Febbraio invece verrà probabilmente caratterizzato da una maggiore mitezza, pur senza escludere una fase continentale che si inserirebbe tra le vaste figure anticicloniche e flussi atlantici occidentali.
Comparazione con il precedente outlook
L'attuale fase stagionale sarà denotata da un clima a tratti molto dinamico e con fasi tutto sommato ancora invernali, ma in graduale addolcimento con l'avanzare dei giorni per l'arrivo delle prime possibili parentesi primaverili nel corso degli ultimi giorni del mese.Italia settentrionale
Il mese di febbraio si aprirà all'insegna della stabilità, con al più residui fenomeni in esaurimento. Un calo termico in intensificazione alla fine della prima settimana porterà qualche fiocco di neve in Romagna e cuneese, una parentesi più fredda che sarà seguita da un rapido miglioramento.La fase stabile che condizionerà le fasi finali dell'ultima decade avrà però una durata limitata, perché sono attesi già dal 10 febbraio venti dai quadranti nordoccidentali con temperature nel complesso non fredde e rovesci in particolare sulle aree montuose. Una stabilizzazione del tempo più decisa potrebbe intervenire nella fase successiva, sino agli inizi della terza decade, con alta pressione e tanto sole.
Nell'ultima parte del mese il flusso oceanico attiverebbe una vivace ventilazione e il ritorno delle nubi ad iniziare dalle aree di ponente, in veloce estensione a quelle di levante, ma anche il ritorno delle nevicate sulle Alpi fin sotto i 1.000 metri di quota.
Il mese di febbraio al Nord assumerà un carattere molto dinamico con i primi assaggi primaverili, pur senza escludere fasi più fredde transitorie di breve durata.
Italia centrale
Il mese di febbraio aprirà con instabilità prima di una breve fase più stabile con valori termici in aumento.La parentesi anticiclonica avrà però una durata limitata, poiché entrerebbero dal 10 febbraio delle correnti dai settori occidentali di Libeccio, con temperature in ulteriore sensibile ascesa e rovesci specie sui rilievi.
Un miglioramento più deciso potrebbe intervenire nella fase successiva sino agli inizi della terza decade, con alta pressione, tanto sole e temperature decisamente miti.
Nell'ultima parte del mese il flusso oceanico raggiungerà anche le regioni centrali, attivando una sostenuta ventilazione ed il ritorno di una vivace fenomenologia in particolare sulle aree tirreniche, in rapida estensione sulle aree adriatiche, con il ritorno delle nevicate sulle cime appenniniche a fine mese.
Nel complesso sulle aree centrali della penisola il mese vedrà degli alti e bassi, con l'alternanza di fasi più fredde invernali e le prime sortite primaverili.
Italia meridionale
Instabilità diffusa nei primi giorni di febbraio, soprattutto in Adriatico e sulle aree appenniniche, ove saranno possibili imbiancate temporanee a quote collinari.Tempo stabile a seguire, ma con durata limitata perché già all'inizio della seconda decade si attiveranno tesi venti occidentali di Libeccio, che innalzeranno i valori termici. Rovesci specie sui rilievi dei versanti occidentali.
Un miglioramento più deciso potrebbe esserci tra la seconda e la terza decade, con una fase anticiclonica che porterà tanto sole e temperature molto miti.
Nell'ultima parte del mese il flusso oceanico diverrà più invadente con il ritorno di fenomeni sui settori occidentali; rapido transito dei fenomeni dalle aree tirreniche a quelle adriatiche, con un calo delle temperature proprio sul finire del mese.
Il mese di febbraio al Meridione inizierà ad assaggiare le prime parentesi primaverili, ma in un contesto sempre dinamico che non escluderà le ultime sortite fredde invernali.
Tendenza per i prossimi mesi
Dalle ultime analisi la tendenza di questa ultima parte invernale potrebbe risultare più mite rispetto al classico andamento stagionale, pur senza escludere alcune chance fredde. Nell'ultima parte di febbraio ci sarà una decisa ripresa zonale con una conseguente mitigazione.Situazione teleconvettiva
Situazione teleconvettiva che evidenzia un trend anomalo ed unico per gli ultimi decenni. Una Nina sull'Oceano Pacifico moderata e, soprattutto, il graduale riassorbimento delle anomalie su quest'ultime aree hanno avuto un ruolo fondamentale nel condizionare il quadro climatico della seconda fase invernale sull'Europa.Sul settore atlantico si sta assistendo alla tanto attesa e prevista svolta della Nao verso la negatività, anche se il calo è così deciso come previsto negli ultimi appuntamenti.
Una situazione già impostata nel mese di agosto quando un raffreddamento dell'area continentale molto marcato ha contribuito alla formazione di un possente anticiclone russo che ha inibito quasi completamente il flusso zonale oceanico, costringendolo ad inabissarsi e/o divergere in pieno Atlantico.
Tale dinamica ha prodotto poche possibilità di split del Vortice Polare, anche se in questi giorni sono presenti movimenti interessanti che potrebbero condizionare il quadro evolutivo climatico europeo con chance invernali di una certa importanza nell'ultima parte della stagione invernale e nella prima della prossima stagione primaverile.