Agricoltura protagonista per la protezione della biodiversità, promuovere il maggese e gli spazi selvaggi, finanziare l'uso efficace dell'acqua nelle campagne, studiare nuovi modi di curare i terreni e proteggere gli impollinatori. Sono alcune delle misure suggerite dalla Commissione Agricoltura del Parlamento europeo alla nuova strategia dell'Ue sulla biodiversità per il 2030, uno dei pilastri del Green deal europeo.


Agricoltura al centro della biodiversità europea

La Commissione per l'Agricoltura  e lo sviluppo rurale (Comagri) ha ricordato che la biodiversità in Europa dipende in larga parte dall'agricoltura e che la sua sopravvivenza dipende da una gestione sostenibile dei terreni agricoli. Per far ciò, è necessario coinvolgere anche la comunità agricola, traendo vantaggio dalle sue conoscenze ed esperienze. "Ci vogliono dati concreti", hanno detto i deputati, "soprattutto per quanto riguarda gli impatti individuali e cumulativi sulla sostenibilità sociale ed economica dell'agricoltura nell'Ue, sulla sicurezza alimentare e sui prezzi".


Promuovere il maggese e gli spazi selvaggi

Nel concreto, la Commissione Agricoltura ha invitato gli Stati membri ad usare i piani strategici della Politica agricola comune (Pac) per incoraggiare gli agricoltori a lasciare almeno il 10% dei loro terreni a maggese, a terrazzamenti o a siepi per lasciare agli animali selvatici e alle piante lo spazio di cui hanno bisogno.


Utilizzo sostenibile dell'acqua

Oltre a ciò, si è insistito anche per una produzione agricola "amica dell'ambiente", che ottimizzi cioè l'uso delle risorse naturali, protegga i terreni, l'aria, l'acqua e appunto promuova la biodiversità. Come? Facendo un utilizzo più efficiente dei nutrienti e investendo nella ricerca per tecnologie e soluzioni innovative come sistemi di irrigazione e una gestione più sostenibile dell'acqua.


Utilizzare alternative sostenibili per la cura dei terreni

Gli eurodeputati hanno fatto presente che è necessario velocizzare l'adozione di prodotti per la protezione delle piante che abbiano un impatto ambientale ridotto e mettere a disposizione incentivi e compensazioni adeguate per coloro che decidono di percorrere la strada della sostenibilità.


Una migliore protezione per api e altri impollinatori

Per far fronte al declino degli impollinatori che negli ultimi anni ha interessato tutta l'Unione europea, è stato proposto che le autorità nazionali impongano controlli più serrati sulle sostanze considerate pericolose per gli impollinatori. Inoltre, gli Stati membri dovrebbero includere nelle loro Pac misure mirate per i diversi gruppi di impollinatori, non solo per le api dunque, ma anche coleotteri, farfalle e altri insetti.


Modificare le norme sulla riproduzione vegetativa delle piante

Importante promuovere  la riproduzione vegetativa per incoraggiare la conservazione "agricola" delle variabilità genetiche nelle varietà tradizionali europee. Oltre a ciò, è importante proteggere le razze animali europee autoctone per evitarne la perdita di biodiversità e contrastare la deforestazione.


Prossimi passi

La Commissione per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale passa ora la palla alla Commissione per l'Ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare. Quest'ultima si riunirà il prossimo 22 aprile e dovrà decidere se includere nella proposta di risoluzione che approverà, i suggerimenti emersi durante il dibattito in Comagri. Successivamente si pronuncerà l'intero Parlamento europeo.
 
In collaborazione con Irene Muraca