Cosa ci fa un maestoso albero originario del Sud Est del Nordamerica e tipico di pianure umide e paludose nella fertile pianura bolognese? Come è arrivato e perché?

Queste domande hanno trovato risposta in occasione dell'evento dedicato agli alberi organizzato dal Settore Patrimonio Culturale della Regione Emilia Romagna e che si è svolto lo scorso 23 novembre a Villa Smeraldi San Marino di Bentivoglio (Bo) nell'ambito della Giornata Internazionale dell'Albero.


Si tratta di un Cipresso delle paludi, o Cipresso calvo d'America, il Taxodium distichum, una Cupressacea decidua di grande valore estetico; in autunno, dopo aver assunto una veste di intenso colore fulvo perde le foglie spogliando la chioma.
La risposta alla domanda è nella tipologia del sito di radicazione: un parco storico di tipo paesaggistico che ad oggi ha conservato praticamente intatto l'originale impianto ottocentesco, tanto di moda all'epoca.

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Il giardino romantico ha superato le rigidità formali del precedente gusto per la simmetria e l'ordine geometrico per introdurre invece, come suggerisce la sua denominazione, forme che rimandano ad un'idea di naturale e spontaneo, anche se di spontaneo non c'è quasi nulla, tutto è puntualmente progettato e costruito; dalle aree a prato alternate alle aree boscate, ai percorsi con forme morbide e sinuose, ai dislivelli del terreno, agli elementi architettonici e alle statue, alle fontane, ai laghetti. Il tutto è pensato per creare un ambiente oltre che bello anche misterioso, che stupisce, da scoprire.

 

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Il parco di Villa Smeraldi, San Marino di Bentivoglio (Bo)

(Fonte: Rosella Ghedini, Associazione Pubblici Giardini)

 

Un elemento importante del giardino romantico è rappresentato dai grandi alberi, isolati, situati in punti strategici del parco, meglio se appartenenti a specie estranee alla flora locale, al tempo difficili e costose da reperire; l'obiettivo era stupire, dimostrare il prestigio del proprietario, di distinzione sociale e di potere.

 

Il Cipresso calvo è utilizzato quindi come status symbol, così come i Cedri, i Ginkgo, le Sequoie, i Libocedri, specie che troviamo rappresentati nei parchi storici in esemplari di ragguardevoli dimensioni, spesso coevi alla realizzazione del parco.

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Prendendo spunto dal maestoso esemplare di Cipresso calvo prossimo al riconoscimento della tutela come Albero Monumentale, radicato sulle sponde del laghetto del parco, come nelle migliori tradizioni del giardino romantico, a Villa Smeraldi sono stati approfonditi i temi dell'albero e del giardino storico romantico sotto tanti aspetti, dalla normativa per la conservazione, natura dei grandi alberi nei parchi storici, le tipologie degli stessi, le problematiche connesse alla gestione e alla comunicazione; per finire con una interessante visita guidata nel parco.

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Ecco alcuni temi trattati all'evento:

  • Il peso del valore culturale, oltre a quelli ambientale e sociale, che rivestono gli alberi per la nostra vita e la nostra storia, incarnando valori sacrali e devozionali, simbologia di forza e potere, di prestigio sociale e politico, come nella tradizione dell'albero della libertà, relazioni con la nostra storia personale e famigliare.
  • Superando l'ottica meramente antropocentrica in epoca recente emerge una visione dell'albero come soggetto senziente, che possiede un valore e una dignità intrinseca, non più solo in funzione della sua utilità per l'uomo. In quanto tale, al pari di tutti gli esseri viventi, l'albero possiede diritti ed esigenze di vita che devono essere conosciuti e rispettati. L'albero ha diritti in termini di spazio necessario, tempi di sviluppo e ciclo vitale, forma, relazione con le altre piante memoria e narrazione di se stesso e del suo contesto di vita. Per il rispetto di questi diritti occorre rapportarci agli alberi in base al una arboricoltura etica che non può essere agita correttamente se non da personale esperto e appositamente formato allo scopo di prevenire danni irreparabili.
  • Infine l'importanza di una comunicazione efficace dei temi dell'albero e della natura, per poter raggiungere con strategie diversificate e nuove un pubblico più vasto possibile. Il tema della rappresentazione grafica dei dati degli alberi monumentali d'Italia sperimentato tramite un concorso nazionale rivolto a studenti e giovani professionisti è un esempio di possibili linguaggi nuovi ed non ancora esplorati per allargare la platea del potenziale pubblico raggiungibile, per addestrare l'occhio e la mente ad accorgerci di ciò che ci sta intorno e per aumentare la sensibilità e la consapevolezza dell'importanza della salvaguardia della natura e in generale dell'ambiente.

 

A cura di Rosella Ghedini, Associazione Pubblici Giardini, Delegazione Emilia Romagna

 

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