Agricoltura o giardini?

Iniziamo dalla fine, cioè dal 30 ottobre, giorno nel quale Libero raccoglie con la penna di Attilio Barbieri alcune dichiarazioni di Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, in tema di scelte di politica agricola da parte di Bruxelles.

Si parte dal rinvio deciso dalla Commissione Europea sull'applicazione del Nutriscore, l'etichetta a semaforo.

"E' la prima battuta d'arresto - afferma Scordamaglia - nella strategia di una parte della Commissione, guidata dal commissario Frans Timmermans, finalizzata a gestire in maniera ideologica la transizione verde e il programma Farm to Fork con l'idea di trasformare buona parte delle terre europee in un grande giardino improduttivo".

 

A suggerire un ripensamento delle politiche agricole sono le tensioni geopolitiche e la conseguente insicurezza per l'approvvigionamento delle materie prime che aggrava la diseguaglianza alimentare nei paesi più sviluppati.

Scordamaglia si spinge a ipotizzare che l'obiettivo di alcuni commissari europei sarebbe quello di sacrificare l'agricoltura interna per spostare la produzione verso altri continenti, dove vi sono standard inferiori a quelli europei.

Nel mirino non c'è solo il Nutriscore, ma anche le proposte di riduzione degli agrofarmaci, il cui esito sarebbe l'azzeramento della produzione di mais in alcune aree come la Pianura Padana.

Ridurre l'impiego degli agrofarmaci è possibile, conclude l'articolo, purché ci sia una semplificazione nella messa a punto di altri strumenti di pari efficacia. 


Parola di Lollobrigida

Torniamo all'inizio della settimana con una delle prime interviste al neoministro dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, raccolta da Alessandro Farruggi per Il Resto del Carlino del 24 ottobre.

Intervista che si apre puntualizzando il concetto di sovranità alimentare, che nasce da un'organizzazione che si chiama Vita Campesina e che vuole difendere e valorizzare i prodotti di eccellenza mettendo al centro il rapporto con i coltivatori.

Su questa base, afferma Lollobrigida, la sovranità alimentare è un principio che nasce dal diritto dei popoli di tutelare la loro economia agricola dalle aggressioni indiscriminate di un modello produttivo che non tiene conto del metodo di produzione e spesso produce più quantità che qualità.

 

L'intervista prosegue affrontando il tema del rapporto con le politiche europee, nei confronti delle quali il neo ministro esprime una severa critica quando si parla del Farm to Fork, che affronta il tema ambientale lasciandosi condizionare da visioni ideologiche.

C'è spazio per affrontare il problema dell'abbandono delle campagne, che favorisce il dissesto idrogeologico.

Parlando del made in Italy e delle nostre eccellenze agroalimentari, Lollobrigida assicura massima tutela alla tipicità dei nostri prodotti e un no senza tentennamenti al cibo sintetico.


C'è chi dice no

La "sovranità alimentare" che completa il nuovo nome del dicastero agricolo non piace a Bebbe Severgnini che sul Corriere della Sera del 25 ottobre lo definisce un errore semantico, logico e politico.

Per dare forza a questa sua critica ricorda che l'Unione Europea si basa sulla rinuncia da parte degli stati membri di una porzione della loro sovranità.

E proprio agricoltura e prodotti alimentari sono al centro del progetto europeo.

 

Quando si parla di sovranità alimentare, scrive Severgnini, si è in presenza di un "rigurgito linguistico del vecchio sovranismo?".

E conclude: "La qualità dei prodotti italiani non si difende cambiando nome a un ministero".

Non si può che essere d'accordo su questa ultima affermazione, ma forse sarebbe meglio attendere prima di esprimere giudizi così definitivi.


Il trattore con la spina

Il trattore si converte al motore elettrico?

Presto per dirlo, ma intanto Paolo Tomassone ci informa dalle pagine de Il Resto del Carlino del 26 ottobre che nei pressi di Modena, negli stabilimenti di Cnh industrial, si sta lavorando in questa direzione.

 

Come accade per i viaggi spaziali, si sta iniziando con un simulatore e Carlo Lambro, presidente di New Holland Agricolture, spiega che con queste tecnologie derivate dall'automotive è possibile verificare il comportamento del trattore prima che venga messo in produzione.

In questo modo si accelerano i tempi di messa a punto e si riducono lo spreco di materiali ed energia.

Il simulatore, aggiunge Carlo Alberto Sisto, presidente Emea di Cnh industrial, porterà alla realizzazione di un trattore ibrido elettrico a zero emissioni.


In difesa del glifosate

Il glifosate, noto ed efficace diserbante, è da tempo al centro dell'attenzione della ricerca per i presunti rischi di tossicità, tanto che l'Unione europea sta valutando il divieto al suo impiego.

In attesa di completare l'istruttoria scientifica, l'autorizzazione al suo utilizzo è stata prorogata sino alla fine del 2023.

Nel frattempo ci si interroga sulle conseguenze di una eventuale messa al bando di questo diserbante.

 

Il tema è stato al centro di un incontro promosso da Confagricoltura, del quale riferisce Annamaria Schiano sul Corriere di Verona del 27 ottobre.

"Se smettessimo di usarlo - afferma Paolo Ferrarese, vicepresidente di Confagricoltura Veneto - ci sarebbe una crisi agricola mondiale".

Per sopperire a un eventuale abbandono degli agrofarmaci sarebbero necessarie operazioni agronomiche che richiedono un elevato impiego di manodopera, peraltro introvabile, con un conseguente aumento dei costi.

Per di più con un impoverimento dei suoli e un maggiore consumo di acqua


Il vino come i diamanti 

Sul mondo del vino si stanno avvicinando applicazioni tecnologiche di ultima generazione che potrebbero trasformare le bottiglie di eccellenza in opportunità di investimento.

Se ne parla su Il Centro, il dorso de Il Sole 24 Ore dedicato al Mezzogiorno in edicola il 28 ottobre.

Ne scrive Michele Romano descrivendo il progetto Winesis, che utilizza le tecnologie della blockchain applicate al Montepulciano d'Abruzzo Colline Teramane Riserva Docg.

 

Si tratta di una raccolta digitale di mille bottiglie reali del vino e altrettanti Nft (Not-Fungible Token) su Ethereum, seconda criptovaluta in capitalizzazione dopo i Bitcoin.

Ogni bottiglia di vino viene trasformata in una sorta di opera d'arte con tanto di etichetta arricchita in materiali preziosi.

Si ottiene così un bene di lusso, sempre tacciabile grazie a un certificato di proprietà.

Un prodotto ovviamente destinato a investitori e collezionisti.


Sovranità e autosufficienza

Riso, pollo e ortofrutta. Sono questi alcuni dei pochi prodotti sui quali l'Italia può vantare l'autosufficienza.

Lo ricorda Giorgio dell'Orefice su Il Sole 24 Ore del 29 ottobre, citando i dati raccolti da Federalimentare per monitorare il grado di autosufficienza, cosa che non va confusa con "sovranità alimentare", definizione sulla quale molto si sta discutendo in questi giorni.

Questa semmai va interpretata come il rafforzamento della produzione agricola e delle materie prime alla base dell'industria alimentare.

 

Tornando all'indagine di Federalimentare, l'Italia può vantare l'autosufficienza oltre che per i prodotti già citati, anche per il vino e per le uova.

Per il riso importa il 5% e per latte e formaggi il 6%.

Forte invece l'import di grano (40%) per la produzione di pasta e ancor più per l'olio di oliva, che arriva per il 60% da oltre frontiera.

Importante la dipendenza dall'estero per le carni preparate e per i salumi (40%).

Ancor più elevato (65%) l'import per le materie prime destinate all'alimentazione animale.

L'emergenza sanitaria ha messo in evidenza a livello europeo e non solo in Italia, l'importanza di rafforzare la produzione agricola per ridurre la dipendenza dalle importazioni, in particolare per le produzioni più strategiche.

 


"Di cosa parlano i giornali quando scrivono di agricoltura?"
Ogni lunedì uno sguardo agli argomenti affrontati da quotidiani e periodici sui temi dell'agroalimentare e dell'agricoltura, letti e commentati nell'Edicola di AgroNotizie.

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