Il tema della Ciliegia di Vignola e del suo disciplinare di produzione Igp è stato protagonista dell'assemblea di bilancio del Consorzio della ciliegia della susina e della frutta tipica di Vignola che si è tenuta lunedì 31 marzo 2014.
“Abbiamo chiesto di integrare nel disciplinare - spiega Walter Monari, direttore del Consorzio della ciliegia della susina e della frutta tipica di Vignola - le varietà ampiamente coltivate sul territorio e che non sono state inserite inizialmente a causa di problematiche burocratiche. Non possiamo permetterci di continuare ad avere metà varietà autorizzate e metà varietà non autorizzate per il danno economico che questo causa. Per ovviare a questa situazione, l’anno scorso, abbiamo deciso di valorizzare il prodotto rimasto fuori dal riconoscimento utilizzando il marchio 'Tentatrice': una produzione che ha comunque le caratteristiche qualitative dell'Igp, ma che rischiava di essere svilita ed emarginata. Non possiamo permetterci altre stagioni utilizzando due marchi diversi per lo stesso prodotto. La burocrazia deve capire che la produzione ha le sue esigenze. Dobbiamo inserire tutte le varietà più importanti del nostro territorio all'interno del programma di produzione".
Walter Monari, direttore del Consorzio della ciliegia della susina e della frutta tipica di Vignola
L'Igp ciliegie Vignola e il suo futuro
Ciliegia di Vignola Igp e il suo futuro
“Il mercato ha bisogno di continuità nel prodotto Igp - continua Monari - perché al consumatore non interessano i problemi burocratici ma vuole mangiare buone ciliegie. Per questo motivo il prodotto di Vignola ha bisogno della modifica al disciplinare di produzione.
Complessivamente il 2013 è stato un anno abbastanza positivo con circa 25 mila quintali di ciliegie prodotte complessivamente (normalmente però ne vengono prodotte 50-60 mila quintali) di cui 12 mila e 500 quintali marchiati Igp. I prezzi per entrambi i prodotti sono stati soddisfacenti. Speriamo che il 2014 non sia peggiore del 2013 a causa del proseguire della crisi economica, che potrebbe portare ad un’ulteriore contrazione dei consumi di ortofrutta. Dal punto di vista produttivo comunque la stagione potrebbe essere interessante anche grazie ad uno stimato anticipo di stagione di circa una settimana (dal 22 maggio si passa al 15 maggio)".
Drosophila, un nemico dietro l'angolo
"Attenzione però alla Drosophila - conclude Monari -. L’inverno caldo potrebbe influire positivamente sul ciclo biologico dell’insetto con una conseguente crescita dei danni ai frutti e una riduzione dei redditi dei produttori. Per combatterla in modo adeguato abbiamo chiesto al Mipaaf di reintrodurre il dimetoato, seppure a dosaggi minori, messo al bando in Italia qualche tempo fa. Crediamo che non sia giusto che questa sostanza attiva sia utilizzabile per i nostri cugini dell’Unione europea e da noi no, visto poi che il loro prodotto viene anche commercializzato in Italia. Chiediamo che venga fatta una deroga sull’utilizzo del dimetoato oppure chiediamo controlli stringenti al loro prodotto: se c'è un'Europa unita devono esserci gli stessi diritti e gli stessi doveri per tutti".