Quanto i limiti di legge attuali siano anacronistici e non debbano essere usati come soglia sanitaria si è dato esauriente approfondimento con uno specifico dossier pubblicato in marzo. Ora un altro dossier è stato reso necessario in tema malformazioni, perché anche su questo di cose da dire e da smentire ve ne sono tante.
Per chi vuole approfondire subito i dati e andare a leggere le conclusioni.
"Agrofarmaci nelle acque e malformazioni congenite - analisi dei fatti"
Per chi si accontenta di una sintesi
Il dossier all'oggetto è stato elaborato in risposta ad alcuni supposti legami fra malformazioni congenite nei bambini e agrofarmaci nelle acque, per lo meno quando rinvenuti al di sopra delle soglie di legge. Legami che come si vedrà non reggono all’analisi dei fatti, sia per le modalità con cui sono stati proposti, sia per l’irrisoria presenza nelle acque in termini di concentrazioni, nonché per i profili tossicologici delle molecole indicate come possibili responsabili.Quanto poi alle malformazioni congenite, queste affliggono i bambini in ogni area del globo con incidenze fra paesi alquanto diverse, come pure variano profondamente le incidenze delle singole malformazioni in funzione dell’area geografica considerata. I dati internazionali forniti da Icbdsr, acronimo di International Clearinghouse for births defects surveillance and research, forniscono le incidenze di 35 differenti malformazioni congenite. Analizzando tale fonte risulta evidente l’estrema disomogeneità della distribuzione delle malformazioni a livello planetario.
Ogni area geografica riportata nel Report 2014 di Icbdsr mostra infatti incidenze assolute che spesso sono drammaticamente diverse fra loro, come pure una distribuzione statistica completamente differente fra le molteplici malformazioni stesse. Impossibile quindi individuare in modo certo specifiche cause locali che possano aver influito sul numero dei casi.
Nel documento a commento, reso oggi scaricabile, 19 delle aree geografiche riportate nel report 2014 sono state comparate quanto a incidenze delle diverse malformazioni, evidenziando aspetti che divergono molto dal comunemente percepito. A conferma che solo delle solide indagini scientifiche, particolarmente mirate a livello zonale, potrebbero evidenziare eventuali rapporti “causa-effetto” fra malformazioni e ipotetici agenti esterni, come per esempio l’inquinamento.
Ogni tentativo di correlazione spuria fatto in tale direzione va quindi respinto, in quanto mancante del necessario supporto fattuale delle illazioni avanzate. Uniche considerazioni generali attualmente possibili, allo stato dei dati analizzati e delle fonti consultate, possono essere per lo più avanzate sull’età media delle partorienti, salita significativamente negli ultimi decenni, come pure sul grado di consanguineità fra genitori, oppure sulle abitudini personali (es. il vizio del fumo), l’assunzione in gravidanza di alcol e di alcuni farmaci, oppure ancora carenze di specifici elementi nella dieta, come per esempio la folina.
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