Un possibile modello al quale ispirarsi per la ricerca e l'innovazione in agricoltura. Un modello che si può trovare nella Regione Emilia Romagna e con il quale confrontarsi in vista di “Horizont 2020”, titolo che riassume le proposte della Ue per il periodo 2014-2020 in tema di ricerca e innovazione. Perché la maggiore richiesta mondiale di derrate alimentari potrà trovare risposta solo attraverso l'impulso delle nuove conoscenze e dei miglioramenti che queste sapranno trasferire in termini di quantità e qualità alle produzioni agricole. Questa profonda trasformazione va accompagnata dalla divulgazione, ad ogni livello, delle opportunità che le innovazioni possono offrire.

 

Un ciclo di incontri

Questo, in sintesi, l'obiettivo del Regional Discussion Forum (Rdf) presentato il 17 settembre alla stampa dall'assessore all'Agricoltura dell'Emilia Romagna, Tiberio Rabboni, e da Bruno Marasà dell'ufficio d'Informazione in Italia del Parlamento europeo. Gli incontri prenderanno il via il 21 settembre per concludersi il 29 settembre secondo il calendario riportato in sintesi nel riquadro. Collante dell'iniziativa la volontà di aprire un dialogo capace di coinvolgere ricerca e imprese agroalimentari (molte figurano fra gli sponsor), agricoltori e consumatori. Per questi ultimi una serie di attività si occuperà di mettere in mostra il cibo al di là del suo ruolo di nutrimento, per terminare con un concerto dall'emblematico titolo di “suoni della cucina”. Il dettaglio delle numerose iniziative è consultabile presso ll'Ufficio informazione in Italia del Parlamento europeo.

 

Le esperienze in campo

Non è un caso se la volontà di creare un ponte fra ricerca e divulgazione nasce in Emilia Romagna. In questa Regione, ha ricordato Rabboni, alla ricerca in campo agroalimentare sono stati dedicati investimenti per 96 milioni di euro dal 1998 ad oggi, investimenti che hanno consentito la realizzazione di 950 progetti dai quali hanno tratto beneficio tutti i comparti della filiera agroalimentare. Sempre in Emilia Romagna, da ormai molti anni, due enti, il Crpv per il settore vegetale e il Crpa per quello delle produzioni animali, svolgono un prezioso ruolo nel raccordare e organizzare la domanda di ricerca in campo agricolo.

 

Da Bologna a Bruxelles

Quanto emergerà dai Regional Discussion Forum troverà eco a Bruxelles dove continuano le discussioni sulla pianificazione della politica comunitaria per i prossimi anni. E mentre per la Pac si conferma una riduzione dei budget, per la ricerca avanzano ipotesi di aumenti assai rilevanti. La proposta allo studio è quella di un raddoppio degli investimenti, che arriverebbero così alla cospicua cifra di 80 miliardi di euro, ovviamente per la ricerca intesa nel suo complesso. In questo ambito verrebbero destinati al settore agricolo 4,5 miliardi di euro. Che si aggiungeranno a quelli previsti dalla Pac. E per la ricerca in agricoltura potrebbero aprirsi nuovi e interessanti orizzonti.