E' stato il caro-grano ad innescare la miccia delle proteste in alcuni paesi dell'Africa Mediterranea e che ora, anche per altri motivi, agitano l'Egitto. Da qui prende spunto il rinnovato interesse dei media nazionali per gli andamenti di mercato delle materie prime alimentari. Se ne parla sul “Manifesto” del 4 febbraio che parte proprio da queste vicende per commentare l'allarme della Fao a proposito del “caro-prezzi”. L'argomento, nello stesso giorno, è ripreso anche da “Repubblica” che nell'esaminare le spinte all'aumento dei prezzi punta il dito sulle speculazioni finanziarie. Speculazioni o no, la rivolta nei paesi del Maghreb e che ha toccato il culmine in Egitto, sarà motivo di ulteriori spinte al caro-grano. Questa è la tesi sostenuta sulle colonne di “Milano Finanza” del 5 febbraio. Che le tensioni sui mercati delle commodities agricole siano motivo di preoccupazione lo si può leggere su “Il Sole 24 Ore” del 6 febbraio dove si commentano le proposte fatte al G20 dal presidente francese Sarkosy a proposito dei temuti rincari delle materie prime. Ancora “Il Sole 24 Ore” ricorda che l'aumento del prezzo del petrolio insieme a quello dei prodotti alimentari sta ridando vigore all'inflazione, scattata al 2,1%. Intanto dalle colonne del “Messaggero” del 10 febbraio si apprende che la siccità che ha colpito il Nord della Cina contribuirà a mantenere alto il prezzo del grano. Tensioni anche sul mercato del mais, questa volta a causa della produzione di etanolo che negli Usa, stando a quanto scrive il 10 febbraio “Il sole 24 Ore”, sta riducendo a zero le scorte statunitensi di questo cereale.

 

Etichette e Ogm

La corsa dei prezzi spinge ad avere maggiore attenzione verso gli acquisti, argomento che rimanda al tema delle produzioni made in Italy e delle etichette. “Italia Oggi” del 4 febbraio ospita un commento sulla contrapposizione che in tema di etichette si registra fra Italia e Ue. Graffiante il commento di “Libero” che il 5 febbraio mette a confronto l'apertura della Ue ai prodotti cinesi e le critiche della stessa Ue alla legislazione italiana sul made in Italy. Dalle pagine de “La Stampa” interviene anche il ministro Giancarlo Galan che ribadisce l'intenzione di trovare la soluzione nel rispetto dei vincoli comunitari, un concetto che sarà ribadito il 7 febbraio dalle colonne di “Italia Oggi”. L'importante, scrive la “Gazzetta del Mezzogiorno” del 9 febbraio è evitare attorno al tema etichette il continuo rinfocolarsi di polemiche che servono solo a fare confusione. Dove non si arresta la polemica (non c'erano dubbi...) è sul tema degli Ogm. Questa volta a ridare fuoco alle polveri è la nascita del centro di ricerca “GeneticaMente” dove si dovrebbero mettere a punto biotecnologie soft, come scrive “Oggi” in edicola il 9 febbraio. Ma quali sono i criteri, si chiede “Il Sole 24 Ore” nello stesso giorno, con il quale sono stati stabiliti i fondi (20 milioni di euro) da destinare a questo centro?

 

Pac e dintorni

Mentre continua il dibattito sul Ogm, l'attenzione dei media si sposta su argomenti più concreti come le conseguenze della riforma Pac. Se ne parla su “Avvenire” del 5 febbraio e sull'argomento torna il 7 febbraio la “Gazzetta del Mezzogiorno” riportando i commenti di Dario Stéfano e di Paolo De Castro che descrivono la riforma come una “rivoluzione” per i campi. Da Bruxelles arrivano anche notizie positive, come il nuovo regolamento che mette un freno alle frodi a danno dell'olio extravergine (non saranno consentiti gli “oli deodorati”). Se ne parla sul “Corriere Adriatico” del 4 febbraio, argomento ripreso con ulteriori dettagli su “Italia Oggi” del 5 febbraio. Da Bruxelles arriva la notizia, per molti versi inquietante, di una maggiore allerta verso i bioterroristi dai quali proteggersi nell'ipotesi di attentati perpetrati attraverso l'inquinamento o la contaminazione di derrate alimentari. Ne scrive “La Stampa” del 9 febbraio.

 

Pecorino e genetica

Sul fronte degli allevamenti c'è da registrare una nuova puntata della crisi del pecorino, che questa volta vede contrapposti i produttori sardi con quelli toscani. Ne scrive “La Nazione” del 4 febbraio e il giorno seguente “Italia Oggi” ricorda il motivo del contendere che ruota attorno alla decisione, largamente annunciata, di diversificare la produzione sarda. Ma l'esito è quello di una maggiore concorrenza al prodotto toscano che ora preoccupa gli allevatori di questa regione. Nello stesso giorno “Italia Oggi” si occupa di un altro tema assai importante, quello del sostegno alle attività di selezione animale e di tenuta dei Libri Genealogici da parte dell’Associazione italiana allevatori. Il rischio è che per il 2011 questa attività non venga più finanziata. La “partita” è tutta da giocare e gli esiti dipenderanno da cosa si deciderà nella conversione in legge del decreto “mille proroghe. Vedremo come andrà a finire.