A meno di una settimana dall'appuntamento elettorale per il rinnovo del Parlamento Europeo riteniamo opportuno sorvolare sull'argomento, in quanto allergici alle bassezze e agli schiamazzi della campagna elettorale e perché rischieremmo di ripetere le raccomandazioni già espresse qualche settimana fa. Quindi: andate votare per chi vi pare, se siete indecisi (categoria in via di estinzione, soppiantata largamente dal partito degli astensionisti) leggete i programmi elettorali dei vari schieramenti e poi andate a votare responsabilmente. La difesa del reddito delle imprese agricole passa anche dall'Europa.

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Ogni tanto parlare di qualche buona notizia fa bene. Era rimbalzata in qualche newsletter, poi l'ha rilanciata il Corriere della Sera e, quindi, la voglio condividere con i nostri lettori: "Allevamenti, un mangime speciale per ridurre le emissioni". Tutto questo grazie a una molecola, in grado di neutralizzare la formazione del gas. Un taglio, almeno secondo le sperimentazioni fin qui eseguite del farmaco Bovaer®, nell'ordine del 30-45% delle emissioni di metano. Viva la scienza!

 

Vi confesso che appartengo a quella schiera di soggetti che crede fermamente nel progresso (cosa che non fa necessariamente di me un progressista), ha fiducia nell'uomo (nonostante tutto) e nell'agricoltura. Non siamo i padroni della scienza, ma dobbiamo proseguire con la ricerca, sperimentare (bene il campo per il riso Tea, bene la Lombardia che ha dimostrato di essere un'agricoltura dinamica anche in questo senso, ma si poteva approfittare di una superficie maggiore e non una manciata di metri quadrati), provare. Anche fallire, potrà capitare, o magari accorgersi che determinati risultati non sono idonei allo scopo prefisso, cambiamo allora direzione e non scoraggiamoci. Ma non lasciamo agli altri il ruolo centrale della ricerca.

 

Non voglio minimizzare il peso delle emissioni di gas serra, l'effetto sull'atmosfera, l'ambiente, il riscaldamento globale. Ma, a parte il fatto che trovavo e trovo eccessivo addossare responsabilità all'agricoltura, quando la scienza mi rassicura con i numeri sul fatto che sono più i vantaggi che gli svantaggi che l'agricoltura arreca all'ambiente e al pianeta, ero fiducioso sul fatto che la scienza e la ricerca dell'uomo (chissà se un domani la farà l'intelligenza artificiale?! Voi cosa ne pensate? Che ruolo dovrebbe avere l'intelligenza artificiale in campo di ricerca agricola?) avrebbero trovato una soluzione.

 

Ecco, la sintesi della sperimentazione: basterebbe un cucchiaio di additivo al giorno per vacca in lattazione per far diminuire le emissioni di metano del 30%, mentre il taglio della formazione di gas sarebbe addirittura del 45% per i bovini da carne. Risultati sorprendenti e controllati, tanto che la Food and Drug Administration, solitamente severissima, ha dato il via libera.

 

Difficile ad oggi dire se con questa soluzione verranno rispettati gli obiettivi del Global Methane Pledge al 2030, ma un contributo potrebbe appunto arrivare dal farmaco in questione. Speriamo. Non abbandoniamoci ai facili entusiasmi, ma continuiamo nella ricerca, ponendoci tutte le giuste domande, anche le più scomode.

 

Osteggiare la scienza sa di oscurantismo, è brutto vietare, anche se in qualche caso siamo consapevoli che forse vada fatto, applicando il principio di precauzione. Allo stesso tempo, dobbiamo indirizzare le ricerche nelle direzioni corrette, secondo scienza e coscienza, come si diceva una volta. Mettiamoci bene il naso, verifichiamo tutto, cerchiamo di migliorare. E speriamo di avere maggiore coraggio: se gli scienziati si esprimeranno positivamente anche in Europa, non facciamoci prendere dal panico, non aggiungiamo divieti inesistenti.

 

In ballo c'è il futuro della zootecnia, degli allevatori, di filiere strutturate in un segmento strategico come quello delle proteine nobili di origine animale, il massimo per l'alimentazione. Facciamoci guidare dal cervello, ma il cuore non sia pavido. E le istituzioni non così ingessate.
Non possiamo accettare la scorciatoia ipotizzata in Olanda, che vorrebbe chiudere gli allevamenti e ridurre il numero di animali. Proprio mentre la popolazione mondiale cresce e con essa il fabbisogno delle proteine animali.

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Allo stesso tempo, avere forse trovato uno strumento in grado di dare un contributo alla sostenibilità ambientale non costituisce un salvacondotto per tornare alle peggiori abitudini. Non dimentichiamo che abbiamo una Terra unica, per uomini (e animali, anche quelli da reddito).

 

Un'altra buona notizia. L'ex calciatore David Beckham, dopo una brillantissima carriera pedatoria, il mese scorso ha incontrato re Carlo III nella tenuta di Highgrove, per parlare di api e del futuro della King's Foundation, della quale potrebbe essere un testimonial. Beckham ha annunciato di voler approfondire alcuni aspetti della vita rurale e della campagna. È un'ottima notizia, non tanto per l'eventualità di vedere passare l'ex calciatore e marito di Victoria dalla guida di Aston Martin e Ferrari alla guida di trattori, quanto per l'immagine che ha sui social, con svariate migliaia di follower. Comunicare l'importanza della natura, della sostenibilità, dell'impegno per migliorare l'agricoltura e la vita in campagna è indubbiamente un assist vincente.