Energy from landscapes by promoting the use of grass residues as a renewable energy re source”, Programma Ue intelligent energy-Europe: ovvero, per produrre energia, sostituire l’utilizzo nei biodigestori di colture food come il mais, con residui organici spesso destinati all’inutilizzo come l’erba. Un progetto “smart” perché mette in moto l’utilizzo di erba ed altri residui erbacei derivanti dalla gestione del territorio come risorsa per la produzione di biogas. E per questo verrà presentato oggi pomeriggio,mercoledì 9 ottobre, in un apposito convegno all’interno di Smart Energy Expo, fiera dedicata alle energie alternative e sostenibili, in programma dal 9 all’11 ottobre a Verona.

L’Unione europea va alla ricerca di queste soluzioni, e il progetto coinvolge 11 partners provenienti da nove Regioni europee: Fiandre (Belgio), Veneto (Italia: Veneto Agricoltura e Università di Verona), Saarland (Germania), Nordjylland, Midtjlland, Syddanmark, Sjaelland e Hovedstaden (Danimarca) e la Grande Lisboa (Portogallo). Da dove proviene  la nuova “fonte di energia”? Ad esempio dalla manutenzione di aree urbane, agricole e protette spesso sottoutilizzata per un’insufficiente conoscenza e diffusione di tecnologie idonee per la falciatura, la conservazione e la digestione anaerobica di residui erbacei, l’assenza o la mancanza di cooperazione tra gli operatori della filiera e alcuni ostacoli di natura giuridica.

Il progetto, che tende ad offrire agli imprenditori agricoli le più interessanti opportunità che emergono dalla ricerca, si propone di attivare catene di approvvigionamento, con evidenti vantaggi sia sul fronte della sostenibilità ambientale, che della riduzione dell’impatto della filiera del biogas sui mercati dei prodotti agricoli destinati all’alimentazione.