Rafforzare le sinergie e la collaborazione tra consorzi di bonifica e Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Meridionale, finalizzate a realizzare e ottimizzare nel medio e lungo periodo la programmazione ed attuazione di quegli interventi strutturali e non strutturali a cura dei consorzi di bonifica che serviranno ad affrontare gli scenari di crisi idrica ormai ricorrenti e poter attuare un'azione di prevenzione a carattere ordinario. È questo, in sintesi, il risultato di un recente incontro tenutosi in videoconferenza ed in presenza, tra l'Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Meridionale e i 19 rappresentanti sui 24 dei consorzi di Bonifica, invitati, ricadenti nel territorio distrettuale.
Si è trattato di un primo incontro per valutare e irrobustire tutti quegli elementi ed informazioni finalizzati ad una valutazione integrata del rapporto tra colture e disponibilità della risorsa idrica, anche in relazione ai vari usi ed utilizzi dell'acqua. Finalità ultima: sostenere l'agricoltura, valorizzare le eccellenze del territorio meridionale e strutturare una sinergia tra l'Autorità di Bacino Distrettuale e i consorzi di bonifica che potrà consentire una programmazione condivisa di misure a medio-lungo termine e nel contempo affrontare in maniera adeguata, attraverso appositi tavoli tecnici, le criticità connesse alla severità idrica che purtroppo imperversa in questi giorni.
Il segretario generale dell'Autorità di Bacino Distrettuale, Vera Corbelli, ha introdotto l'incontro comunicando le azioni poste in essere, con l'adozione di un approccio integrato e multidisciplinare, relative al Piano di Gestione delle Acque ed all'Osservatorio Permanente sugli Utilizzi Idrici ponendo l'attenzione sui dati e gli elementi relativi alle colture, alle aree irrigate/attrezzate e alle necessità del sistema di riferimento.
Ha evidenziato, altresì, come richiamato nell'ultima seduta dell'Osservatorio Permanente sugli Utilizzi Idrici la situazione di criticità severa alta per il comparto irriguo in almeno tre regioni, Puglia, Basilicata e Calabria, con scenari di criticità severa media anche in zone del Basso Lazio, Campania, Molise e Abruzzo.
Pasquale Coccaro, dei Settori Acque e Infrastrutture Idriche dell'Autorità di Bacino, nell'ambito della presentazione, ha riassunto i primi riscontri forniti dai consorzi di bonifica focalizzando l'attenzione sulle superfici amministrate gestite, sulle aree attrezzate e sulle superfici irrigate nonché sulla tipologia di coltura. Il dato relativo al fabbisogno irriguo comunicato da soli 17 consorzi di bonifica porta ad una stima complessiva di oltre 1.030 milioni di metri cubi annui.
Coccaro ha illustrato anche gli attuali deficit relativi ad alcuni importanti sistemi idrici per il comparto irriguo lucano e pugliese rispetto al volume massimo autorizzato nei rispettivi invasi:
- Sistema del Fortore (Diga di Occhito e Diga di Celone) pari a 190,39 milioni di metri cubi d'acqua;
- Sistema Ofanto (Diga di Conza della Campania, Diga di Saetta, Diga San Pietro, Diga Marana Capacciotti e Diga del Locone) pari a 57,38 milioni di metri d'acqua;
- Sistema Sinni (Diga di Monte Cotugno, Diga del Pertusillo) pari a 166,72 milioni di metri cubi d'acqua.
Il segretario generale Corbelli ha annunciato come il quadro delle informazioni fornite andrà completato, anche attraverso una valutazione sulle varie fonti di approvvigionamento dei corpi idrici superficiali e sotterranei, nel quadro del più generale bilancio idrologico-idrogeologico ed idrico.
Durante l'incontro dai consorzi sono anche pervenuti alcuni suggerimenti sul come perfezionare la raccolta dati e sul come renderla dinamica e permanente, inoltre è stato richiesto un supporto all'Autorità di Bacino Distrettuale per poter pervenire alla realizzazione di interventi già in possesso di progetto esecutivo.
È stata, infine, affrontata, in via preliminare, anche la stretta connessione tra acqua, mitigazione del rischio idraulico e riattivazione di pozzi abbandonati, i quali attraverso adeguato ripristino potrebbero fornire acqua per uso irriguo, a tale richiesta ha fatto anche da corollario la necessità di poter utilizzare acque reflue per l'agricoltura che rispondono ai criteri richiesti dalla normativa.
"È un cambio di paradigma - ha concluso Vera Corbelli - riteniamo un valore aggiunto rafforzare e migliorare la collaborazione con i consorzi di bonifica per implementare quelle politiche di ottimizzazione e sostenibilità dell'utilizzo delle risorse idriche per valorizzare la nostra agricoltura e contribuire ad una sana crescita del Paese nonché apportare un beneficio al sistema ambientale".