La debole area anticiclonica che attualmente interessa l'Italia avrà vita breve: nel corso delle prossime ore, infatti, registreremo un nuovo peggioramento del tempo con prime piogge già in giornata.
Il maltempo si intensificherà nella seconda parte della settimana con fenomeni più diffusi e significativi, culminando nel weekend, quando tra sabato 14 e domenica 15 dicembre, un fronte freddo attraverserà il Paese attivando una vivace instabilità.
Sono attesi rovesci, temporali e nevicate sulle regioni più esposte, soprattutto sulle zone montuose, anche se a partire dalla prossima settimana viene confermato il ritorno dell'alta pressione sull'Italia, la quale garantirà però solo parzialmente il sole.
In pianura e lungo le valli insisteranno difatti nebbie, foschie e nubi basse, tali da rendere le giornate grigie su tante aree del Paese.
La breve pausa dal maltempo è già al capolinea
Il vortice depressionario che nella prima parte della settimana ha innescato un vivace maltempo su gran parte dell'Italia si è ormai allontanato. Nel frattempo una debole area anticiclonica sta interessando i settori centroccidentali dell'Europa, con parziale coinvolgimento anche della nostra penisola. Come anticipato, però, questa tregua è al termine ed il bel tempo verrà rapidamente sostituito dalle nubi via via più compatte.
Il peggioramento delle condizioni meteo inizierà dalle isole maggiori, con la Sardegna che vedrà un aumento della copertura nuvolosa associata a piogge sparse, talvolta di forte intensità. Le regioni settentrionali resteranno in questa prima fase ai margini, in un contesto di stabilità e ampi spazi sereni anche se, sulle aree pianeggianti e vallive, non saranno però esclusi fitti banchi di nebbia nottetempo favoriti dalla ritrovata inversione termica e dalla stasi atmosferica.
Nella giornata di venerdì 13 dicembre una nuova ondulazione della perturbazione raggiungerà il Mar Tirreno, portando un ulteriore deterioramento del tempo sul Lazio, Campania, dorsale appenninica e la fascia tirrenica calabrese, ove saranno possibili precipitazioni, anche moderate o forti, specialmente lungo le aree costiere. La neve tornerà in montagna, ma solo a quote piuttosto elevate.
Al Nord vigerà ancora una prevalente stabilità con estese nebbie o nubi basse in Val Padana e sulla Liguria, ove peraltro non saranno escluse locali pioviggini.
Meteo: dicembre dinamico, nuovo peggioramento nel weekend
Come la prima decade di dicembre, anche la seconda verrà caratterizzata da una fase meteorologica piuttosto dinamica, con perturbazioni in discesa dal Nord Europa in affondo verso il Mediterraneo. Tale trend ci accompagnerà quindi anche per i prossimi giorni, quando un nuovo fronte instabile raggiungerà l'Italia sabato 14 dicembre portando piogge soprattutto al Centro Sud e sulla Sicilia. Fuori dai giochi sempre il Nord, ove avremo qualche disturbo relegato alle Alpi occidentali confinali, con fiocchi di neve fino a quote collinari.
La fase di maltempo continuerà nella giornata di domenica 15 dicembre con fenomeni diffusi sulle regioni centromeridionali, in particolare lungo il versante tirrenico. Calabria e Sicilia saranno le aree più colpite, ma anche Campania e Puglia vedranno piogge diffuse.
Una sostenuta ventilazione dai quadranti settentrionali accompagnerà il weekend, accentuando la percezione del freddo. La neve imbiancherà solo le cime più alte della dorsale appenninica, a partire dai 1.400-1.500 metri di quota.
Torna l'alta pressione, ma tra nebbie e nubi basse
Un netto miglioramento interesserà la penisola già dai primi giorni della prossima settimana grazie ad una nuova estensione dell'alta pressione. Ma la sostanziale stabilità porterà con sé un lato della medaglia piuttosto scomodo: la formazione di nebbie, insistenti soprattutto sulle pianure del Nord Italia. Tale fenomenologia sarà più intensa di notte ed al primo mattino, interessando soprattutto Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Friuli, aree dove la visibilità verrà significativamente ridotta.
Foschie non saranno escluse anche lungo le linee di costa, in particolare tra Liguria e alta Toscana, laddove la debole ventilazione in scorrimento sopra la superficie del Tirreno ammasserà aria umida verso i rilievi, un classico fenomeno conosciuto come "nebbie d'avvezione" o "nubi marittime". Su queste ultime aree le temperature massime saranno inferiori rispetto alla media nazionale, la quale resterà leggermente sopra la norma stagionale; l'inversione termica incentiverà l'accumulo degli inquinanti sui bassi strati dell'atmosfera, facendo peggiorare drasticamente la qualità dell'aria.
Per un cambiamento significativo, bisognerà probabilmente attendere il weekend prenatalizio. Si fa sempre più concreta l'ipotesi di una cospicua irruzione di aria fredda proveniente dalle zone polari, proprio a ridosso della Vigilia di Natale.
Sebbene manchino ancora diversi giorni, se questa dinamica venisse confermata si prospetterebbe un ritorno del freddo in grande stile, con abbondanti precipitazioni e nevicate fino a quote molto basse.