quotazioni del 2 aprile scorso.
Per ogni altro confronto con i prezzi più recenti monitorati da AgroNotizie® è possibile leggere l'articolo del 3 aprile 2025.
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