E' crisi profonda per il riso italiano preso d'assalto dalle importazioni a dazio zero, un problema del quale i quotidiani si sono occupati ogni giorno. Così l'11 luglio “Avvenire” ha denunciato le conseguenze che speculazioni e importazioni hanno su questo settore, mentre “Il Giorno” ha puntato l'attenzione sulle 700 aziende che questa anomala situazione ha costretto alla chiusura. Il 12 luglio si replica su “La Padania” dove si denuncia che il 20 per cento delle aziende, dunque una su cinque, sono già state costrette alla chiusura, una notizia che sarà poi confermata il 16 luglio dal “Corriere della Sera”. Intanto monta la protesta che va in scena in varie piazze italiane, dal Piemonte, come racconta “Il Secolo XIX” del 12 luglio, alla Valle d'Aosta, della quale riferisce il 14 luglio “La Stampa”. Poi ci si sposta a Novara, che del riso è una delle capitali, con il “Giornale d'Italia” del 15 luglio. Del problema, e non poteva essere diversamente, viene coinvolto il ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina, come si apprende da “Il Tempo” del 16 luglio. Le richieste dei coltivatori di riso, spiega nello stesso giorno “Italia Oggi”, è il ripristino dei dazi sul riso che arriva da Cambogia e Birmania. Dazi annullati, come ben spiegato su “Il Sole 24 Ore” del 12 luglio, da un accordo sottoscritto fra Unione Europea ed alcuni Stati, fra i quali appunto Cambogia e Birmania. Ed è ancora “Il Sole 24 Ore” che il 17 luglio anticipa la notizia della richiesta di misure di salvaguardia a difesa del riso che l'Italia ha rivolto ha Bruxelles.
Crolla la frutta
E' crisi anche per le pesche, in questo caso però il crollo dei prezzi riconosce varie concause, dalla caduta del consumo alla maggior produzione. Il risultato, scrive il “Corriere di Romagna” del 16 luglio, è che una tazzina di caffè vale come cinque chili di pesche. Non va meglio in Piemonte e dalle pagine de “La Stampa” del 17 luglio ci si appella a Bruxelles con la richiesta di attivare le procedure per il ritiro del prodotto. Situazione pesante anche per le angurie, lo si apprende da “Il Sole 24 Ore” del 15 luglio, che parla di un crollo del 60% dei prezzi. Per le ciliegie il problema si chiama maltempo, che in Puglia ha devastato il 60% dei frutteti, come denuncia la “Gazzetta del Mezzogiorno dell'11 luglio. Le note dolenti continuano sulle pagine de “Il Secolo XIX” del 16 luglio e questa volta riguardano il grano, il cui prezzo è in forte calo. Per il mais il problema non è l'andamento di mercato ma la diabrotica, che continua a destare molte preoccupazioni, come si apprende dal “Corriere delle Alpi” dell'11 luglio.
Ancora Ogm e...
Questi problemi non mettono in ombra le discussioni sugli Ogm che continuano ad occupare le pagine dei giornali. Dal settimanale “L'Espresso” in edicola l'11 luglio è ancora un ricercatore, Manuela Giovannetti, che in dissenso con molti dei suoi colleghi interviene per esprimere tutte le sue preoccupazioni sulle coltivazioni Ogm. Sul “Corriere della Sera” del 13 luglio ecco un altro ricercatore, Roberto Tuberosa, che al contrario espone il suo motivato convincimento sulle opportunità offerte dalle coltivazioni Ogm. Nel frattempo, scrive il “Messaggero Veneto” dell'11 luglio, sembra essere messa da parte la “guerra” fra Giorgio Fidenato, l'agricoltore friulano che invoca libertà di coltivazione, e chi pretende la distruzione delle coltivazioni Ogm. Cerca di mettere tutti d'accordo (impresa ardua) il ministro Martina che dalle pagine de “Il Sole 24 Ore” del 12 luglio spiega gli orientamenti del piano per l'innovazione e la ricerca che si sta progettando per l'agroalimentare.
...ancora quote latte
Per gli allevatori di bovine da latte si ripresenta per l'ennesima volta il tema delle quote latte. Questa volta il “La” arriva da Bruxelles che ha formalizzato il secondo passaggio per la procedura di infrazione a carico dell'Italia, che sarebbe responsabile della mancata riscossione di una parte delle multe latte. Il conto è salato, quasi 1,4 miliardi di euro come spiegano in dettaglio sia “Italia Oggi”, sia “Il Sole 24 Ore” dell'11 luglio. E già arrivano le minacce di nuove proteste da parte degli allevatori coinvolti, tanto che il “Corriere de Veneto” del 12 luglio anticipa l'allerta delle Prefetture per evitare una nuova Vancimuglio. Questo delle quote latte, scrive la “Gazzetta del Mezzogiorno” del 14 luglio, sarà un tema delicato da affrontare, tanto più che si è aperto da pochi giorni il semestre italiano di presidenza della Ue. Presidenza che intanto porta a casa un risultato importante con il blocco delle pretese di alcuni Paesi, Austria in testa, di modificare i meccanismi di calcolo delle quote per evitare nuove multe laddove la produzione è in aumento. I dettagli si possono leggere il 15 luglio su “Italia Oggi” e sul “Messaggero Veneto”.
17 luglio 2014 Economia e politica