Il mese di settembre ha mostrato come da tendenza, almeno nel corso della prima decade, una maggiore vivacità atmosferica anche con passaggi perturbati a carattere meridiano. Fasi più asciutte hanno successivamente caratterizzato la seconda parte del mese, con solo una parentesi instabile all'inizio della terza decade.

Il mese di ottobre ha ripreso la strada della dinamicità, con un clima piuttosto ventilato e brusche oscillazioni termiche; non sono mancati dei momenti anche perturbati con precipitazioni talvolta intense sui settori nordoccidentali, aree tirreniche ed estremo Sud Italia.

Novembre
invece, dopo un inizio instabile con possibili nevicate sulle Alpi anche a quote medie, si orienterà sulla stabilità atmosferica grazie alla maggior protezione dell'alta pressione, pur senza escludere alcuni strappi instabili che mineranno il bordo occidentale dell'anticiclone portando alcuni peggioramenti con refoli freddi dai quadranti nordorientali.

Cosa cambia rispetto al precedente outlook

In questa fase stagionale inizieremo a notare le prime radicali manovre che ci porteranno fino alle porte della stagione invernale, con una maggiore vivacità atmosferica garantita dal corridoio instabile che inizierà a prendere forma sulle aree occidentali del continente, fino a sfiorare il Mediterraneo.
L'instabilità non condizionerà però l'intero mese, tant'è che dopo un avvio movimentato l'anticiclone avrà ancora modo di fare la voce grossa regalando momenti prettamente stabili e soleggiati.

Italia settentrionale

Novembre aprirà le danze con una sostenuta ventilazione con nevicate a tratti abbondanti sulle Alpi a quote medie; instabilità molto presente quindi nella prima parte. Tempo più stabile tra il 6 e il 14 salvo qualche passaggio nuvoloso sui rilievi nordorientali.
Al giro di boa mensile i venti tenderanno a rinforzarsi nuovamente e a ruotare dai quadranti meridionali, i quali attiveranno un rapido passaggio instabile con rovesci sul Nord Ovest, meno incisivo altrove; nuove fioccate sulle Alpi oltre i 1.400 metri di quota.
Una fase più asciutta condizionerà il periodo tra il 20 e il 24 quando sopraggiungeranno correnti nordoccidentali; pochi fenomeni localizzati su Piemonte e Alpi orientali, ma con una generale flessione delle temperature.
Nuovo peggioramento atteso entro fine mese, con possibile fase perturbata foriera di nuove nevicate sulle Alpi.

Un mese nel complesso asciutto con fenomeni circoscritti in brevi periodi, valori termici senza particolari eccessi.

Italia centrale

Anche per il Centro la prima parte di novembre verrebbe caratterizzata da una sostenuta ventilazione di libeccio, con instabilità diffusa tra Toscana, Lazio, Umbria e Marche. Maggiormente stabile tra il 6 e il 14 con al più qualche passaggio nuvoloso, ma con pochi fenomeni confinati sui settori adriatici.
Atteso per il giro di boa mensile un rapido passaggio con rovesci, anche forti, sulle regioni centrali, in evoluzione dai settori tirrenici a quelli adriatici.
Fase più asciutta con un calo delle temperature prevista all'inizio della terza decade, grazie a correnti orientali più fredde; residue piogge limitate alle aree adriatiche e fiocchi in Appennino dai 1.000 metri di quota.
Nuovo peggioramento atteso per fine mese con possibile fase perturbata, la quale porterebbe anche neve in quota in Appennino dai 1.000 metri.

Lunghe pause asciutte
anche per il Centro peninsulare, con pochi e rapidi peggioramenti, seppur intensi.

Italia meridionale

Sostenuti venti di Libeccio e Scirocco caratterizzeranno la prima parte di novembre anche per i settori meridionali, con rovesci e temporali soprattutto tra Campania e Calabria tirrenica. Lunghe fasi stabili si alterneranno a rapidi passaggi nuvolosi con pochi fenomeni localizzati sui settori adriatici e sull'area ionica.
Una veloce parentesi di maltempo precederà una fase più asciutta, ma con flessione delle temperature, tra il 20 e il 24 per correnti dai quadranti nordorientali. Fenomeni moderati limitati alle aree appenniniche orientali, con fiocchi solo alle alte quote.

Al Sud il mese di presenterà nel complesso dinamico, con peggioramenti anche intensi però limitati a brevi fasi.

Tendenza per i prossimi mesi

Dalle ultime analisi la seconda parte autunnale potrebbe essere caratterizzata da un'impronta sostanzialmente meridiana, che si tradurrebbe in repentini e sensibili sbalzi termici frutto di scambi atmosferici da Nord a Sud e viceversa; flusso perturbato atlantico, quindi, assente per lunghi periodi.

Situazione teleconvettiva

La situazione teleconnettiva conferma la presenza del fenomeno della Niña anche per i prossimi mesi, che raggiungerà livelli moderati con evidenti anomalie negative delle acque superficiali del Pacifico equatoriale.
Non sarà pertanto improbabile incappare in potenti colate fredde qualora dovessero formarsi robuste celle anticicloniche di natura termica sulla Siberia, anche in considerazione all'attuale situazione in artico, ove registriamo un trend positivo in controtendenza agli ultimi anni tra volume ed estensione dei ghiacci, unita ad un precoce raffreddamento delle aree continentali tra Russia e Siberia, elementi che vanno a favorire l'accumulo di grandi quantità di gelo sui settori settentrionali dell'emisfero boreale.

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