L’Unione europea va alla ricerca di queste soluzioni, e il progetto coinvolge 11 partners provenienti da nove Regioni europee: Fiandre (Belgio), Veneto (Italia: Veneto Agricoltura e Università di Verona), Saarland (Germania), Nordjylland, Midtjlland, Syddanmark, Sjaelland e Hovedstaden (Danimarca) e la Grande Lisboa (Portogallo). Da dove proviene la nuova “fonte di energia”? Ad esempio dalla manutenzione di aree urbane, agricole e protette spesso sottoutilizzata per un’insufficiente conoscenza e diffusione di tecnologie idonee per la falciatura, la conservazione e la digestione anaerobica di residui erbacei, l’assenza o la mancanza di cooperazione tra gli operatori della filiera e alcuni ostacoli di natura giuridica.
Il progetto, che tende ad offrire agli imprenditori agricoli le più interessanti opportunità che emergono dalla ricerca, si propone di attivare catene di approvvigionamento, con evidenti vantaggi sia sul fronte della sostenibilità ambientale, che della riduzione dell’impatto della filiera del biogas sui mercati dei prodotti agricoli destinati all’alimentazione.
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Fonte: Veneto Agricoltura